Il Fascismo repubblicano dal romano 17 settembre

Il Fascismo repubblicano dal romano 17 settembre Una nota di Pavolini alla radio Il Fascismo repubblicano dal romano 17 settembre Durante la Voce del Partito, è stata trasmessa una nota di Alessandro Pavolini sull'annuale della costituzione del Partito Fascista Repubblicano. Dopo aver rievocato l'ora di gioia e di commozione provata dai fascisti di « Radio Monaco » quando, 11 14 settembre, ricomparve fra loro Mussolini e l'istante in cui, il 15 settembre, il Duce consegnò per la . trasmissione i cinque « Fogli d'ordini » con cui si creava il P.F.R., la nota continua: « ARoma. stessa, quando, il 17 ?f"embre, il Segretario del pfli?rSr?on ,non P'u di ottanta %£llÌ% ,rlaPrl -a sede di nn mlffGo;-'erno' le armi èrano costituite da rivoltelle e da qualche mitra, ai quali si unirono successivamente, certi carri armati italiani razziati ai carabinieri in un pra. to della periferia. ?. Da allora, sotto la guida del Duce, il Partito ha delineato la propria idea con il manifesto di Castelvecchio ed è venuto rigorosamente attuandola per tutte quelle parti in cui ciò fosse compatibile con il tempo di' guerra e con la particolarissima situazione del Paese. Di più e soprattutto il Partito ha offer¬ to i suoi volontari alle ricostituite ITorze Armate, alla Guardia Nazionale Repubblicana; ha profuso generosamente il suo sangue in tutte lé formazioni volontarie che si sono battute al fianco dei soldati germanici, ha avuto migliaia di Caduti e di Martin, ha dato i suoi uomini per ricostruire lo Stato, al centro e alla periferia; infine, ttrgendo la situazione, ha integralmente militarizzato i proprii ranghi, formando, con le Brigate Nere,' il più efficace baluardo contro la delinquenziale sovversione interna e la più entusiastica forza di resistenza e di riscossa. « Chiunque stimi che nel binomio Fascismo re pubblicano e Fascismo italiano il termine « Fascismo » rappresenti una sorta di 3ia pur gloriosa eredità del passato rispetto ai termini di Repubblica e di Italia in cui si raccoglierebbe maggiore lievito d'avvenire, è completamente fuori strada. Il nóme Italia, l'idea della Patria non appartiene né al passato nè all'avvenire; è un dato eterno. E, d'altra par te, la formula rappresenta — per oggi e per domani — la soluzione di determinati problemi politici sul plano interno. Ma ciò che ci immette veramente nella luce del futuro, ciò che conferisce estrema e totale vivezza di at- repubblicana tualità al nostro movimento èinvece ed appunto il crisma dei Fascismo ».

Persone citate: Alessandro Pavolini, Duce, Mussolini, Pavolini

Luoghi citati: Italia