Oltre 1200 carri non sono riusciti a sfondare la difesa adriatica
Oltre 1200 carri non sono riusciti a sfondare la difesa adriatica Oltre 1200 carri non sono riusciti a sfondare la difesa adriatica Fronte italiano, 11 settembre. La battaglia che da tre giorni è in corso nella valle del Conca sta raggiungendo una violenza che, se non supera, uguaglia certamente quella memorabile di Cassino. Il nemico ha lanciato dal ristretto fronte di cui tentava lo sfondamento gli effettivi di f> divisioni corazzate, oltre a 1200 carri, e sacrificato intere divisioni di fanteria. Truppe alpine abbarbicate su di ogni costone, e granatieri nascosti nelle buche, dietro ai pezzi interrati, riapparsi ìquasi miracolosamente dopo bopibardamenti a tappeto che pareva avessero sconvolto ogni centimetro quadrato di terreno, hanno opposto agli attaccanti una difesa caparbia e ammirevole. Ogni soldato ha reso e continua a rendere, con spirilo e lcombatiività immutata, al diìsopra di ogni previsione e gli \assaliiori sono costretti a ri\petere assalti su assalti, spes\so senza interruzione, per gita\dagnare un solo metro di spa'.zio e spesso senza riuscirvi. Sulla litorale fra Cattolica e Riccione, attorno a Gemmano aspramente e ripetutamente contesa, sulle posizioni avanzate di Cariano da più giorni si combatte sulle stesse posizioni e sullo stesso ristretto spazio si accumulano i cadaveri che il ritmo intenso della battaglia non consente ai contendenti di ritirare per una degna sepoltura. I villaggi di questa zona che fu fra le più ridenti della penisola sono ormai ridotti a cumini di macerie annerite, fra le cui pietre si accendono scontri sanguinosi, facendo di ogni angolo un fortino, di ogni fosso una trincea. Fra le montagne a nord di Tavoleto, nelle brevi valli del Conca e del Marano, sulle | spiagge sabbiose, echeggia il rombo del cannone, si accendono s.pmzzi, schizza la terra sotto il mulinare dei proiettili di mitraglia e si apre slabbrata in solchi circolari c giallastri ad ogni proiettile di arti- >♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦< glieria che cade, scava e s'infossa nel terriccio o spacca la roccia in mille fraynmenti che diventano nuovi proiettili. Ascoso ovunque, invisibile autore di tanto sconvolgimento, che muta e si ripete da più giorni sotto il raggio caldo del sole o sotto lo sguardo freddo delle notti lunari, è l'uomo che aguzza sguardo e mente per scoprire, colpire e superare l'avversario. Come animali mostruosi scivolano in questo quadro di tiagcdia antcblinde e carri ar¬ mentre le artiglierie ab baiano con voce secca, sputando fuoco da ogni altura su uomini, macchine, navi ed aerei e gli aerei gracidano colpi di mitraglia e abbandonano grappoli di bombe sulle retrovie e sulle opposte lince che si addossano l'ima all'altra, seguendo crinali, torrenti, ruscelli, il margine di un abitato, un gruppo di alberi, talvolta, ovunque la natura offra mi ostacolo, un appiglio, una difesa anche minima. Nelle ultime 2!f ore gli inglesi hanno gettato all'assalto più di 200 carri, appoggiati dal tiro di artiglierie terrestri e navali, ma ogni attacco nemico è stato ancora infranto e due siluranti britanniche che partecipavano all'azione di fuoco, dal largo di Riccione, hanno dovuto allontaìtarsi in fiamme.
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