Sforza rinuncia alle colonie e sacrifica Trieste e Fiume

Sforza rinuncia alle colonie e sacrifica Trieste e Fiume A.bejrwase£oMii dell' Italia, invasa Sforza rinuncia alle colonie e sacrifica Trieste e Fiume Bonomi consenziente col suo ministro nella volontaria mutilaz ione del territorio nazionale consacrato dall'altra guerra? Tangerl, il agosto, laIl «Notiziario delle Nazio- ni Unite» informa da Roma (Nche il conte Sforza ha prò-1 pnunciato. all'Eliseo, un diseor-jlso, il cui contenuto, non si sa'Sse più squilibrato o ameno, in-1 sdurrebbe a pensare a un im-1 tprovvisn colpo di sole. ,rParlando delle colonie, egli Dha ricalcato una sua vecchia itesi, sostenendo che 1 TLalia davrebbe tutto da guadagnare a perderle, i, Le potenze colo- Vniali — egli ha detto — de- tvono comprendere che il vero.ìmodo di conservare più a lun- I_?o 1 loro possedimenti e di meglio svilupparli, è quello di fonderli tutti in un grande consorzio internazionale, con ammiristrazione mista, creando un nuovo tipo di cittadinanza, quella africana. Dopo di che, avendo affidato ail'Amgot la Tripolitania e la Cirenaica e avendo promosso cittadini africani i coloni ferraresi e siciliani del Gebei e di Barce, il conte Sforza ha espresso la propria simpatia per il * valoroso » popolo etiopico," „ che noi — ha soggiunto — abbiamo attaccato, contrariamente alle leggi internazionali e ai nostri veri interessi ». Proseguendo, dopo aver assicurato il popolo ellenico che chiunque, quale sia il suo grado, commise atrocità in Grecia, sarà punito esemplarmente, il conte Sforza ha dichiarato che se i! popolo del Dodecanneso desiderasse unirsi alla Grecia, egli vedrebbe ciò con piacere. Circa' ai rapporti con la Jugoslavia, egli ha affermato che sarebbe interesse I superiore dei due popoli se ci !accordassimo per offrire Fin-. ?ell Nasoni ?eSZzrtoSlk™«r» ha rtftt« ,„ 1,a:Trieste — he detto teatual- ; mente Sforza - nulla sareb- be più naturale che interna- zionaizzarne il porto, ove Lcernerli itaCi6~ ertri e gli italiani e gli altri | dil%popoli vicini ». Problemi insoluti Se mai ci fu occasione di ripetere una vecchia frase gior nalisUca. è questa: ogni com- .mento, davvero guasterebbe Una domanda, tuttavia, è lecita: poiché lo Sforza fa parte del Governo Bonomi, è questi consenziente con lui in questa incredibile azione di un uomo politico italiano il quale, prima ancora che lo stesso nemico lo abbia richiesto, offre una mutilazione del tertoririo nazionale, proprio in quella Trieste e quella Fiume, che furono una delle finalità raggiunte, con tanto sacrificio, nell'altra guerra? Del resto, l'attività del governo a Roma, persecuzioni contro i fascisti a parte, continue ad essere contrassegnata dal marchio dell'ordinaria amministrazione. Ecco l'ultimo comunicato in proposito: « Si è svolto a Palazzo Viminale, sotto la presidenza di Bonomi, una riunione dei ministri, con l'intervento dei sottosegretari alla presidenza. I ministri hanno proceduto al consueto e proficuo scambio di idee sulla situazione politica e sui più importanti problemi del momento attuale». E basta. Quale valore abbia quel « proficuo » scambio di idee, non e dato sapere, a meno che non si cerchino lumi nel notiziario dell'Italia invasa, esercizio che, come si vedrà, è suscettibile di qualche utile risultato. Radio Bari annunzia, Infatti, che i tre segretari della Confederazione del lavoro, hanno diretto a Bonomi una lettera, in aggiunta al memoriale già presentato, con la quale richiamano l'attenzione del governo sull'urgenza di una soluzione del gravissimo problema della disoccupazione. Vista l'impossibilità di attuare sollecitamente un vasto programma di lavori pubblici, i tre segretari chiedono che si piovveda almeno ad assicurare il minimo di vita alla ma3»a dei disoccupati, mediante la concessione di viveri e sussidi. Bonomi, poi, ha ricevuto i rappresentanti delAlleanza dei dispersi e prigionieri in Russia », che si sono resi interpreti del desiderio di tante famiglie italiane, di ricevere notizie sulla sorte dei loro cari. Come al solito, i sovietici se ne infischiano di queste ansie; ma come non si conosce la risposta di Bonomi circa : disoccupati, cosi nulla si sa in merito al suo interessamento per i prigionieri e dispersi in Russia, nonostante s_he riguardo a quest'ultima questione qualche aiuto gli po-trebbe venire dal * compa-gno » Togliatti. Ritorna il Lotto Ma non basta. Preminente fra i problemi sui quali è da arguirsi che il Consiglio dei ministri abbia portato la sua attenzione, è quello dei trasporti, per la sua interferenza con 11 rifornimento dei viveri alle popolazioni. Ora, a che punto siaimo? Ce lo dice questo fosco quadro di un'emittente in lingua italiana, contre Hata dal nemico: «I danni subiti per cause belliche dalle linee e dal materiale rotabile, sono enormi. Le officine di riparazione, pur sollecitamente liberate dai rottami e dai detriti dei bombardamenti, non possono lavorare per mancanza di macchinario e di carbone. La stessa Direzione generale del Servizio trasporti militari, non è in grado di ri- minian, non e in graao ai ri-atuvare neppure parzialmente e 25 officine esistenti nelVIta-Ila meridionale: presse' » ^epo-siti d. locomot ve e domo"att.^ter^ nffri-P «non limitatissimioffrire se non limitatissimi aiuti ». E' questa la riattivazione óelie ferrovie, di cui ci ha cantato le lodi. l'altro giorno, il ministro delle comunicazioni ? Ecco qualche, cosa su cui il g»hinetto Bonomi avrebbe modo di portare non solo la sua it.tfrzione, ma il auo lavoro, ss w situazione che esso ha àtcc.uu non rendesse vano anche l'ombra di un tentativo. Consoliamoci, che a Bari, Napoli e Palermo, è stato ripri-stinato il gioco del lotto con la giocata minima di lire due. Se la gente, nelle terre invase, manca di lavoro e di mttrimento, può sempre sperare... nel provvidenziale terno. D'altra parte si informa che il conte Sforza, prima del suo discorso all'Eliseo, ha ricei'u lo al Viminale il generale Vassiliev, vice-delegato sovietico presso la Commissione alìeata di controllo per l'Italia, I due — precisa il Notiziario delle Nazioni unite — si sono intrattenuti in lungo e cordiale colloquio. Non e' è dubbio %&?3&S8Z£S> !ieg,:nerale russo sugli ultimi «la-vori» compiuti: diciotto alti magistrati sospesi dalle loro funzioni; tra essi sono il pie-sidente della Corte di Cassa- zione. Dino Mondioli. già capo rranlfi elfi-, fpardasigilli Grandi, :i Sostituto Procura- tore generale di Corte di Cas- sazione, D"i Pennino, già capo gabinetto del vice-Governatore di Roma, e il dottor Francesco Jannitti. E come nei romanzi d'appendice, Sforza avrà rimandato il seguito al «prossimo numero» indirizzo, ha riaffermato i propositi di riscossa del volontarismo italiano. Il Duce ha ricevuto i Commissari straordinari per la Liguria e l'Emilia e Romagna, dottor Luigi Sangermano e dottor Armando Rocchi.