Mussolini liberato parla agli italiani

Mussolini liberato parla agli italiani 18 SETTEMBRE 1943 Mussolini liberato parla agli italiani e , a a l a n i d oo ra oia e v. ni i i a - i i i i o i Dopo qualche mese di silenzio, la voce di Mussolini, miracolosamente liberato quando stava per essere consegnato ai nemici, tornò a giungere agli italiani la sera del 18 settembre dell'anno scorso attraverso le onde della radio di Monaco. Ma vi furono degli italiani "i quali, come non avevano creduto alla liberazione, cosi non credettero al discorso. Ma per fortuna vi ereno italiani di ben altra pasta e di ben altro sentimento nazionale, per i quali la parola di Mussolini valse, non a confermare la notizia della sua liberazione, della quale era oltremodo ridicolo dubitare, ma a risollevare gli spiriti depressi per l'immensità della rovina in cui era piombata la Nazione come prima e immediata conseguenza della infausta e ignominiosa resa al nemico; e valse, essenzialmente, a dare la sensazione a tutti coloro che non volevano rassegnarsi al tristissimo e immeritato destino che pareva ormai riservato alla Patria, che ancora esisteva la possibilità della rinascita, e quindi della riscossa. Da quel momento gli italiani rimasti veramente tali avevano una strada da seguire e un dovere da compiere. Molti risposero all'appello che veniva lanciato da Monaco, ma molti altri vi rimasero sordi e le conseguenze degli assenteismi e delle avversioni, abilmente alimentate dalla propaganda nemica, sono state assai dannose per il popolo italiano, il quale si troverebbe oggi in condizioni senza confronto migliori se la ripresa della vita nazionale avesse potuto compiersi senza i molti ostacoli creati dagli stessi italiani, a tutto loro danno. Dal discorso del Duce apprendemmo anzitutto la verità sul colpo di Stato, che fu l'origine di tutti 1 tremendi mali di cui la Nazione soffre da oltre un anno. Il discorso di Monaco ci offri anche una spiegazione dell'aberrante condotta di coloro che vollero ad ogni costo la rovina del Paese. - la dinastia — disse il Duce — c/ie durante tuffo tZ periodo della guerra, pur avendola il re dichiarata, è stata l'agente principale del disfattismo e della propaganda antitedesca. Il suo disinteresse circa l'andamento della guerra, le -prudenti, e non sempre prudenti, riserve mentali si prestavano a tutte le speculazioni del nemico. E più oltre aggiunse: Non può esistere alcun dubbio che il re ha autorizzato, subito dopo la mia cattura, le trattative per V armistizio, trattative che forse erano n:à incominciate tra le due dinastie di Roma e di Londra. E' il re che, con il suo gesto, dettato dalle preoccupazioni per l'avvenire della sua corona, ha creato per l'Italia una situazione di caos, di vergogna, di miseria. Senonchè la corona non è stata salvata, in ouanto oggi gli italiani, tanto della Repubblica Sociale che delle terre invase, non vogliono più saperne d'una monarchia che e o ♦< e e seppe agire soltanto per il suo egoismo e non per 1 Interesse della Nazione. E cosi sono scomparsi dalla scena Badoglio e i suoi complici, che lavorarono per la disfatta. Rovinando 11 proprio Paese i traditori non hanno salvato se stessi, come sempre accade in casi del genere. In quella sua prima presa di contatto col popolo italiano Mussolini tracciò in alcuni punti le direttive maestre per la rinascita della Patria, direttive che formarono la base sulla quale, con Immensa fatica, si cercò di ricostruire sulle m-acerte del terribile crollo seguito all'infausto 8 settembre. L'ultimo di quei punti, il quarto, diceva: Annientare ?e plutocrazie parassitarie e fare del lavoro finalmente il soggetto dell'economia e la base infrangibile dello Stato. E' ciò che si sta realizzando in questi giorni attraverso le prime imprese socializzate. E' la pietra basilare della magnifica costruzione realizzata dalla nuova Repubblica italiana. Ma anche questa base, che costituisce la più grande conquista del lavoro italiano, e quindi del popolo, crollerebbe per dar luogo ad un più duro sopravvento delle plutocrazie parassitarie, qualor? la Nazione uscisse sconfitta dalla guerra. E' quindi supremamente necessario che gli italiani aprano gli occhi alla realtà e operino senza indugio perchè l'Italia si rinvigorisca in ogni settore, e prima di tutto in quello militare.

Persone citate: Badoglio, Duce, Mussolini

Luoghi citati: Italia, Londra, Monaco, Roma