Organizzare l'Europa per la terza guerra mondiale

Organizzare l'Europa per la terza guerra mondiale IL SOGNO DI LONDRA'. Organizzare l'Europa per la terza guerra mondiale Nella Conferenza dei Domini si è studiato il piano per includere nel Commonwealth le nazioni continentali e farle combattere contro la Russia a i o Madrid, 5 giugno. Il settimanale EspaTiol pubblica un interessante articolo del giurista Gargia Tralses, noto studioso di diritto internazionale, il quale, dopo aver ricordato che i rapporti tra i Domini e l'Inghilterra sono stati definitivamente regolati nel 1926 e nel 1931, afferma che, nell'ultima conferenza imperiale tenutasi a Londra, non può essere stato, pertanto, discussa la definizione di tali rapporti. Secondo l'articolista, nella conferenza dei Domini, è stata studiata, invece, quale posizione dovrà assumere l'Inghilterra in Europa, e, più precisamente, le possibilità dell'ingresso di alcune nazioni europee nella comunità imperiale britannica, nel caso in cui la guerra si debba risolvere favorevolmente per gli «alleati». In altre parole — scrive .Tralses — la Gran Bretagna tenta di ravvicinarsi ai continente europeo, al solo scopo di richiamare in vita il famoso: «equilibrio delle forze» dal quale trarre in definitiva, vantaggio. A tale uopo è stato discusso a Londra se l'Impero britannico possa estendersi al continente, accogliendo una parte dell'Europa, che verrebbe a far parte integra le di esso ». « Dopo tutto — prosegue l'articolista — il problema non è nuovo. Si ricorda che Churchill, quando la catastrofe francese del 1940 assunse un aspetto irrimediabile, prò poneva alla Francia, in quel momenti drammatici, l'esodo del governo francese e l'inclusione della Francia nel Commonwealth ». Tralses afferma, quindi, che nella conferenza imperiale è stato deciso, ai fini di quanto sopra, di elargire la protezione britannica a qualsiasi na zione europea la richieda e così continua: « Ciò è molto grave, perchè comporta questa conseguenza: determinare da dove possa venire la minaccia alle piccole nazioni europee, tenendo presente che essa non può muovere da quei paesi che, secondo le previ sioni alleate, sono destinate a [soccombere ». L'articolista, proseguendo nella sua serrata argomenta zione, afferma, quindi, che, a4gli occhi dell'Inghilterra, det ta minaccia non può derivai? che dall'Unite Sovietica, dalla quale la Grah Bretagna, sentendosi essa stessa in pericolo, cerca di salvaguardarsi, gettando le fondamenta di un nuovo equilibrio delle forze europee. « In sostanza — conclude l'articolista — la Gran Breta¬ gna agisce nel senso suddetto, avendo presente la necessità di impedire che il suo alleato russo acquisti in Europa un'egemonia navale e militare, creando a tal uopo, contro il suo alleato di oggi, una barriera di popoli europei Inseriti nella comunità delle nazioni britanniche, garantendosi, ancora una volta, in Europa le riserve umane, non inglesi, per la prossima terza guerra mondiale, a difesa, come tutte le precedenti, degli interessi britannici ». Seconda ci fa sapere la Reuter, intanto, il cosiddetto Comitato consultivo europeo ha terminato « il lavoro di coordinamento dei tre progetti americano, inglese e russo delle condizioni di armistizio da presentare alla Germania », ed il Sunday Times ci informa che su di esse è stato raggiunto il completo accordo! Le condizioni di armistizio comprenderebbero, oltre alle clausole di indole militare, ogni possibile compenso per i danni economici, industriali e finanziari, la restituzione del bottino catturato nei Paesi occupati, compensi per i valori artistici che non potranno essere sostituiti. I progetti terranno pure conto dell'ingerenza germanica nelle compagnie private e negli organismi pubblici. Le zone di influenze sull'Europa sarebbero, poi, di massima, così stabilite: influenza sovietica fino all'Elba; influenza americana nel Sud-Europa; ' influenza britannica nel nord-ovest europeo. Berlino e l'Austria dovrebbero essere occupate da contingenti delle tre Nazioni alleate. Sarebbero già pronti i regolamenti che annulleranno le leggi germaniche dei Paesi che verranno « liberati » e che istituiranno le nuove amministrazioni. Non è esagerato dire che queste notizie sono qui accolte dai più ironici commenti. Finora, infatti, si osserva, non è- neppure alle viste più lontane la certezza che gli « alleati » debbano vincere la guerra e tanto meno si può pensare che la Germania debba perdere così in fretta da rendere necessario l'attuale coordinamento delle condizioni d'armistizio da imporle. Siamo evidentemente, ancora una volta, nel campo della guerra dei nervi e del «bluff» propagandistico. Anche in questo campo, però, vige la vecchia norma di non vendere la pelle dell'orso prima di averlo catturato.

Persone citate: Churchill, Gargia