I cavilli di Hackzell

I cavilli di Hackzell I cavilli di Hackzell per mancare agli impegni sottoscritti da Ryti Sereno atteggiamento germanico e riserbo della Wilhelm strasse di fronte alla decisione di Helsinki Berlino, 4 settembre. Alla Wilhelmstrasse ci si rifiuta, per il momento, secon do quanto comunica il D.N.B. di fare una dichiarazione concernente le misure che la Ger mania potrebbe essere indotta a prendere in relazione con l'evoluzione degli avvenimenti in Finlandia. Il portavoce del Ministero degli Esteri ha dichiarato esplicitamente di non poter prendere posizione al riguardo. Circa la decisione presa dalla Finlandia, alla Wilhelmstrasse si osserva, però, che la giustificazione data dal Presidente del Consiglio Hackzelf nel suo discorso non può restare senza risposta. « Se egli cerca — ha dichiarato il portavoce — di togliere ogni valore spirituale alle relazioni germano-finniche, si deve rispondere che la Germania ha sempre visto nella Finlandia un onesto fratello d'armi e che il popolo tedesco è stupito con ragione di vedere il modo con cui si cerca ora di svalutare le relazioni germano-finniche. « E' bene sottolineare, a questo riguardo, che alcuni anni addietro la Germania protestò energicamente contro il piano di una nuova invasione della Finlandia, ed è dovere ricordare tutto ciò che la Germania fece per la Finlandia negli anni 1917-18, guidata unicamente da ragioni morali ». Se il Primo Ministro Hackzell crede, poi, di vedere nel trattato concluso tra l'ex-Presidente Ryti ed il Ministro degli Esteri del Reich, Von Ribbentrop, un accordo privato voluto da Ryti e che non impegnerebbe il Governo finnico attuale, alla Wilhelmstrasse ai sottolinea che, « nella sua qualità di Capo deilo Stato, Ryti era perfettamente autorizzato a concludere un accordo che, secondo la confessione stessa dell' attuale Prillo Ministro finnico, aveva per la Finlandia un valore che non si poteva sottovalutare. Questo accordo ha permesso alla Finlandia di impedire lo sfondamento sovietico presso Viipuri e di realizzare la stabilizzazione del fronte ». Poiché la Finlandia ha sempre insistito sul diritto democratico della libertà di parola e d'opinione in Parlamento e fuori Parlamento, ci si chiede ora a Berlino perchè non fos¬ se stata sollevata alcuna critica al momento della firma di questo accordo. « Il tentativo di togliersi — ha soggiunto il portavoce — dall'imbroglio con cavilli giuridici ha causato negli ambienti politici competenti e nell'opinione pubblica germanica un'impressione singolare, per non dire penosa». Le speranze che da parte finlandese si ripongono nella decisione del Governo sono fondate, si osserva, poi, alla Wilhelmstrasse, sulla dichiarazione del Presidente del Consiglio, secondo cui l'Unione Sovietica esige unicamente dalla Finlandia l'esecuzione delle note condizioni prelimipari e non la resa incondizionata. Questa, interpretazione é già stata dichiarata falsa, sia da parte inglese e sia da parte sovietica. Pur facendo astrazione dalle critiche che l'Agenzia ufficiale sovietica ha già sollevato in merito al discorso di Hackzell, resta la constatazione, fatta dal collaboratore diplomatico della Reuter, secondo cui la Finlandia deve sottomettersi con le buone o con le cattive alle condizioni sovietiche e che ogni altra interpretazione non è che un calmante per l'opinione pubblica. Ciò non lascia dubbio a.lcuno sulla vera portata della decisione finnica. La situazione senza uscite nella quale la Finlandia ha voluto mettersi con la decisione del suo Governo, ha fatto del resto osservare il portavoce, è anche sottolineata dal Times il quale osserva che la Finlandia deve ora offrire alT l'Unione Sovietica sufficienti garanzie di sicurezza ». Ciò significa, si conclude alla Wilhemstrasse, riconoscere la pretesa di Mosca di -conserva-; re piena libertà d'azione nei confronti della Finlandia. L'« Auslands - Informations Dienst » pubblica: <r. L'evoluzione della situazione in Finlandia poteva già essere percepita da molto tem. po, ma le ragioni avanzate da Hackzell per motivare la decisione del suo Governo appaiono in molti punti sorprendenti. « Egli cerca di motivare queste decisioni dicendo che, dal punto di vista tedesco, il mantenimento del fronte finlandese era divenuto recentemente assai meno importante e che era diminuito l'interesse politico della Germania ad un appoggio della lotta della Finlandia per la sua libertà. La scappatoia è alquanto tortuosa. La visita, abbastanza recente, compiuta ad Helsinki dal Ministro degli Esteri del Reich, nel corso della quale si era convenuto di rafforzare ancor più i vincoli tra la Germania e la Finlandia prova il contrario. E', dunque, incomprensibile che Hackzell cerchi ora di porre il peso del trattato sulle spalle dell'exPresidente, Ryti, dichiarando, inoltre, che tale accordo non è stato considerato legale dal Parlamento, nè, soprattutto, dal popolo finlandese. La Camera finlandese e la stampa hanno avuto, allora e dopo, sufficienti occasioni per fare uso del loro diritto di critica nel quadro delle loro libertà democratiche. L'una e l'altra vi hanno apparentemente rinunziato, perchè sapevano bene che il trattato era utile per la Finlandia. « Il fatto che lo stesso Hackzell debba riconoscere che l'aiuto tedesco permise allora di stabilizzare il fronte finlandese e il fatto che la Finlandia sia oggi in grado di trattare l'armistizio, dimostrano quale peso abbia avuto l'aiuto germanico. Le argomentazioni del Presidente finnico appaiono, quindi, molto strane. « In quanto al resto, l'esempio della Finlandia mostra precisamente la gravità del pencolo che incombe sui popoli che cercano di sottrarsi alla guerra attraverso una uscita di sicurezza. La tattica russa, secondata dagli anglo-americani, mira, anzitutto, a separare gli Stati minori dal loro grande fratello di armi: la Germania. Si dice loro che essi possono contare sulla grazia e sulla misericordia, se rompono le loro relazioni con la Germania. Avvenuta la rottura, si chiude la morsa. Allora non è più il caso di un accordo d'armistizio, ma di una capitolazione assoluta. « Come ha dichiarato Hackzell, i russi vogliono trattare con i finlandesi solo dopo che i tedeschi avranno lasciato il Paese. Lo stesso è stato detto ai romeni ed ai bulgari, ma, appena le truppe germaniche hanno lasciato il Paese, appare allora il vincitore' che parla un altro linguaggio, ben più brutale. Ed egli può farlo perchè non ha più da temere lo scudo tedesco che proteggeva i piccoli Stati. n La tragedia dei piccoli Paesi si sviluppa con una logica spietata. Mai la storia ha giustificato la violazione della parola data. Al contrario gli uomini di Stato che se ne rendono colpevoli conducono, con assoluta certezza i loro popoli verso l'abisso ».

Persone citate: Von Ribbentrop