Roosevelt e la Turchia

Roosevelt e la Turchia Elezioni e pressioni sui neutri Roosevelt e la Turchia Alla disperata caccia di un successo diplomatico, il Presidente cerca di strappare ad Ankara l'intervento Berlino, 14 luglio. Il numero sempre crescente dei giornali anglo-americani che si occupano delle questioni della Turchia e la recente dichiarazione del Segretario di Stato nordamericano Cordeli Hull, secondo la quale la Turchia dovrà rivedere la questione dell'intensificazione delle sue relazioni con gli «alleati» portano a credere che contro Ankara si sia iniziata una nuova offensiva diplomatica e politica. Alla Wilhelmstrasse si crede di poter fare questa constatazione in seguito alle informazioni diramate da fonte avversa, ma, d'altra parte, si è dal parere che qualunque commento è superfluo, poiché l'evoluzione della situazione viene seguita attentamente, ma senza il minimo nervosismo, considerandola come ri¬ spondente perfettamente alle previsioni. H portavoce del Ministero degli Affari esteri, ministro1 Schmidt, ha constatato, in proposito, che « dopo Adana. Teheran ed il Cairo, gli " alleati " hanno sempre cercato di trascinare la Turch'a nella guerra, allettandola con deli compensi, ma la Turchia ha sempre resistito e respinto qualunque invito di tal genere. ; I-.a mancanza di successi mill- tari veramente importanti sulfronte dell'invasione sembra aver deciso Churchill e Roo- [sevelt (soprattutto quest'ulti- mo, poiché egli ha bisogno di Iun successo diplomatico o po- litico per la sua prossima campagna elettorale) a fare tutti gli sferzi possibili in tal senso». Ma, oltre agli anglo-ameri-icani, anche i sovietici inten-1 i dono esercitare la loro pressione sulla Turchia ed il portavoce della Wilhelmstrasse ha sottolineato che « resta in sospeso la questione di sapere se si tratta di azioni concertate o indipendenti l'una dall'altra ». Secondo il portavoce, le intenzioni perseguite ad Ankara dagli avversari della Germania saltano immediatamente agli occhi. « La questione della presa di posizione della Turchia — ha terminato il dott. Schmidt — deve restare fuori discussione, ma è bene ricordare che il Governo turco ha sempre dichiarato che la sua politica riposa sulla volontà del popò lo re in nessun caso in questa turco di non farsi trascina- guerra. Per il momento, non ; f-. || caso di supporre che la Turchia sia disposta a rivef|ere n SUo atteggiamento di principio rli perseguire una [politica nettamente turca», Interrogato infine, su Von Ipapen, il dott- Schmidt ha di cHarato che l'Ambasciatore ,]e) Reich in Turchia è seniore nPna residenza estiva della Ambasciata germanica <• che nulla gli risulta circa l'even- itualità d'un suo viaggio a 1 Berlino,

Persone citate: Churchill, Cordeli Hull, Roosevelt, Schmidt