Bonomi e il gabinetto seguono Umberto a Salerno

Bonomi e il gabinetto seguono Umberto a Salerno A ROMA NON ERANO SICURI Bonomi e il gabinetto seguono Umberto a Salerno Tangeri, 14 giugno. In relazione con quanto èra ?ià stato annunciato, Radio•ondra informa che il Gabinetto Bonomi si è trasferito a Salerno, dove ha fissato la sua sede provvisoria. Cosi anche la partenza di Umberto acquista un senso logico. E' tutta la compagnia che se n'è andata da Roma, in attesa che questa cessi... di essere zona di guerra, preziosa confessione che l'occupazione non è ritenuta ancora definitiva. Si parla ora di un trasferimento del Governo da Salerno a Napoli. Frattanto sono stati nominati altri due ministri: Guido De Ruggiero del partito d'azione all'Istruzione pubblica, e Marcello Soleri al Tesoro. Inoltre sono stati noaninati i seguenti Sottosegretari: Interni, Emilio Canavari; Stampa e Informazioni, Giuseppe Spadaio ; Esteri, Giovanni visconti Venosta; Finanze, Mario Pesenti; Industria Commercio e Lavoro, Mariano Costa; Comunicazioni, Ange.'o Corsi; Guerra e Aviazione, Carlo Scialoja. Mancano i nomi dei Sottosegretari alla famigerato giuramento pre stato dai nuovi ministri e che suona come segue: « Giuro sul mio ono/e di esercitare ogni funzione nell'interesse della Nazione e di non compiere atti che pregiudichino la situazione di qualsiasi istituzione». Questa formula non intacca la tesi dell'acefalia giuridica del ministero, ma in compenso chiarisce la situazione, In quanto dimostra che, lungi dal proposito di liberarsi subito del re e del suo luogotenente, aprendo per lo , meno la .«trada all'avvento ideila repubblica attraverso la i Costituente, il Gabinetto non Iha voluto neppure rompere i I ponti con la monarchia. Quale jè, infatti, l'istituzione, esi- Presidenza del Consiglio, alla Giustizia, alla Pubblica Istru-zione, ai Lavori pubblici e al-la Marina. L'emittente britannica comu-nica poi la formula dell'ormai stente, nei cui riguardi i ministri si sono impegnati di non compiere atti pregiudizievoli, se non la dinastia? L'impegno è stato assunto anche da Togliatti, ma la cosa non desta alcuna meraviglia, sapendosi che il bolscevismo non esclude alcun mezzo per arrivare al'.o srepo. Quanto a Bonomi, che è già stato presidente del Consiglio e come tale Collare dell'Annunziata, il fatto si può anche spiegare, sebbene vi sia chi sostiene che il suo antifascismo sarebbe piuttosto all'acqua di rose, perchè — cerne affermava il Regime Fascista — egli « non può dimenticare che nel 1921 fu eletto deputato nella circoscrizione CremonaMantova accanto a Roberto Farinacci, approvando il movimento scaturito nella riunione di piazza San Sepolcro il 23 marzo 1919 ». Di lui si narra, tuttavia, il seguente episodio. Durante il ricevimento di Capo d'anno a Corte, seguito al 28 ottobre 1922. egli, avvicinatosi al re, avrebbe cercato di metterlo in guardia contro i pericoli della dittatura fascista, specialmente nei confronti della libertà. Vittorio Emanuele, ritenendo inopportuno il colloquio in presenza del Capo del Fascismo e Ideile personalità affollanti le jsale della Reggia, lo avrebbe j bruscamente Interrotto con [queste parole: « Eccellenza, jsiamo andati tanto a sinistra | e ne abbiamo raccolto tanto tossico, culminato, il '19. nell'uscita di tutta l'Estrema socialista, comunista e repubblicana, dalla Camera dei deputati, in atto di spregio contro di me, appena io vi entrai per pronunciarvi il discorso della Corona, che se ora marceremo un po' a destra non sarà male ». E lasciò in asso il Bonomi, che, più scaltro del monarca, deve essere rimasto edificato nel sentire che egli, dell'avvento del Fascismo, faceva una semplice questione di sinistra e di destra... « La. monumentale sinagoga di Roma è stata questa mattina riaperta al culto. Alla funzione inaugurale, hanno ! presenziato 1 numerosi ufflcla!li e soldati britannici e amejricani, oltre ad un folto stuolo di fedeli »: questo il testo di !un comunicato diramato -alle !23 del 13 giugno dalla radio da campo nemica, che trasmette da Roma. E buon prò' le faccia. La stessa radio campale, in una trasmissione di ieri sera, ha inoltre tenuto ( porre in rilievo il regio decre to 24 maggio 1944, relativo alle pene contro i fascisti, pre cisando che esso prevede la pena di morte o l'ergastolo, nei casi più gravi, ed ammonendo gli organizzatori ed facenti parte di organizzazioni clandestine fasciste, che essi sono passibili della pena di morte, e che per tutti i delitti commessi dai fascisti, non sa ranno disposti nè indulti, nè amnistie. Cambiano, dunque, i ministeri, ma la musica rimane immutata. Perchè chiunque sia a governare quelie nostre terre, non può fare che il volere degli invasori, di cui i cosidetti governanti sono servi, volenti ó nolenti. E gli invasori non hanno che un nemico: i patrioti fascisti.»

Luoghi citati: Napoli, Roma, Salerno