Come uccisero Muti

Come uccisero Muti Parla un testimonio dell'assassinio di Fregene Come uccisero Muti Il tenente Taddei emise un fischio, il maresciallo della Squadra speciale rispose e " l'uomo con la tuta kaki,, sparò una raffica alla nuca dell'Eroe Quartier Gen., 5 luglio. L' ex - carabiniere Antonio Contleri di Attilio e di Tosctto Emma, nato a Venezia il 6 giugno 1920. attualmente milite della G.N.R. in forza al distaccamento di Montichiari (Brescia) e aggregato al distaccamento di Orzinuovi di Brescia, il quale, nell'agosto dell'anno scorso, fu testimone oculare dell'uccisione di roseadsesochngdchcEttore Muti, interrogato dai ircompetenti organi della G.N.R. |cha compiuto una particolareg- ; sa i i a i a i si dgiata deposizione, sulle circo st-anze dell'arresto e dell'assassinio, alla presenza del capitano Giulio Lanciano, ufficiale di P. G. (( E' andato a casa » Il Contieri era dal 10 aprile 1943 carabiniere in servizio alla stazione di M-accarese Alle ore 0,30 del 24 agosto si presentò alla caserma dei carabinieri di Maccarese, ha dichiarato il Contieri, un signore in borghese che si qualificò per il tenente dei carabinieri Taddei, accompagnato da un maresciallo della squadra speciale presidiarla di Roma, un uomo alto più del normale, robusto, alquanto calvo e da un altro uomo che indossava una tuta color kaki, tutti armati di fucile mitragliatore. Fatto svegliare il maresciallo comandante la stazione di Maccarese, Paolo Morittu, il Taddei gli chiese se sapesse ove si trovava l'abitazione di Ettore Muti. Il maresciallo rispose di ignorare l'esatta ubicazione della casa, aggiungendo che essa si trovava a Fregene e che maggiori particolari avrebbe potuto fornire il comandante del posto fisso di Fregene, brigadiere Barolat. Taddei chiese di essere accompagnato a detto posto fisso da qualche carabiniere ed il maresciallo designò il Contieri ed il carabiniere Salvatore Frau In località Cancello di Fregene si uni al gruppo Taddei un nucleo di circa 15 carabi¬ nieri Al posto fisso di Fregene, Taddei chiese al brigadiere Barolat, svegliato dal Con- pqfadmcaMscsscgscCTmSdtmtscidstbtieri, di condurlo all'abitazio-ne di Muti, perchè — aggiunt3e — hisognava arrestarlo. Il brigadiere, vedendo il nume- ro dei carabinieri presenti, osservò che non era il caso di adoperare tante forze e chiese al tenente di andare da solo a svegliare Ettore Muti che sarebbe certamente venuto in caserma, come si era già verificato in due precedenti casi. Taddei dichiarò che preferiva che tutti partecipassero all'operazione Giunti all'abitazione di Etto re Muti, Taddei ordinò di cir|condare la villa e di sparare ; senza preavviso se si fosse a- e , l d eei i¬ e, e n- perta qualche finestra o se qualcuno avesse tentato di fuggire. Circondata' la casa, si avvicinarono alla porta Taddei, il brigadiere Barolat, il maresciallo della squadra speciale e l'individuo in tuta, Venne ad aprire l'autista ed al rumore delle voci Ettore Muti usci in pigiama dalla sua stanza. Taddei si presentò e comunicò a Muti che doveva seguirlo. Muti si ritirò per vestirsi in camera, ove Taddei, con Barolat, lo segui, mentre gli altri due rimasero nella stanza di ingresso con alcuni carabinieri, tra cui anche 11 Contieri. Questi udì il tenente Taddei dire a Muti che era meglio indossare l'abito civile. Siccome Muti volle, invece, indossare la divisa militare, il tenente aggiunse : « Sarebbe meglio l'abito civile, perchè, tanto, le vostre medaglie adesso non contano ». Muti replicò: « Tenente, ricordatevi che io sono un colonnello ». Ner frattempo, il tcn. Taddei aveva fatto tradurre in caserma un'altra persona che si trovava nella casa, presumibilmente un amico od il segretario di Ettore Muti. Appena vestitosi, Muti scese in giardino, seguito da Taddei e dagli altri e « si soffermò a guardare a lungo il cielo stellato — ha proseguito il Contieri •— con le mani incro ciate dietro la schiena e la si garetta in bocca ». Taddei dette, quindi, l'ordine dl partenza. Andava avanti Ettore Muti che aveva a destra il maresciallo della squadra speciale, a sinistra il carabiniere Frau della stazione di Maccarese e, alle spalle, l'individuo in tuta kaki. A 1015 passi circa seguiva il gruppo dei carabinieri di cui face ovilvgtosriLAdespDu«mlrnrmvsptlmlgvttbtspqfltispardo-1 va parte anche il Contieri con ntai centro il ten. Taddei ed il Il [brigadiere Barolat. e-1 A cento metri dalla casa, e la strada piega a sinistra, gruppo di testa fece una bre sosta per imboccare la via usta. Taddei chiese a questo pun: «Che c'è?» ed il mareiallo