Quando scoppia una bomba

Quando scoppia una bomba Quando scoppia una bomba Le esplosioni delle bombe sono purtroppo oggi diventate cosi comuni alla massima parte della gente, che certamente saranno letti con qualche interesse alcuni cenni relativi alla classificazione di tali ordigni di morte, alla composizione degli elementi costitutivi ed agli effetti da essi provocati nell'ambiente circonvolgente la zona di scoppio, e conseguentemente sulle persone che abbiano avuto la disgrazia di trovarvisi coinvolte. Anzitutto, che cos'è una materia esplosiva? Essa è la combinazione di un combustibile con un agente ossigenato che serve a far bruciare il combustibile, per cui l'esplosivo racchiude nella sua propria sostanza l'ossigeno necessario alla propria combustione, e può bruciare liberamente in uno spazio limitato completamente isolato dall'aria atmosferica. Esistono due principali categorie di materie esplosive: gli esplosivi così detti « fracassanti », dinamite, e gli alti esplosivi (esplosivi detonanti, velocità di detonazione sugli ottomila metri al secondo), usati specie per scopi militari, la cui varietà non è il caso qui di enumerare; ed il «fulmicotone » suddiviso questo in fulmicotone nero a fumo e quello senza fumo. L'alto esplosivo si .consuma istantaneamente e produce l'onda detonante; mentre il fulmicotone bruciando lentamente ed a strati successivi (polveri deflagrano) pur conferendogli un'enorme potenza balistica è dotato di forza dilaniatrice relativamente piccola. L.a polvere senza fumo impiegata negli Stati Uniti, viene ottenuta dissolvendo la nitro-cellulosa, una ?cie di fulmicotone, in un ..ìiscuglio di etere e di alcool, il tutto dosato in modo da ottenerne la gelatinizzazione, por modo che si possono formare tavolette o bacchette, munite di foro pel passaggio dell'aria (gelatina esplosiva). Altre nazioni impiegano per i lorofjesploslvi una combinazione di nitro-glicerina colla nitro-cellulosa, ma tale prodotto pur bruciando ugualmente e rapidamente a masse compatte, presenta il grave inconveniente di mettere in un tempo relativamente breve il cannone fuori uso. Classificazione degli esplosivi Licenziata cosi, grosso modo la definizione, la composizione e la classificazione dei vari esplosivi, passiamo a qualche cenno circa il meccanismo dello scoppio, sugli effetti provocati nell'ambiente circonvolgente la zona di scoppio e su di alcune deleterie loro conseguenze sul corpo umano. La passata e la presente lunga esperienza di guerra, ha reso possibile a scienziati, ai tecnici, agli artiglieri, in modo inequivocabile, la conoscenza del meccanismo dei fenomeni concomitanti l'esplosione. A tutta prima verrebbe dato di pensare che la repentina produzione e lo sviluppo di una enorme massa gazosa ad alta temperatura, fornita quindi di una grandissima forza elastica — prima onda od avanzante — dovesse determinare sul luogo un fortissimo aumento della pressione atmosferica, ma si potè invece constatare che la massa gazosa si distende subito nel senso della minor resistenza ed origina quindi una poderosa corrente ascensionale; cioè una istantanea ed intensa depressione barometrica, che va però attenuandosi quanto più essa si distanzia dal centro di espi» sione. Ed appunto in omaggio a questo principio, si raccomanda in caso di repentina sorpresa aerea in luogo scoperto e senza possibilità di rifugio, di stendersi orizzontalmente a terra, il più vicino a questa, al riparo se possibile di una lieve sporgeriza di terreno, oppure in un fossato, od in una buca. L'aria contenuta in locali chiusi, non riesce subito a metterai in equilibrio colla improvvisa rarefazione esterna, quindi fa saltare e proietta al di fuori finestre, porte, tettoie, come se lo scoppio anziché all'esterno' si fosse prodotto nell'interno; ma, una depressione atmosferica, una rarefazione esercita un potente richiamo d'aria tutt'all'intorno, pel che questa accorre da ogni parte con fortissima velocità orizzontale convergendo verso il centro dello scoppio — onda seconda o retrograda — con un movimento rotatorio a turbina, come avviene per esempio nelle trombe terrestri e marine, però, nello scoppio, con