Cristiani sinistri

Cristiani sinistri La Corrispondenza Repubblicana Cristiani sinistri La Corrispondenza Repubblicana ha diramato la nota n. 77 dal titolo: « Cristiani sinistri ». Dopo aver detto che uno dei più significativi sintomi dello sbandamento morale che pervade le coscienze o gli spiriti dell'Italia bonomiana è oggi, dato dai risultati del congresso della cosiddetta « sinistra cristiana », ex-corrujnismo cattolico, la nota rileva che.la ipocrisia più sfrontata è ormai la caratteristica dei politicanti dei vari partiti, cui tutto è lecito sotto la protezione delle baionette anglo-americane: e tale forma mentale ha reso possibile le più incredibili assurdità, come, ad esempio, il recente gesto servile del turpe De Ruggero che ha ringraziato il generale Alexander per avere rispettato quei monumenti che le bombe dei « liberatori » martellano da oltre un anno, seminando ovunque le più sacrileghe distruzioni. Nel quadro di tale sistematica ipocrisia dobbiamo ascrivere altresì i risultati del congresso della sinistra cristiana, in qtianto essa ha cambiato nome, ma ha conservato intatta l'originaria sostanza. Infatti, in uno dei punti che, secondo questi cattolici di nuovo genere, dovrebbero offrire la sicura ricetta della rinascita, è esplicitamente auspicata una stretv■. unità di azione con i partiti socialista e comunista. In poche parole, pieno connubio tra il diavolo e l'acqua santa, tra sacristia e Comintern, tra senza Dio e chierici più o meno vaganti alla ricerca del favore popolare. .Ma vi è dell'altro: questi cattolici vogliono l'epurazione più energica e vendicativa: vogliono trascinare innanzi ai tribunali di guerra e punire senza indugi tutti i fascisti: praticano, insomma, anch'essi la carità cristiana sullo stesso metro seguito dall'altrettanto cristianissimo Tupini quando archiviò la grazia nei confronti del fascista Caruso, colpito da una sentenza mostruosamente illegale. Fin qui il lato negativo comune, fino alla monotonia, a tutti i partiti in cui si fraziona l'antifascismo. Ma quando, sia pur solo a chiacchiere, si tenta scendere al pratico, anche i cattolici sinistri vogliono la lotta contro il latifondo che il Fascismo fermamente attuò in Sicilia, nell'Agro Pontino e in genere in ogni plaga della Penisola; intendono affiancare le rivendicazioni delle categorie lavoratrici che sono cardini della Repubblica Sociale Italiana; ripudiano la monarchia come espressione di interessi reazionari e., sentite l'ultima, anche essi ritengono che ogni sforzo sarà vano sotto il controllo che gli alleati esercitano sulla vita del Paese se non saranno modificate le durissime condizioni dell'armistizio. Qui li volevamo i cristiani sinistri: essi che dicono avere lottato per la libertà e che credettero averla trovata sotto la bandiera dei plutocrati e con l'ausilio delle loro armi. Oggi son loro a confermarci che ogni' attività italiana ed ogni possibilità di ripresa sono paralizzate dalla volontà tirannica degli occupanti e' dalle inique clausole di una capitolazione infamante. ' L'indipendenza non la si ri- |conquista certo a cqipi di or- dini del giorno, anche se essi, come quello di cui si tratta, nascondono tra le parole ; gro3a& ed irose un postumo jed inutile atto di contrizione.

Persone citate: De Ruggero, Tupini

Luoghi citati: Agro Pontino, Italia, Sicilia