SICCITA'

SICCITA' SICCITA' Ogni mattina poco più tar- di dell'alba, dalla campagna che si distendeva ondulata- mente a un lato della strada (che conduceva a un grazioso centro istriano, una campana batteva con insistenza. A trovarsi poco lungi si era indotti a inseguire quel battito sonoro fino a scoprirne l'origine. Agli occhi si affacciava, cosi, una casa rustica un po' meno delle altre sparse come i girasoli, con al sommo un archetto di pietra a tetto di una campana. Una chiesa non era anche se il suono ne tradiva talvolta l'antico uso in una. chiesetta campestre, ora distrutta. Era la scuola dèi ragazzi delle casette di sasso vivo e fango, tanto lontane l'ima dall'altra e sprofondate in conche di terra o arrampicate sopra ondulazioni senza vegetazione; i quali venivano avvertiti da quel segnale di prepararsi. Bidello della scuola rurale era Antonio, non perchè fosse lui a spazzar via il fango che gli zoccoli degli scolaretti trasportavano per le scale e nell'aula o avviasse il fuoco alla mattina. Questi lavori, bene o male, li faceva la moglie ; lui era semplicemente il titolare, colui che alla fine di ogni mese alla cassa della esattoria metteva una frma a bava !i lumaca e intascava i soldi. ]] nome di bidello, per mi complesso di cose, lo rendeva superbo perchè lo distingueva da tutti gli altri allogeni che nessuna relazione fìssa avevano con il comune. Oltre che a questo incarico, Toni Hosa (anche cosi era chiamato con il cognome) dava pure un'importanza straordinaria all'avere fatto trasformare la sua povera casa in una scuola. Non fu cosa tanto facile, in verità. L'istituzione della scuola pareva impossibile, quando il perito edile, recatesi finalmente sul posto, vide che la possibilità non ora più dubbia. Infatti due furono le case che si offrivano, una che non richiedeva che qualche lavoro, l'ai tra che esigeva un adatta- mento di una certa spesa. |Questa era quella di Toni che si diede subito da fare perchè la scelta non cadesse sopra l'altra. Giungere a ciò significava, per lui, abbassare il nome, dell'altro proprietario e innalzare il suo, con i vantaggi che aveva già calcolati. Ohe cosa gli eia costato tutto questo non si seppe; si vide, invece, la sua casa trasformarsi in poco tempo, poi aprirsi il nido dei bimbi allogeni. Un'abile manovra tentò poi in seguito il bidello. Privandosi della propria casa doveva, servirsi delle stanzacce in comunicazione con la stalla, ma la cosa poteva essere evitata con la cessione delle due stanze di altro proprietario, che unitamente alle sue formavano un fabbricato unico. A questo scopo aveva fatto muovere qualche persona di rispetto, ma tutto fu inutile. In quelle stanze andò ad abitare la famigliola di una sua antica conoscenza, trasferitar si dal suo stesso comune di origine. Quando egli vide Toni Crescina sotto casa sua cor. i letti e qualche altro vecchio mobile sul carro, il viso ebbe una di quelle espressioni di livore e nello stesso tempo di navt-nto clic rare volte «e11... . .: 1 ' f puranco si manifesti, si esprime durante la vita di un uomo. Per tutto quel giorno il bidello stette rinchiuso e non permise ai suoi di uscire o di affacciarsi. Il fatto che l'altro arrivasse per fare sue due belle stanzette che gli erano stale recisamente negate o che lui dovesse usare locali già adibiti ai bisogni della stalla, era più che bastante per piegare "il suo orgoglio; ma non tutto il suo turbamento doveva consistere in questo. E lo si comprese ancor meglio nei giorni successivi, quando il bidello studiava in tutti i modi di evitare ogni incontro con il compaesano. Persino ai famigliari fece discorsi che avevano il fine di tenerli il più lontano possibile da quell'intruso rhe aveva abbandonato ipaese per recar danno ai loro interessi. La parola interessera riuscita, da sola, a far nascere nel loro animo il