Solo sugli anglo-americani incombe la responsabilità delle distruzioni nell'Urbe di Guido Tonella

Solo sugli anglo-americani incombe la responsabilità delle distruzioni nell'Urbe COME BERLINO GUARDA GLI EVENTI Solo sugli anglo-americani incombe la responsabilità delle distruzioni nell'Urbe ?^j5^t/Asa-M*uI?AÌ'.tf???i (Dal nostro corrispondente) Berlina, 5 giugno, Abituata a considerare tut-ti gli avvenimenti militari unicamente nel quadro della situazione bellica generale, la opinione pubblica germanica ha accolto la notizia dello sgombero di Roma da parte delle forze germaniche e della conseguente sua caduta in mani nemiche con spirito di freddo realismo, condividendo, senza necessità di alcuna speciale direttiva ufficiosa, il convincimento dei tecnici militari nel senso che quanto è avvenuto in questi due ultimi giorni sulle rive del Tevere non è destinato ad avere alcuna influenza- decisiva sull'andamento della guerra. I primi commenti che si possono raccogliere in questi cìrcoli politici e militari si richiamano ai seguenti punti: 1. - L'idea di impegnare una battaglia per Roma e attorno a Roma è stata- sistematicamente scurtata da parte di chi ha in Germania la direzione politicu e militare; questo nella coscienza dell'importanza eccezionole che i monumenti della Città Eterna hanno per la religione, la storia, l'arte, la cultura di tutta l'umanità. Di più, tale atteggiamento trascende naturalmente quelle che sarebbero state le pure e semplici esigenze, della guerra, dato considerata quale- piazzaforte valendosi della linea del Tevere e delle elevazioni esistenti all'interno della città, sarebbe stata cosa dui punto di vista militare tutt'altro che difficile. S. - Per quanto riguarda il comportamento assunto dal Comando nemico, esso tradisce come gli anglo-ariericam ?i isiano., purtroppo, ben lungi\so'dal conformarsi alle esi(jenze\sp-'cìle avrebbero comportato Za'sisalvaguardia di una città del-1stl'importanza di Roma. \orIl generale Alexander. non,e solo è rimasto assai lontano i dalla grandezza morale deltasuo antagonista, ma ha di- \alchiarato altresì di non preoc-\dicuparsi neppure di quelìa che'.casarebbe stata una semplice]guquestione di umanità, in quan-'nato non ha aderito all'offerta\cetedesca di considerare Roma è,quale città aperta, benché tu- trle offerta comportasse gene- : rirosamente l'ulteriore riforni-.tamento della popolazione del-idel'Urbe, anche mediante l'ac- nqua e l'elettricità provenienti'redalle centrali e dalle riserve sesite nei territori controllati gdai tedeschi. Il modo con cui i britannici, in particolare, hanno reagito alla proposta del Maresciallo Kesselring è estrei.iumente sintomatico. Basta il.,, riferimento del Times, il cui | La a a o e n di o, mi e llsi ti ie tera e; m i ra di e abci o mtacedascorrispondente diplomatico di- nhinrn,-., »h. uMe enadi e il al im sumligio, il fatto che il generale riAlexander ha espressamente < ^chiarava ieri mattina che il Comando alleato non s-i sarebbe lasciato « legare le mani » dall'offerta tedesca; e. peg esp invitato la popolazione roma na a insorgere in armi contro ì tedeschi; il che significa che gli alleati intendono fred- ! damente trasformare Roma in. un campo di battaglia. Neppure questo atteggiamento del. ceqtaciprinemico costituisce, per altro,\l.auna sorpresa, dato che. essoltcorrisponde ai sistematici at- §tentati compiuti contro il pa-,dtrimonio artinticn e culturale «dell'Italia e, della zona laziale sin particolare, quali la distru- mzione. del monastero di Mon- »tecassina e della residenza di RCastel Gandolfo. E' cosi, sii \sottolinea a Berlino, che la re\sponsabilità per la conserva'sione di Roma e dei suoi ine- 1stimabili monumenti incombe \ora unicamente sui britannici ,e americani, i S. - E' indubbio che l'entrata in Roma costituisce per gli \alleati un successo politico' e \di prestigio: ciò non signifi'.ca, però, che le difficoltà ri]guardanti la situazione ìnter'na dell'Italia meridionale e \centrale abbiano a diminuire; è, invece, da prevedere il con trario, dato che. come qui si : rileva, alle popolazioni dell'I.talia del sud, nei confronti ideile quali gli alleati non so no stati in grado di mantene're le loro mirabolanti promes se di vettovagliamento, ven gono ora^adaggiungersi i due .,, | LS?/**?,'» .^.rJHfÌ?^a milioni di abitanti'dell'Urbe. \. - Per quanto riguarda VIrepubblicanu non ci si talia cela a Berlino'che. la perditadi Roma costituisce un colpoassai duro. E', tuttavia, nel- d\ oani movimento pò- Mico. Impegnato ora nella ora sua prova decisiva, il movimento di ripresa nazionale italiana, ancora una volta pola rizzato attorno alla persona dì < ^.sJLohT] saPra,trarre c? ! . . cente dolore che strazia in questo istante l'animo dell'Italia un'ancor più ferrea decisione dì proseguire la lotta pei- la liberazione del territorio nazionale. E', perciò, che il proclama ,\l.an<!lat<> dal Duce al popolo lta"ano »« <?"♦ suscitato l'eco §«*, profonda. Per i soldati -,della Repubblica Sociale Itae «ana, il cui addestramento si e st° perfezionando in Germa ma. "ipone ora. quale supre- »"> obiettivo, la liberazione dii Roma. ii Guido Tonella

Persone citate: Duce, Gandolfo, Kesselring, Mico