Ammassi e armistizio questioni di vita o di morte

Ammassi e armistizio questioni di vita o di morte La prova suprema di Bonomi Ammassi e armistizio questioni di vita o di morte Tangeri, 14 luglio. Si apprende da Londra che quasi tutti i membri del gabinetto Bonomi si sono trasferiti da Salerno a Roma, dove hanno preso possesso dei rispettivi dicasteri. L'inviato speciale del Times informa che il consiglio dei ministri è convocato per domani, sabato. Un problema eprSzIlDlndurgentissimo e di immediata Jzsoluzione, è quello dell'ammasso granarlo. « Gli " alleati " hanno ammonito l'Italia — scrive il corrispondente — che, depo il raccolto di quest'anno, essa dovrà provvedere da sè al proprio fabbisogno. Secondo VUnited Press, all'ordine del giorno della riunione ministeriale di domani sarà pure la pubblicazione delle condizioni d'armistizio; ed anche questa sembra per Bonomi, politicamente, una questione di vita o di morte. In proposito, il corrispondente del New York Times afferma che tra le clausole vi è quella sdsdflvnldirdi sottoporre àgli ■ alleati *! tutte le comunicazioni interne italiane. , In merito alle nuove r.ch'.t- ntP deeli alleati per una più attiva partecipazione dell'esci-oitn rpÓ-io alle ooerazioni, la cito regio alle operazioni Reuter apprende che in numerosi rioni dell'Urbe pattuglie di polizia britannica e italiana stanno effettuando vere e proprie retate. Ad ogni modo, le autorità d'occupazione hanno ordinato al Ministero della e-uerra l'immediata mobilita-zione di tutti i giovani italiani<M ha poi che Poletti nondesitidalla persecuzione con-t.ro i patrioti e specialmentecontro i fascisti. Ai nomi de-gli arrestati sono da aggiun- edificante documento sull'ex prefetto di Torino, Pietro Baratono, che nei 45 giorni fu Sottosegretario alla Presiden. za del Consiglio con Badoglio. Il documento consiste in una lettera che egli inviava ai Duce il 5 settembre 1939. La lettera diceva: « Duce, perdonate se in un momento cosi delicato della vita della Na- zione, che più richiede la vo stra illuminata attenzione, oso disturbarvi. Nell'agosto dello scorso anno lasciai Torino, dopo avere avuto, per la prima volta nella mia carriera, forti dissapori con il Federale. Nella vostra benevolenza, voleste nominarmi Consigliere di Stato. Ma le vicende torinesi ebbero uno strascico doloroso. Nel maggio del corrente anno mi si comunicava dagli uffici del Consiglio di \Stato che la nva tessera di 'iscrizione al P.N.P. era. stata restituita senza rinnovazione per l'anno XVII». I ! 11 Baratono proseguiva di- cendo dell'inutilità dei passi , la lui compiuti per conoscer- r>e i motivi e di aver solo sa- esistere l'impressione ambienti della Direzione a (del Partito «che egli a Tonno avessi- mancato di lealtà ». Quindi conclude: «Sono iscritto dal 1923. Della mia fede, della una dedizione al Regime e della mia lealtà, credo ai aver dato prove non dubbie nella mia non breve carolerà e a e o a -,e cinque federali et n 1 qua i|ho collaborali in pieno e fra terno accordo possono cesti- n coniarlo. Duce, invoco il vo- n- „„■„ benevolo intervento per-e,che imn si voeìia insistere me-jun provvedimento Che mi han-1profondamente colpito e che

Persone citate: Badoglio, Baratono, Bonomi, Bonomi Ammassi, Duce, Pietro Baratono, Poletti

Luoghi citati: Italia, Londra, Roma, Salerno, Tangeri, Torino, Urbe