Vita di Delano

Vita di Delano Vita di Delano r Franklin Roos£velt nacque da famiglia di ricchi proprietari terrieri, di origine o andese. A 14 anni fece un viaggio in Europa ed a Strasburgo le guardie gli fecero parlare la pessima abitudine di rubare ciliege, altre frutta e forse anche qualche oggetto piti redditizio. Di qui nacque quel suo terribile flanclP.r<' rientro i tedeschi i quali, chissà perchè, anche adesso che è vècchio, vogliono impedirgli di rubare. _ . Nel viaggio In Europa vide molte opere d'arte e molti libri che in America, mancavano, ne fu turbato e due deliberazioni sorsero nella sua mente. La prima fu di metfprsi a studiare; egli infatti a 14 anni non sapeva ancorB leggere e scrivere correntemente. La seconda fu che tra americani ed europei non ci poteva essere accordo ed era necessario, presto o tardi, farla finita con la vecchia ed orgoliosa Europa, che, con la sua stessa presenza, avviliva il Continente Nuovo. A 15 anni, di ritorno in America, Roosevelt iniziò cosi gli studi regolarmente. Fra tutte le materie predilesse la storia, ma siccome gli sport esercitavano una grande attrattiva su di lui, non seppe deciderai se divenire uno storico od un giocatore di football e visse qualche tempo In tale atroce dubbio, finché un giorno una illuminazione rischiarò la sua mpnte ed egli decise di dedicarsi alla storia del foot-ball, divenendo giornalista di periodici sportivi. Ben prpsto si distinse nel des-rivere la cronaca degli incontri di calcio, acquistando una certa fama. Ancora giovanissimo mostrò amore oltre che per gli sport anche per la guerra e volle recarsi in Spagna per combattere. Un attacco di scarlattina gli fece perdere il piroscafo e con questo la voglia di battersi. Maggiore costanza bellica Delano mostrò in seguito, quando si trattò di mandare al fronte gli altri. Sui 22 anni incominciò a scrivere di politica, volendo scimiottare alcuni suoi amici. Allo scopo di sembrare originale, scrisse tra l'altro un articolo asserendo che nelle elezioni non si* debbono preferire i propri amici o coloro che, essendo più influenti, possono maggiormente giovare ai propri * interessi, ma gli uomini di maggior valore è più capaci di operare per il bene della nazione. L'articolo fece una pessima impresfliotte negli ambienti, aristocratici, che detengono il potere negli Stati Uniti e con 1 quali il giovane Roosevelt è compromesso per nascita ed amicizie. Egli fu cosi segnato a dito quale elemento pericoloso, a tendenze sovversive e per qualche tempo venne tenuto in sospettoso isolamento. Si fece anche un'inchiesta su di lui, ma alla fine egli riuscì o. riabilitarsi, avendo tutti compreso che con l'incauta frase aveva solo voluto scherzare. Del resto simili atteggiamenti anticapitalistici quando siano addomesticati, fanno parte del gioco degli speculatori statunitensi e Roo-evelt ne fece, anche in seguito, il suo cavallo di battaglia. In America è noto infatti che il partito democratico fa sempre finta di attaccare la plutocrazia, dalla quale è finanziato. A 28 anni Roosevelt dirigeva una importante azienda a gricola e sembrava essersi ritirato dalla vita politica, ma gli amici del partito democratico non lo avevano diménti caco. Egli aveva il più bel sor riso fra tutti i giovani del medesimo e sarebbe stato uti le per le p/ossime elezioni. Era facile, del resto, fare breccia sulla sua ambizione e ben presto egli si convinse ad intraprendere la lotta elettorale. Per primo ebbe l'idea di andare in giro da un paese all'altro' facendo discorsi dall'alto di un'automobile. Lo accompagnava un ragazzino che richiamava l'attenzione delle folle agitando una bandiere, stellata. Ad un certo punto Roosevelt gli faceva cenno di smettere ed aperte certe casse incominciava a distribuire grossi sigari, fermandosi, di quando in quando, per trecciare, con voce enfatica, le linee di un fantastico programma politico. L'automobile era rossa, le cronache del tempo la definiscono 4 da pompiere » e la scena faceva colpo specie sulle masse dei contadini e degli artigiani, i quali trovavano simpatico questo giovanottone, allora pieno di salute, che scorazzava in automobile, sorrideva, regalava sigari e parlava di pace, di giustizia sociale, e di ordine nuovo. Roosevelt venne così eletto senatore giovanissimo. Appena in carica voMe promuovere una scissione in seno al Partito e si allontanò dal Congresso insieme ad alcuni suoi compagni. Si rinchiusero in un albergo e restarono in permanenza in seduta intorno ad un tavolo rotondo, come i cavalieri del Graal. Cosa facevano? Si raccontavano storielle allegre, bevevano birra e mangiavano formaggio. I figli di Roosevelt, cl.e disturbavano, facendo rumore al piano di sopra, vennero allontanati, in seguito ad una mozione votata in seno al nuovo Consiglio de] Partito. Ma il colpo di scena operato da Roosevelt fiori ebbe seguito e per questa volta il leone dovette uscire umiliato dalla sua tana. intanto i suoi atteggiamenti cecia, io mettevano in luce e molto giovò alla sua carriera la. moglie Eleonora. Diretta