La guerra è giunta al suo acme drammatico
La guerra è giunta al suo acme drammatico Qoebbels su « Das Reich » La guerra è giunta al suo acme drammatico Berlino, 28 settembre. Nella sua ultima rassegna settimanale apparsa su Das Reich il dott. Goebbels afferma che la Germania conduce la guerra con buone probabilità di successo, anche se i suoi sviluppi generali possono sembrare sfavorevoli, e la fiducia dei tedeschi nella vittoria finale resta sempre più che mai salda. Dopo avere esaltato il contegno del popolo tedesco che non una sola volta ha perduto il controllo di se stesso, il Ministro afferma che. in un momento in cui il nemico preme alle frontiere del paese e mira verso i gangli vitali di esso, tutti i tedeschi sapran no opporsi con tutti i mezzi a disposizione poiché da ciò dipende l'esistenza nazionale della Germania. « Non ci dobbiamo fare illusioni di sorta sulla portata delle decisioni che cadono o cadranno in questa fase della guerra — dichiara il Ministro della Propaganda tedesco — e ciò vale tanto per l'ovest quanto per l'est. « Le nostre possibilità non sono affatto esaurite. L'avversario sottovaluta il popolo tedesco allo stesso modo come lo sottovalutò all' inizio della guerra. Quando esso parla di una passeggiata militare su Berlino, come se questa guerra non fosse che una insignificante sparatoria, esso delira e non crede affatto alle sciocchezze che blatera, miseri appigli cui esso si aggrappa per toglierci ogni sicurezza e farci vacillare nella nostra fede. Ogni volta che, nel corso di questa guerra, anglo-americani o sovietici hanno avventato simili giudizi, la dura realtà dei fatti li ha smentiti. Lo stesso avverrà anche ora. « La guerra è giunta al suo acm» drammatico — ha concluso Goebbels. — Gli sforzi dell' avversario non possono essere ulteriormente accresciuti, nè essere mantenuti a piacimento in questo grado di intensità. E noi sappiamo quanto ci «sta da fare. Il nemico deve sapere che cosa dovrà attendersi se vorrà conquistare il terreno metro a metro. Ora si tratta di difendere il suolo della nostra patria, cosa che faremo impavidi e fedeli, saldi della nostra fede nella vittoria finale ».
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