disprezzo e l'insofferenza verso quell'uomo. La moglie chiera tanto interessata persino nelle cose più misere, provò quasi un senso di ferocia contro di lui, che. certo, era formato anche da cose del passato. Crescina aveva già messo posto la casa, la stalla, il pollaio ; la terra presa a mezzadria era pure stata toccatdalle sue mani. Sapeva chsito confinante era Toni Rosa ni" non manifestò minimamente di volerlo rivedereNon m curava che dei suolavori scendendo al paese aosili Sue settimana. Qualvolta vi si incontrò con il macstro della scuola e gli fecun omaggio di uova fresch che portava al mercato. TI caso volle proprio che il bi dello fosse sulle traccie del l'insegnante 6enza poter ri mandare ad altro momento un incarico che ebbe dal comune. I due uomini si salutarono semplicemente, e ciò bastò a togliere l'apparenza di quella contrarietà che li aveva tenuti lontani. Il loro accostamento ebbe poi un seguito sempre per occasionale intercessione del maestro. tdsdpctercmtmdNella siesta meridiana, meu-1/tre attendeva la ripresa de'-1 le lezioni, dinanzi alla scuola egli soleva parlare con Crescina dei lavori agricoli, delle colture e del bestiame. Al lui. come per non perdere un diritto che gli spettava per primo, si univa pure, il bidello. Quando l'insegnante saliva in classe, i due uomini continuavano a scambiarsi rare parole. A mostrarsi più cordiale era sempre Crescina, cosicché non tardò ad avvicinare i famigliari del bidello. Un suo piglio umoristico nel trasformare in caricatura certe passioni d'amore e certe peregrine volontà di uomini, creava una filza, incessante di storielle che a\ sbbero at- .tratto anche lamino più ad- dolorato. ]] bidello lo ascoi-1tava o fingeva di porre atten- !zione. la moglie invece simo- L,,,.„„„ „„.,tÌl,-„ i il s*tia\a contiaua dallo oscu- rirsi del bianco con un che di malvagio, chv era nei suoi occhi. Alcuni mesi dopo il maestro fu costretto a convincersi che fra i due non correva buon sangue. .11 bidello gli aveva ripetuto spesso queste parole : « Io non sono mai entrato in casa sua una 6ola volta; lui viene in ca6a mia senza che nessuno lo abbia mai invitato. E' ormai parecchio che lo sopporto!... Lo conosco molto bene, era un mercante di bestie e si è mangiato tutto per andare in giro come gli zingari. Per non pagare i debiti è scappato dal paese con qualche migliaio di ire che finisce di mangiarsi sui mercati... Ha due figlie, d|ud ma due Poco di buono. Sono |sp°sate : una è rimasta senza marito che è scappato chissà dove e una non sa come mangiare ». 11 tono delle sue parole voleva essere dolce ma velava un odio dei più implacabili ; aveva, semplicemente lo scopo di biasimare i suoi rapporti con l'altro, ,ma so-1prattutto mostrava ii '",iso-lgno di dire qualcosa contro di lui. Da parte sua ancheImcnicvcsCrescina non si lasciava sfug gire occasioni per parlare del bidello. « Non ha voglia di far niente — diceva. — In campagna ci manda la moglie e i figli e lui si chiude hi casa e non va ad aprire neanche se buttano giù la porta... Ha comprato questo po' di terra con un debito che mai cala. Era una terra buona, specie per la. vite e l'olivo. Ma che ha fatto? La vite l'ha trascurata fino a perdere più di metà piante, sta fare il muso e lamentar-1ai Aiiflio i fiali son seniore si. Aliene ì tigli son sempre mezzi nudi... Le mucche so-, j. un: i.. no due di un bottegaio, due.li olivi h va abbattendo !ogni anno, perchè non vuole che uessuti altro venda legna alla scuola... Alla famiglia non <là da mangiare che polenta. La moglie sa cosa co- non si sa come siano entrate ;" stalla. Lo conosco bene ! i;7 1" . 