Volontà vincere

Volontà vincere Volontà vincere A chi segue gli avvenimenti con spirito d'osservazione non è sfuggito il significato delle parole recentemente pronunciate dal Filhrer in due diverse circostanze, cioè per la morte del generale Dietl ed al ricevimento dei responsabili dell'armamento germanico. Nell'esaltazione dell'eroe di Nancick è implicito l'insegnamento che da quel gloriano episodio deriva per l'odierna situazione deila guerra in Europa. Nell'aprile 19.'i0 un pugno d'uomini lottava, isolato lassù presso il Circolo polare, contro un nemico molte volte superiore per numero e viczzi; era bersagliato dalla terra, dal mare e dall'aria; la sua situazione appariva disperata e la resistenza, agli osservatori lontani, poteva sembrare quasi un inutile olocausto dì valorosi. Sia al comando di quegli uomini vi era Valloni colonnello Dietl. Chiunque non avesse avuto la sua tempia eccezionale avrebbe ceduto; ma- egli lottò, più. che con le armi, con Vinci ollabile volontà di non cedere. E fu vittorioso. Così oggi i nostri nemici di dentro e di fuori e tutti i pavidi e gli uomini di poca fede giudicano la situazione dell'Europa, investita- da tre lati e bersagliata dall'alto. Ma, a parte il fatto che la situazione europea d'oggi, pur essendo seria e grave, non è paragonabile a quella di Norwich, si può notare che la stessa indomita volontà che animava il capo di quel pugno di prodi è la stessa che anima tutto il -'—olo germanico, dal suo ,10 all'ultimo dei combatienit. luesta volontà è sorrctcome si è potuto notare : successive parole di r a coloro che prcsic- agli armamenti, dalla certezza della vittoria, certezza che si basa, non soltanto sull'elemento spirituale e morale, ma anche sulla possibilità di ristabilire l'equilibrio dei mezzi materiali, se non nella quantità, nella qualità, che è ciò che più conta. Infatti, Hitler ha ammesso la superiorità materiale dei nemici in questa seconda fase della guerra, seguita, dalla fine del '1/2, alla prima, quella della supremazia germanica; ma ha accennato anche alla terza fase, quella che vedrà la ripresa del Tripartito. Un primo sintomo del ristabilimento dell'equilibrio dei mezzi tecnici l'abbiamo, infatti, nell'impiego del V. I. che ora gli inglesi non giudicano più un semplice balocco, come imprudentemente si iiIi || I [:jlasciò sfuggire, •all'inizio, in una intervista, il generale sudafricano Snints, ma come uno stru1 capace di pesare nòunente sulla, economia elio guerra. I particolari •' questa nuova arma non ino ancora noti, ma, 10 le stesse mani'lei nemico, sappiamo vite i suoi effetti distruttivi, pur non dovendo essere 'sopravalutati, equivalgono a quelli di molti e molti apparecchi, con la differenza che contro di essa nulla possono fare i nemici, mentre gli attaccanti non subiscono alcuna perdita. E sappiamo ormai che altri mezzi ancora più micidiali entreranno presto in azione. Ma salariamo soprattutto che vi sono uomini che affrontano gli eventi con estrema decisione e che l'Europa, alla cui distinzione -mirano anglosassoni e bolscevichi, sopravviverà e darà ancora al mondo la impronta della sua civiltà millenaria. ,j!

Persone citate: Dietl, Hitler

Luoghi citati: Europa