nipote di Teodoro Roosevelt, essa era legata strettamente ane famiglie della aristocrazia, usurocratica statunitense, tali famiglie, come è noto, «anno per supremo ideale il ^nodello di poter ra.ssnnljgiia- re in tutto e per tutto alla vera aristocrazia inglese e imitano questa nel riiodo di presentarsi, nella educazione del bambini e nella loro vita di società. La loro somma espirazione è di presentare le |proprie figlie alla Corte di St. i James ed a. tale scopo fanno I continue pressioni sull'Ambi ; sciatore americano a. Londra. In pratica Roosevelt miraIva sempre al sodo, egli fin da allora era guidato da due stel!e po'-ari: ìl servizio incondizionato agli Interessi della oligarchia detentrice del potere é della ricchezza, e la necessità di insolentire 1 ricchi e di assumere atteggiamenti plebei, contrastanti cori quelli della New England Aristocracv, per guadagnarsi con la demagogia i favori del popolo. Quoto suo asservimento alla plutocrazia statunitense ssarà fonte di lutti e di lacrijme senza fine per tutto il mondo. Con l'intuito degli istintivi Roosevelt comprese subito che vendersi a questi interessi voleva dire giuocare il tutto per tutto e che solo nuove guerre e stragi senza fine, potevano permettere a queste ricchezze di continuare a moltiplicarsi almeno per un certo tempo. Impedire il crollo de! capitalismo divenne quindi il suo programma. Egli identificava il capitalismo con la democrazia e si eresse a strenuo difensore od a ultimo Messia della vittoria democratica. Ancora in ombra egli era già l'anima, nera di Wilson: quando questi era avvilito Roosevelt era pronto a rincuorarlo. In effetto il giovane profeta democratico vedevi nel più maturo Messia un grande maestro della turlupinatura mondiale; i modi con cui Wilson combatteva i frusta e poi li favoriva sottomano, parlava di benessere dell'umanità e faceva in pratica gli interessi esclusivamente statunitensi erano un capolavoro dì ipocrisia. Delano ne era incantato e suggestionato. AI Congresso democratico d: Baltimora, mentre Wilson stava per essere battuto da Clark, intervenne Roosevelt con duecento amici della migliore Società statunitense. Essi erano tutti bei ragazzi, avevano vistose cravatte a pallini, alti colletti duri, ed ostentavano per essere graditi al popolo, grosse toppe sui pantaloni, portavano un cartello, nella mano sinistra, rivolto in basso con la scritta: « Non vogliamo Ciarle », ma nella destra avevano levato un cartello rosso con la scritta < Viva la democrazia », « Wilson è il nostro uomo! ». La scena fece colpo: vedere elementi della migliore società andare in giro con le toppe sul pantaloni ed il più scintillante dei sorrisi sulle labbra era uno spettacolo che piaceva, le cravatte a pallini multicolori ebbero la loro parte di successo e Wilson venne eletto. Dietro a tutte queste sciocche americanate c'era un uomo che sapeva quello che voleva ed intendeva raggiungere la sua meta, sia pure attraverso la distruzione e le macerie di tutto il mondo civile. I grossi finanzieri lo avevano apprezzato e. lo aiutavano in ogni modo, il popolo stesso era suggestionato ed ingannato t'a questo Messia vestito da Pierrot. Quanto ' sangue e quante rovine per tenere fede a questo programma! Ma tant'è, Roosevelt venne nominato Sottosegretario alla Marina e la guerra mondiale fu scatenata dall'alta finanza ebraica degli Stati Uniti. Gli america ni vendettero armi e fecero contrarre alle altre Nazioni debiti fino ad ereditare le posizioni di privilegio che l'Inghilterra e la Francia avevano nell'economia mondiale. La Nenv England Aristocrucy fece la brillante figura di scendere in campo in difesa dell'Inghilterra; essa ereditò cosi non solo le maniere e l'etichetta, ma anche le sostanze della vecchia aristocrazia inglese. lì mediatore fu lo scamiciato e democratico Roosevelt, il brillante Sottosegretario alla Marina, che aveva viaggiato per mare solo in panfilo e due volte in transatlantico per recarsi in Europa, ma che in cambio era il sostegno di Wilson. Quando Roosevelt venne in Francia, nelle retrovie del fronte, un nugolo di giornalisti lo circondò e Clemenceau ne rimase ingelosito; gli.uomini della stampa avevano fiutato l'interesse riconoscendo ■ ell'americanc uno dei maggiori responsabili del conflitto. Dopo la guerra mondiale, Roosevelt aiutò Wilson nei piani per la Società delle Nazioni. Avendo Wilson, composto lo Statuto, Roosevelt si fece dare la sedia e il tavolo su cui era stato ideato il famoso programma societario Ma visto poi che tale organismo non era perfetto, in quanto non tracciava un modo sicuro per realizzare l'esazione dei crediti di guerra americani, lo rinnegò subito per non essere coinvolto nel crollo di Wilson. La democrazia è una bella cosa, ma i dollari sono i dollari. Com'era possibile cne Wilson non avesse compreso' questo? | Da allora in avanti egli noni elogiò più il suo socio, cornei uno dei maggiori capi del Gn-j verno americano, ma citò neii owcorst solo Beniamino Franhlin Tommaso Jefferson e Teodoro Roosevelt. Fausto Brunelli