Secca smentita vaticana a presunte intese con Mosca

Secca smentita vaticana a presunte intese con Mosca NJEIuIm' ITjSL&IA. invasa Secca smentita vaticana a presunte intese con Mosca e è ù e a n a o e o i e n Tangeri, 12 agosto. Non poca sensazione, date le abitudini di riserbo della Santa Sede, suscita una secca smentita opposta dalla Segreteria vaticana a quanto da fonte nemica era stato diramato alcuni giorni or sono in merito alla possibilità di un riconoscimento della Russia sovietica da parte del Pontefice e di una relativa collaborazione sul terreno sociale e religioso nel dopo guerra. La notizia, data dalla Reuter, che la rimbalzava dal corrispondente nuovaiorchese del Daily Telegraph, si imperniava su un messaggio che l'ambasciatore comunista a Roma avrebbe inviato al ministro bonomia no De Gasperi, nella sua qualità di esponente dei democratici cristiani a tendenze bolscevizzanti. Ecco la smentita: « Nulla si conosce qui circa la notizia che il Governo sovietico ha ptoposto una collaborWzione fra Mosca e la Stinta Sede per la soluzione nel dopoguerra di problemi mora li e sociali ». In merito, poi. a progetti per il dopoguerra, in 'seguito al senso di rivolta morale de stato in tutto il mondo dalle indiscrezioni sulle clausole del l'armistizio, si ha l'impressio ne che a Londra come a Washington, sia corsa una parola d'ordine per una tesi meno iugulatoria. In Inghilterra fa da battistrada l'autorevole Economist, il quale chiede una « pace moderata », dicendo che senza dubbio le condizioni progettate dagli « alleati » per la Germania (sulla falsariga, diciamo noi, dell'ItaHa), equivalgono ad una «pece cartaginese ». « Tutto induce a pensare — continua il giornale — che si tenda verso una pace con indennità, riparazioni, annessione di territori e trasferimento di popolazioni. Tutto ciò è lontano dal bandire il ripetersi della guerra, ma anzi la renderebbe più certa ». In America il compito di dissipare i sinistri presagi fatti sorgere dall'armistizio italiano, sono stati affidati a Ford. Il grande industriale dell'automobile ha dichiarato di non credere che sia necessario smembrare la Germania pe,r impeaire un'altra guerra. Affermando che « la Germania dei militaristi e il popolo tedesco possono vivere in pace con il resto del mondo » egli sostiene, che non vi può essere pace durevole ove esistano odii. Ma questo non è solo un glcst gettar acqua sul fuoco dell'armistìzio di Badoglio, è anche un « vieni meco » ai tedeschi, a rettifica delle minacele di smembramento lanciate dai microfoni di Londra e di Nuova York, in tutte le lingue. Tutto sta a vedere se in Germania abboccheranno.

Persone citate: Badoglio, De Gasperi