11 maestro non parve dare o l o i r o io ò rsa laa e oae. oi d lc, ce he tanta importanza alle paroleche i due uomini si dicevano senza essere uditi se non da lui. l'ero il desiderio del bidello di leggere spesso il suo giornale per fissare bene gli occhi, in una lettura stentatissima, sulla cronaca giudiziaria, ora non gli passava più inosservato. Gli tornavano anche alla mente certe sue espressioni spontanee: « Giustizia ! Che cos'è la giustizia? Quanta gente si condanna per questa giustizia! C'è più gente ingiusta fuori che in prigione. So io di certi fatti !... ». Queste parole riaffioravano in lui con xm significato del tutto nuovo e lo inducevano a osservare meglio la figura del bidello. I>iù guardava il suo viso, più vi coglieva un che di pauroso e persino di spaventoso: gli occhi chiari, profondamente adombrati, velavano un'innata insidia e covavano qualcosa di atroce. Il modo poi di passarsi, rinchiudendola, la mano sulla bocca mentre parava, come per ripulirla da un veleno bavoso, non poteva certo non colpire. Vederlo quando usciva per le passeggiate nei campi, il passo stranamente impacciato, dava la impressione di uno che p- ' molti anni non abbia olir passato la soglia di una-stan za. Forse che tutti questi suomodi di fare confermassero la diceria che lui e il diavolo si incontravano quando srinchiudeva in casa! La moglie certo sapeva qualcosatua per quanto non andassed'accordo, non f-i lasciava uscire di bocca tuia sola pa rola. Ormai il mistero che pesa va sulle relazioni dei due uomini non doveva protrarsi oltre. L'estate si era inoltrata di circa mezzo cammino senza che una goccia d'acqua avesse dissetato il più piccolo grano di terra. Il sole ardeva tutte le coltivazioni indurendo i campi che restavano disegnati da una bizzarra rete di screpolature ; bruciava le piante dei frutti, che scricchiolavano come ossa spezzate; infuocava le case e le terre come fornaci. I contadini che avevano atteso sospirosamente una pioggia abbondante dopo quella della fine di maggio, avevano già abbandonato i lavori. Era assai se riuscivano a. pensare un po' ai loro animali. Nemmeno i 1/,„.,,;. piccoli baoini e p0Me 1 «l'acqua piovana, c]le disseta- ìvano la nonobmnne e la stai \vano ]a popolazione e la stai-. la. non rispecchiavano più il cielo; il loro fondo melmoso l »ra esplorato da mani che'cevcivann ri nocchi Ha età man-,giare. La strada era solcata dalle marezzature polverose delle vipere e. percorsa da carrette con carichi di botti che erano portate a riempire nel padule, dove si raccoglievano anche fasci di alghe per le bestie. I due uomini erano anch'essi stati colpiti dalla siccità, ma la mancanza di acqua era stata per loro soltanto una seria minaccia. Infatti fino allora avevano potuto usare di quella che la .cisterna aveva raccolto dalle pioggiè. Ora però che anche 1pgSa S|ava )iev mostrare il I !foncj0 j] bidello aveva oen- L.to Ài nroVvedersene Senza saio ai promettersene, senza\ (lir ni(,nte ai confinante che aveva una parte di diritto «Ìi-IH cisterna vi fece versare della cisterna, vi leu. veiwir» |un autobotte di acqua, chiù-1dondola col lucchetto. Quan-{do l'altro se ne accorse fece\1giungere in bicicletta il inac l|.j,.0 ' Casimiro Fabbri Il'atto di rompere la chiusura, ma gli fu subito addosso lui con gli occhi sbarrati, le mani alzate e la bocca piena di ingiurie, seguito dalla moglie e dai figli. Crescina disse focosamente le sue ragioni, poi più calmo gridò; « Sono più vecchio di quella volta, ma come quella notte che tentasti di buttarmi giù la porta della stalla, non mi fai paura. Non ti ricordi più che alla mattina venisti a raccomandarti in ginocchio e ìj non ti feci andare in galera pei" questi tuoi figli? ». TI bidello alzò più forte la voce e tentò di colpirlo, ma il confi-1 , • r ., , • i „ I natite schivo il colpo gridali- do: a Assassino! 1j ai ani- : mazzate tuo fratello e sei i scappato dalla galera ». A I 1 ' i rp * n} , queste punto Tom Rosa ab-j tlbasso la voce e le braccia gli caddero, poiché vide soprag- '

Persone citate: Casimiro Fabbri, Quan