Prime ore di Roma "liberata"

Prime ore di Roma "liberata" Nell'Urbe violata dai negri e insultata dai traditori Prime ore di Roma "liberata" I nobili si davano a isteriche orgie, i preti del card. Salotti inneggiavano e la Maltagliati e i De Filippo facevano dello spirito : il popolo intanto si ribellava alle prime violenze degli invasori Qusrtier Generale, 1 luglio. Un ufficiale italiano, uscito da Roma con le valorose truppe germaniche 11 giorno stesso dell'occupazione, ha raccolto le seguenti impressioni sulla triste situazione dell'Urbe: « Le ore che hanno preceduto l'occupazione di Roma da parte degli anglo-americani erano trascorse in un'angoscia mortale. Cosi, nonostante tut- te le affermazioni in contrario 1 diramate poi dal nemico, l'Urbe appariva nelle prime ore dei mattino del 4 giugno, sotto il; peso dj una tremenda tristez- za. Piazza Venezia, via Nazio naie, il Corso, via del Tritone, erano pressoché deserte, percorse soltanto dai mezzi di copertura tedeschi. Ai crocicchi e agli angoli delle strade, piccoli grappi di cittadini sostavano, accorati e perplessi, mentre nelle vie laterali già erano pronte al saccheggio ed alla violenza, « Intanto anche alla periferia i disordini andavano delineandosi ed aumentando di ora in ora. Svaligiamento indiscriminato di negozi e conflitti tra la forza pubblica e le squadre dei saccheggiatori, caratterizzavano la critica situazione. In Piazzò, del Popolo, martellata da una mitragliatrice, alcuni cittadini a ridosso di un muro, assistevano allibiti al passaggio di una folla di gente che, carica di ogni sorta di oggetti, correva disordinatamente ai ricoveri. « Un uomo del popolo, frattanto, si avvicinava ad un autocarro fermo, pieno di soldati in camicia nera, e al colonnello che li comandava, diceva: «Io non sono fascista, ma da quello che vedo giuro che mi farò fascista! ». Un coro di approvazioni accolse le parole di questo fiero popolano. « In piazza Colonna, nel Palazzo della Delegazione, una sentinella =ra ancora immobile r>\ suo posto di dovere. Sembrava che essa stesse a guardia fedele di un quadro del Duce, ivi collocato. La sentinella, mentre già la marmaglia entrava nel palazzo, si è mossa soltanto quando ha potuto portare con sè il quadro come una reliquia. « Ed ecco che le prime pattuglie marocchine entrano nel quartiere del Quadrare. Si sente il tuono del cannone che è vicinissimo. Già. si spara nelle vie di Roma. In via Flaminia e a Ponte Milvio, sostano ancora carri armati tedeschi. Anche in questa zona, torme di saccheggiatori attendono torve che le truppe germaniche siano passate, per abbandonarsi al sacco. « Ma, al di sopra di ciò, non sono mancati episodi di fierezza e di orgoglioso e tenace amore patrio, come le parole dette da un lavoratore ad un ufficiale italiano: « — Se lo vedete, dite al Duce che gli vogliamo tanto bene —. <: Da informazioni attinte a fonte attendibile, risulta intanto: «1) che l'aristocrazia romana, subito dopo l'ingresso del nemico, si è abbandonata ad orgie, a gozzoviglie e a stravaganze d'ogni genere, in vari locali pubblici di lusso, per manifestare la propria gioia per la... liberazione di Roma; * 2) che il clero ha inscenato pure manifestazioni di giubilo nelle chiese, nei conventi e nei ricreatori cattolici. Dai pulpiti sono partite parole osannanti ai liberatori. Gli uomini del cardinale Salotti, che fanno capo al movimento cattolico comunista, di cui l'ultimo bracciale portava il numero 5823, hanno inscenato dimostrazioni per le vie in favore del nemico; « 3) che varie compagnie di prosa e di varietà, quali la " Maltagliati " e la " De Filippo ", hanno fatto sfoggio, dal palcoscenico, di spirito riprovevolmente salace all'indirizzo degli eroici difensori di Roma. «Circa il contegno della popolazione. In generale e quella che media borghe; vare che esso si mantiene abbastanza moderato, e questo anche per l'immediata disillusione seguita alle mancate promesse degli anglo-americani, che avevano fatto credere nientemeno che all'instaurazione di un... paradiso terrestre! Ecco perchè si andava fin dai primi giorni ripetendo, come si ripete oggi: Avevamo poco, ma lo avevamo... Il Duce voleva bene al popolo, ma costoro!... Si stava meglio quando si stava peggio... ". <•: Queste frasi caratterizzano bene il sentimento della popolazione romana, sentimento che si è anche manifestato a fatti probanti, allorché popolani armati fecero fuoco sulle truppe anglo-americano e di colore che al Quadraro si erano date a scene di violenza sulla popolazione inerme. Cosi a Pietralata un gruppo di padri e di mariti si ribellarono alle truppe di colore gridando: — Ora che sappiamo chi siete, gridiamo: Viva Mussolini! Viva il Fascismo! —». Questi i fatti e le testimonianze che documentano di quanto odio f.'ano circondati i « liberatori » di Roma. Usi usa chiamareesia, c'è da osser-

Persone citate: De Filippo, Duce, Maltagliati, Mussolini, Quadraro