della squadra mobile spose: « Niente. Sta buono». a relazione del carabiniere ntonio Contieri prosegue: « Dopo circa cinque minuti cammino, il ten. Taddei mise un fischio al quale ripose un altro fischio che artiva dal gruppo di testa. opo qualche istante udimmo na raffica di pochi colpi di mitra », seguita immediataente da altre scariche. Al prima raffica, siccome eavamo stati avvertiti dal teente che per la strada saemmo stati attaccati, ci siamo tutti buttati a terra. Non di le fiamme della prima carica che ci colse all'imrovviso (e dopo mi resi cono della ragione per cui non e vidi) ma distinsi esattamente le scariche successive, cui fiamme partendo dal ruppo di testa erano rivolte erso destra ed in aria. Menre eravamo tutti a terra, il enente lanciò due o tre bome in direzione del gruppo dl esta, ma un po' sulla sinitra. Dopo qualche istante, erò, compresi perfettamente uello che era successo per il atto che il tenente, cessata a sparatoria, domandò ad ala voce: «Che c'è?»; al che maresciallo della squadra peciale rispose le testuali arole: «Finestre chiuse, è ndato a casa». Dopo questa isposta il tenente dette orine dl adunata». Ettore Muti. Entrambi sparaTono .P°i."> tutte le direzioni Poi bevvero del vino Il gruppo si avviò nella precedente direzione di marcia e « dopo circa venti passi — ha continuato il Contieri — trovammo disteso bocconi Ettore Muti. A questo punto, il maresciallo gridò, perchè lo udissero tutti: "Siamo stati attaccati dalla destra ed è rimasta colpita l'Eccellenza Muti". Segui un breve dialogo tra il tenente ed il maresciallo per stabilire da . qual parte fossero stati attaccati ». « In quel momento — continua la relazione del carabiniere — il famoso individuo in tuta kaki, che aveva la sigaretta accesa, fece l'atto di dare un calcio alla salma al cui indirizzo pronunciò parole oltraggiose e, quindi, scavalcò il cadavere fermandosi a 4 o 5 passi di distanza, continuando a fumare la sua sigaretta. Il ten. Taddei non fiatò a questo gesto ». Lasciati quattro uomini di guardia, il gruppo si diresse verso la sinistra della strada, quasi per rastrellare il terreno; in realtà Taddei, informato dal brigadiere Barolat che 11 vicino si trovava la villa del gen. Ugo Sani, volle rassicurare lo stesso ed informarlo dell'accaduto. Il generale, difatti, scese e visitò la salma, domandando poi particolari. Il tenente rispose di essere stato attaccato e che, durante l'attacco, era rimasto ucciso Ettore Muti. Siccome il generale insisteva per sapere come il-gruppo fosse stato attaccato, il tenente rispose bruscamente che il giorno dopo si sarebbero fatti migliori accertamenti. Il Contieri descrive, quindi, il ritorno, durante il quale fu incontrato un reparto dell'esercito che, avendo udito gli spari, ispezionava.la zona. Al posto fisso, Taddei ed i carabinieri bevvero ancora del vino. « Mentre eravamo a bere — afferma il testimone — guardai in faccia l'individuo dalla tuta kaki ed ebbi modo di constatare che si trattava di un criminale, almeno questa fu l'impressione che ne provai osservando i suoi lineamenti ». Il racconto del brigadiere Alle 3,30 Taddei riparti per Roma ed il Contieri ed il Frau, in bicicletta, per la stazione di Maccarese. Qui giunti furono avvertiti che aveva telefonato da Roma un capitano dell'Arma, il comandante della compagnia interna loci esterna; il testimonio afferma di non ricordare questo particolare). Il Contieri richiamò il capitano e gli dette la notizia che Taddei era ripartito per Roma, senza aggiungere nulla sulla morte di Muti perchè ebbe la sensazione che l'ufficiale ne fosse già informato: « Aggiungere altre parole mi sembrava di immischiarmi in una cosa che interessava i miei superiori ». Parlando, il mattino dopo, con il carabiniere Frau, che era alla sinistra di Muti al momento dell' uccisione, il Contieri seppe che, subito dopo che Taddei aveva emesso il fischio, colui che aveva risposto con un altro fischio era stato il maresciallo della squadra speciale, il quale subito dopo toccò con un gomito l'uomo con la tuta kaki. Questi alzò la canna del mitra, sparando una raffica alla nuca di *simularesun au.icco 11 Frau disse, inoltre, di aver avuto la sensazione che le bombe lanciate da Taddei fossero a lui dirette. Il Contieri ed il Frau espressero al maresciallo Morittu, comandante la stazione di Maccarese, il desiderio di mettere a verbale l'accaduto, ma questi fu di parere con trario. Il 6 settembre il Contici fu poi trasferito ad Udine e non ebhc più occasione di rivedere nessuno dei componenti ciel gruppo.