una intensità immensamente superiore. Il che potè essere rilevato per un caso puramente fortuito, venendosi così a conoscere che mentre la depressione del barometro al centro nel « tourneado », può valutarsi fra i 20 ed i 25 mm., nell'esplosione di un obice si potè constatare sul luogo (7 metri, dal centro di esplosione), una depressione di ben 350 mm., cioè 14 volte maggiore. Ad una depressione barometrica così intensa, secondo le formule dell'aerodinamica deve crearsi all'intorno un i vento di 276 metri al secondo, ed una pressione di oltre 10!000 kg. per mq. su superficie perpendicolare alle correnti aeree. La massima velocità del vento misurato nelle trombe terrestri più devastatrici, non sorpassa i 40-50 metri al secondo e la pressióne di 150 kg. pei; mq. L'onda di urto Per incidenza, mi permetto di accennare all'onda esplosiva, detonazione per influenza, o simpatia di un esplosivo, „.™,.„ „„,„.,!i,-,„„.or,tó onde spiegare semplicemente 10 scoppio a distanza, feno- [meno che, secondo alcuni, sa- frebbe determinato dalla tras- missione attraverso il mezzo fliniiirln «olirlo. aeriforme) (yquiao, soimo, aenioime), di un'onda di pressione fisica che la detonazione di una delle due sostanze ha impresso al mezzo. Questa onda fisica incontrando il secondo esplosivo si arresta, e può in seguito alla trasformazione della energia meccanica in energia termica (ogni attrito genera calore) provocarne la detonazione. Ritornando alla prima constatazione, il doppio fenomeno dotte due onde, costituisce 11 così detto urto esplosivo — onda di urto — che è la causa degli ingenti danni provocati in un primo tempo dall'onda diretta che scuote i fabbricati, mentre l'onda retrograda trovandoli indeboliti ha la funzione di abbatterli. L'onda di urto ha una propagazione dapprima maggiore di quella dal suono, si attenua gradatamente, per finire uguale a quest'ultima. Si è trovato per esempio che la detonazione di una carica di kg. 100 di melinite, genera un'onda di urto alla superfìcie della quale regna una pressione superiore ai 10 kg. per mq., a 7 metri "dall'esplosione, a 10 metri si riduce già a 2, 3 kg.; a 15 metri non è più che 500 grammi con un'onda di propagazione di 800 m. presso 11 luogo dell'esplosione, di 365 metri a cinque metri di distanza, per divenire uguale a quella del suono a 250 metri. Un uomo quindi, il quale si trovi presso il luogo dello scoppio, viene dapprima urtato con grand* violenza dall'onda J" pressione; di poi è colpito dal vento impetuosissimo che accorre verso la rarefazione centrale. Gli effetti non possono essere che gravissimi. Indipendentemente da quelli di natura traumatica diretta, fratture, amputazioni, contusioni, ferite più o meno ìgravi determinate dalla vio- lenta proiezione di scheggie, di jsassi, minio di immobili, ecc., Ied indiretto, rottura del tim-iTvinn dovuta nll'onda di ur'o Ipano dovuta ali onae. ai ur. . rottura di organi interni, schok 'nervoso, altri ve ne sono non appariscenti ma non meno micidiali, che spiegano l'avvenu- ta morte senza apparente le sione esterna. Li'urto aereo ..può giungere per l'intermediario del sistema circolatorio nelle più profonde vie dell'organismo, mettere in vibrazione le pareti cellulari, e rompere i piccoli vasi, cagionando emorragie interne mortali. La subitanea e profonda rarefazione, può cagionare la morte dell'individuo in altro modo; determinando 10 svolgimento nella massa sanguigna dei gas, aria e anidride carbonica che vi sono contenuti disciolti all'ordinaria pressione, e la conseguente formazione di piccolissime bolle gassose, le quali coll'ostruire i vasi arteriosi, arrestano 11 torrente circolatorio cagionando cosi la morte dell'individuo (embolia gassosa). E questa è piccola parte di quanto l'Uomo, col sempre maggior progredire di quel vertiginoso malefico spirito di tutto sorpassare, pur di giungere ad appagare l'insaziabile sete di cupidigia alla quale unicamente volge l'Umano Egoismo, è giunto purtroppo maleficamente a creare, nel lento sgranare dei secoli, durante il corso del suo ciclo evolutivo. Ferdinando Marangoni

Persone citate: Ferdinando Marangoni

Luoghi citati: Stati Uniti