Le tre caratteristiche della lotta

Le tre caratteristiche della lotta Le tre caratteristiche della lotta Fronte Italiano, 29 maggio. La lotta che si sta svolgendo accanitamente sul fronte italiano si va suddividendo in tre settori dalle caratteristiche nettamente distinte. il primo, all' estrema sinistra dello schieramento di Kesselring, comprende i furiosi combattimenti impegnati nella valle del Liri e nelle sue immediate vicinanze da forti masse di fanterie e di corazzati dell'VIH Armata di Leese, la quale cerca di avanzare lungo la via Casilina e di rompere frontalmente la difesa germanica. Questa è tenacemente condotta da un numero molto inferiore di truppe, però molto ben allenate, le quali si dispongono in modo da formare successivi sbarramenti per l'avversario ed hanno come compito principale quello di logorare al massimo le forze nemiche. Nell'attuare una difesa irrigidita oppure degli spostamenti le forze germaniche di questa zona tengono conto degli sviluppi della battaglia nel settore di Velletri e si assicurano sempre la possibilità di avere le spalle ed i movi nienti sicuri lungo la via Ca silina. Situazione fluida /I secondo settore, situato nella zona centrale, va, gros so modo, da Castro dei Voisci, Villa 8. Stafano fino a Norma, contornando le pendici sud-occidentali ed orientali dei- monti Lepini. Questo tratto del fronte non è ancora ben definito, in quanto risente della situaste ne creatasi dalla congiunzione delle truppe americane nell'Agro Pontino. Di fronte ad esse i germanici, seguitando nella loro tattica di risparmiare al massimo uomini e forze, hanno abbandonato l'allagato territorio pianeggiante, portandosi fuori della portata delle artiglierie navali anglo-statunitensi, e vanno attestandosi su po-"*zioni montane, opponendo una resistenza manovrata alle timide puntate in avanti dei nemici. Non si ha l'impressione che si debbano svolgere, in questo tratto, combattimenti su vasta scala, in quanto i degollisti e gli americani, che operano nella zona, non hanno interesse a cercarvi eventuali successi, prima di tutto per la difficoltà e le perdite che vi incontrerebbero ed in secondo luogo perchè le catene montuose e la scarsità di strade non offrono possibilità di manovre. D'altra parte i germanici possono attribuire o meno importanza alla difesa della zona a seconda dell'andamento della lotta alle ali. Sfruttano in sostanza le loro posizioni sopraelevate per infliggere piccoli scacchi agli avversari, ma non si lasciano agganciare profondamente. Pertanto i combattimenti che si stanno svolgendo presso Castro dei Voisci, Villa S. Stefano e nei dintorni di Priverno, di Sezze, di Chiesa Nuova e di Norma, hanno ancora da stabilire la loro fisionomia. La «Hermann Goering» Resta infine la zona che viene ora denominata di Vel NsviJetH, in quanto prende nome I dall'importante posizione di j „.&0°r£fe. mm,m°, a e o d e i a è a a e a e o a i e i i i sbarramento intorno alla quale da parecchi giorni si infrangono le ondate d'as3alto avversarie. Velletri domina gli accessi alla via Appia da una parte, e,aUa strada trasversale verso la Casilina dall'altra. Finché i germanici la posseggono il nemico si vede preclusa ogni possibilità di avanzata, ed allora, insistendo nella sua tattica avvolgente nella quale può sfruttare la sua superiorità numerica, Clark cerca di agire sulle ali. Ma incontra dovunque una resistenza accanitissima e paga caramente progresso La lotta intorno e per Velletri si sta combattendo principalmente a est ed a nordovest di questa località. Verso oriente Clark ha fatto avanzare una grande massa di mezzi corazzati partendo dai dintorni di Aprilia, le cui rovine sono state sgomberate dai germanici. Per tutta la giornata le sue truppe hanno attaccato dapprima su un fronte ristretto, quindi lungo un arco di cerchio di 10 chilometri circa, che si è successivamente esteso alla zona di Presciano, piccolo villaggio situato sul fosso di S. Gennaro, nei chilometri a sud di Lanuvio. Gli americani, dopo cinque vani attacchi hanno dovuto ripiegare, combattendo, sulle posizioni di partenza. Verso ovest, in direzione di Valmontone e nella depressione fra i monti Lepini e i monti Albani le forze della V Armata non hanno realizzato alcun progresso. Tornati all'attacco di Artena con soverchiarti forze corazzate, gli statunitensi riuscivano a penetrare nella borgata, ma ne venivano immediatamente ricacciati. Numerosi carri armati nemici sono stati distrutti. Il successo è dovuto anche ai reparti freschi e allenatissimi della gloriosa divisione corazzata «Hermann Goering» che il Comando germanico ha potuto qui trasportare, a sbarrare il passo alla valanga di carri armati nemici. Per tutta la notte ed ancora nella mattinata il nemico ha gettato nella lotta nuove forze, dando così a vedere la importanza enorme che il generale Alexander attribuisce a questa operazione, che mira a tagliare la via Casilina, isolando i difensori di Arce e Ceprano e le unità dislocate nella Ciociaria e nei Lepini. Nessun risultato positivo è stato però raogiu-nto dall'avversario, il quale si esaurisce in questi vani assalti. 500 carri armati Intanto al 106 chilometro della via Casilina, nel settore dell'VIH Armata, infuria la battaglia per il possesso dell'imboccatura della Valle del Sacco, la cosiddetta Ciociaria, e del Liri superiore, detta anche Val Rovetto. Il nemico ha gettato ieri, su un fronte di 10 chilometri, circa 500 carri armati per infrangere le posizioni germaniche e aprirsi un varco verso nord-ovest, ma non vi è riuscito. Il punto scelto da Kesselring per opporre un'ulteriore resistenza alVinvasore si presta egregiamente alla difesa, in quanto la valle si restringe fino a raggiungere in quel punto un'ampiezza non superiore a tre chilometri. Alcuni costoni si ergono in questo spazio, già di per sè ristretto. I paracadutisti della Prima Divisione, il reparto che è passato alla Storia per l'eroica difesa di Cassino, si sono battuti in questa zona con un coraggio formidabile, ributtando neozelandesi, indiani e I canadesi, che qui operano j appoggiati da carristi austra- liani, e obbligandoli a ripie gare sulle posizioni di par tenza, a due chilometri oltre Arce. A Ceprano, invece, la lotta si è sviluppata nelle prime case della cittadina. Nella zona centrale, come si diceva, non si sono avuti combattimenti che abbiano superato l'importanza locale. Norma e Sezze, sgombrate la scorsa notte dai tedeschi, sono state, in mattinata, occupate dal nemico, ma subito dopo un violento bombarda.mento delle'artiglierie delle Wehrmacht le iJcolpite u nemico si è pure portato in direzione di Chiesa Nuova. I degollisti hanno insistito nei loro attacchi su Castro dei Voisci, Villa Santo Stefano e sull'intermedio monte Fossa del Monaco (quota 791), dove hanno cercato di insediarsi. Il fronte tenuto dalle unità mercenarie francesi guarda ora per circa venti chilometri il fianco destro delle truppe tedesche che combattono nella zona Ceprano-Arce. Per il momento non si delinea però nessuna minaccia sostanziale da questa parte allo schieramento germanico, perchè i degollisti non hanno l'appog. gio di mezzi corazzati, totalmente impiegati nella piana del Liri.

Persone citate: Albani, Hermann Goering, Kesselring, Sacco, Val Rovetto, Villa S. Stefano