Il pensiero dei lavoratori delle aziende giornalistiche

Il pensiero dei lavoratori delle aziende giornalistiche L'inizio della socializzazione Il pensiero dei lavoratori delle aziende giornalistiche Il mutamento della *^\ra economica quando dal P a_ no delle ben congegnate e io anelloBdSVattuaztonePcoMre-l? il?,,-?i„i ^..^Sfi^i di varia natura the decórre prendere jPnSiesenza'contagocce oìlimitazioni. La socializzazione delle imprese giornalistiche annunciata con l'aggiornamento al 31 luglio degli statuti, pone in discussione diversi aspetti della riforma. In un recente articolo, ponendo alcuni interrogativi di carattere fondamentale, auspicavamo lo intervento delle categorie in teressatc. Dobbiamo subito aggiungere che l'apporto dei lavoratori dell'industria grafica è molto impegnativo: impegnativo nel senso non delle solite frasi convenzionali quanto della critica consapevole ed appassionata. E' bastato conversare un po' con i nostri compagni di lavoro per trarne degli spunti di vivo interesse. In primo luogo — ci è stato detto —■ quanto avete scritto sull'atteso regolamento della legge, risponde pienamente al nostro pensiero. Aggiungiamo che, se anche il Ministero dell'Economia Corporativa desidera — come avete supposto — in questo primo esperimento lasciare una qualche elasticità, di movimento alle singole aziende, è pur indispensabile .conoscere i criteri di massima •che debbono essere seguiti. E questo per ottemperare ad un senso di unità ch'è pur sempre alla base di qualsivoglia innovazione. D'altra parte, la legge so■ cializzatrice aveva lasciato in sospeso varie questioni di carattere tecnico, tanto da rendere indispensabile l'elaborazione di un ben aggiornato tegolamento. Qualche operaio — non certo nuovo alle lotte sindacali — ci ha detto esplicitamente: voi avete parlato di rappre,sentanza delle categorie nel consiglio di gestione, eletto dall'assemblea dei lavoratori (dirigenti, redazione, impiegati tecnici e amministrativi, operai), affermando la necessità di stabilire delle garanzie, perchè la quantità non abbia a prevalere sulla qualità. Tuttavia, esiste un'eccezione ancor più importante, questa: il numero da cui dovrà essere formato il consiglio di amministrazione. Non è una domanda di carattere formale, rjoi^Vip riveste un'importanza particolarissima in rapporto alla, particolarissima complessione dell'azienda giornalistica, dov» esistono numerosp categorie. D'altro canto è pur necessario seguire dei criteri analoghi nella composizione del governo di azienda. Se la legge socializzatrice pctrà essere adattata alle diverse contingenze e situazioni, per quanto ha attinenza ai componenti i consigli di gestione, sarà indispensabile procedere, seguendo delle norme ben precise. Noi siamo d'avviso che occorrerà non formalizzarsi troppo nella rappresentanza dei singoli settori produttivi: anziché procedere ad una designazione proporzionale e direttamente rapportata ai singoli servizi, si tratterà di scegliere i lavoratori di maggior preparazione fra le maestranze. Tanto più che il lavoratore nel consiglio di gestione non è chiamato ad esprimere ssparticolari interessi delle ca tegorie tradizionalmente concepite, bensì a valutare, considerare e risolvere i problemi d'interesse generale dell'azienda. Sarà, quindi, indispensabile che alla nuova dirigenza economica dell'azienda siano chiamate le rappresentanze degli scomparti che presentano un carattere di maggiore interesse ai fini perseguiti. Per esemplificare: allo scopo di esaminare la situazione economica dell' impresa, base indispensabile per tutte le possibilità di azione e di sviluppo, sarà, forse, in un primo tempo, necessario sentire molto davvicino rappresentanti del settore contabile. Soprattutto si dovrà operare, con opportuni accostamenti, una maggiore intesa ed un'interiore solidarietà fra taluni settori amministrativi, redazionali ed operai. Ma non soltanto1 in questo senso deve essere intesa la comprensione: è indispensabile che il consiglio di gestione si valga realmente delle competenze, che possono e debbono pervenirgli dai settori più importanti dell' impresa. Se non vuol essere un organo addomesticato o facilmente addomesticabile degli interessi rappresentati dal capitale, occorre che le riunioni assumano una ben precisa fisionomia e non si risolvano, come avviene attualmente por tanti consigli di amministrazione, in una mera formalità, cui si ottempera per non venir meno . alle norme di legge e per depositare in tribunale i verbali debitamente firmati e magari non letti. Ognuno, in virtù delle nuove funzioni, assume delle nuove responsabilità. Lo stesso Capo dell'azienda, espressione elettiva dell'assemblea dei lavoratori, trova nel consiglio di gestione delle limitazioni, dei controlli, delle integrazioni: o queste funzioni si esplicano integralmente ed . allora ne può derivare un ■ grande beneficio all'andamen- ■ to generale dell'azienda, o vengono applicate con il rallentatore e allora la trasformazione della struttura economica minaccia di restare uno elei tanti modi di dire, posti in circolazione. Taluni tecnici hanno affermato che con un consiglio di gestione ben funzionante, talune gestioni che attualmente presentano rielle flessioni passive possono raggiungere una posizione di autonomia econo- ijI *gjffi HKSKSktSE "n wtantl di t_ ^neraI impostancio un piano> lavoro di maggiore risporftenza agli interessi de raJier/la. sollecitando la cooperazi.ne «.stimolando Vinteresse «:lel diversi settori, Va ziendi può e deve giungere al più Sto rendimento morale ed ecjtnomico. Bisognerà, naturalmente, agire senza pregiudi,»! e con il fermo proposito II! obbedire soltanto alle esigerle dell' Impresa, socialmenp valutata e considerata, senzj dar credito ad alcuna inteft renza. Nell'ambiente del lavoij deve prevalere l'intelligeo-a, la competenza, il miglior e con la garanzia di un minimo di vita per tutti. Le voce della ripartizione degl utili richiama con inag- j gint3 evidenza, l'orecchio dei laviratori. Ma anche a que-j sto. proposito taluni operai ha ino ammonito a non nutrire | sov'i'chie illusioni, specialmeite nella maggioranza delle Jnprese giornalistiche. Tuttavia anche su questo tema sari opportuno dar seguito alla parola dei lavoratori. Pino Bartolì

Persone citate: Pino Bartolì