I panzerjàger al contrassalto

I panzerjàger al contrassalto I panzerjàger al contrassalto Fronte Italiano, 29 maggio. Si combatte sempre intorno a Velletri e questa resistenza germanica di fronte alle preponderanti forze « alleate » costituisce una provo indubbia di tenacia e di valore. Continuando a presidiare questa « posizione chiave » i tedeschi impediscono agli anglosassoni di proseguire la, loro marcia lungo la via Appia e, contemporaneamente, obbligano il nemico ad un giro vizioso attraverso strade secondarie, per arrivare nelle vicinanze della Casilina. Ieri, per tutta la giornata il nemico ha continuato ad attaccare, sia frontalmente cercando di forzare lo sbarramento della Wehrmacht fra la via Appia e la via Anziate, sia nella depressione esistente fra i Lepini e i colli Albani. La lotta ha avuto fasi drammaticissime. Per quattro o cinque volte gli americani sono riusciti a penetrare profondamente nello schieramento tedesco, fra Velletri e Lanuvio, e altrettante volte i « panzerjàger » sono passati al contrattacco, respingendo i mezzi corazzati e sgominando le formazioni nemiche. Una quota di notevole importanza tattica è stata contesa per tutto il pomerìggio ed è rimasta, alla fine, in saldo possesso germanico. Verso sera il nemico, esausto e duramente provato, ha finito col ritirarsi sulle posizioni di partenza a 5 chilometri a sud di Velletri. Nel corso di questa lotta 57 carri armati avversa- ri sono stati distrutti e 7 catturati intatti. Può pertanto essere considerato fallito il tentativo del nemico di prendere Roma con un colpo di mano, poiché in questo settore, a nord di Aprilia, tutte le puntate offensive delle Divisioni americane sono state annullate. A est di Velletri la battaglia si è sviluppata con particolare violenza nella zona di Giulianello e Rocca Massima Puntate an'glo.sassoni si sono spinte fino ad Artena, a pochi chilometri dal Valmontone e dalla Via Casilina, ina il pronto accorrere di riserve corazzate e motorizzate germaniche ha ricacciato gli americani a sud del monte Ill-irio (quota 721), che è stato riconquistato dagli arditi tedeschi in una spettacolosa azione, definita impareggiabile dagli stessi corrispondenti del nemico. All' altra estremità dello schieramento di Kesselring proseguono i tenaci combattimenti e questa lotta dimostra come l'eventualità di un aggiramento da parte degli anglo-sassoni, mediante un'infiltrazione presso Valmontone, sia considerata freddamente dall'Alto Comando germanico. Spetterà al Feldmaresciallo tedesco, decidere sulla linea in cui le sue truppe, attualmente impegnate tra il Melfa ed il Sacco, dovranno irrigidire la loro difesa. Si può comunque constatare che anche in questo settore la situazione è-| sempre in mano dei germanici, pur richiedendo da essi una estrema cautela e vigilanza per mantenere intatte le loro possibilità di manovra ed i collegamenti. In proposito giocano un ruolo indubbiamente importante le riserve della Wehrmacht che vantw affluendo nelle zone più duraniente attaccate dal nemico. Nella valle del Liri l'VIII Armata britannica è sempre severamente impegnata. Il fronte avversario si spinge in forma di cuneo contro le posizioni germaniche dinnanzi a Ceprano, avendo le sue basì, da un lato ad Isoletta, nei pressi della confluenza del Sacco col Liri, e dall'altro nella zona.antistante ad Arce. Fra queste due località e il fiume Melfa esistono tuttora numerosi capisaldi fortificati germanici, che continuano a impegnare le fanterie nemiche e bersagliano, dal rovescio, le forze corazzate avanzanti. La funzione di questi capi saldi di retroguardia è essenzialmente rit'ardatrice. Dopo aver assolto ai compiti che vengono loro stabiliti, gli uomini che li presidiano si riti rano e rientrano nelle loro lìnee, col favore della notte. La spinta nemica, da un paio di giorni, Ila subito in qtlnidmfn | questo settore un rallentamento, dovuto essenzialmente alle gravissime perdite sopportate nelle prime due settimane di lotta. I polacchi e gli indiani in particolare hanno dovuto essere ritirati dalla prima linea, perchè la loro efficienza bellica era pressoché nulla. Si ha inoltre la sensazione che la battaglia abbia già ingoiato molte riserve nemiche, come è dimostrato dai fatto che tutti gli uomini valiti del contingente polacco sono stati ancora impiegati sotto forma di due compagnie di formazione. Non maggiori sono i vantaggi conseguiti dalle truppe francesi della Quinta Armata operanti nel gruppo degli Ausoni. Dopo l'occupazione di San Giovanni Incarico e di Pastena i degollisti hanno e. seguito puntate a nord di monte Calvilli, con l'intenzione d impadronirsi di Castro dei Volsci, posizione importante, perchè copre, al pari del villaggio di Falmaterra, che si trova a una decina di chilometri ad oriente, il fianco destro delle truppe tedesche impennate oltre il fiume Sacco. La Quarta Divisione marocchina ha attaccato le linee tedesche presso Castro dei Volsci, mentre la Seconda. Divi sione marocchina aveva pei missione di passare all'attacco presso Ceprano. Nonostante le perdite estremamente gravi subite, i degollisti non sono riusciti in nessun punto a sfondare il sistema difensivo tede, sco. Durante un contrattacco sferrato contro un gruppo nemico che aveva tentato di in cunearsi lungo la strr"*- ■ Vallecorsa-CÒstro dei Volsci, un'intera compagnia deaollista è stata tagliata fuori dal suo grosso e catturata. Nel corso della serata, nelle retrovie della Seconda Di visione marocchina, sono stali osservati concentramenti eccezionalmente importanti d cai~ri armati, raggiungenti il numero di circa quattrocento e la cui missione è senza dubbio quella di attaccare la valle del Liri, dall'est, penetrando verso occidente ed aggirando così le posizioni tedesche. Da parte germanica sono in corso apposite contromisure. Più a sud-ovest, davanti ad Amaseno e Preverno non si sono avute operazioni di rilievo. Il nemico ha però creato qualche testa di ponte a nord del fiume Amaseno fra queste due località. La posizione dei degollisti è qui però alquanto delicata, perchè i germanici sono ancora saldamente installati sul dominante monte Alto (quota 821), ove sono piazzate artiglierie che disturbano i movimenti avversari nella parte settentrionale degli Ausoni. Intorno a Sesze, sulle pendici dei Lepini meridionali, si è combattuto con alterne vi cende. Le formazioni tedesche di apparecchi da battaglia hanno attaccato truppe angloamericane in molti settori del fronte italiano. Mentre bombe luminose rischiaravano tutta la regione di Cisterna e la Via Appia, dove si trovavano ammassate numerose colonne nemiche di approvvigionamento delle bombe incendiarie e delle bombe esplosive di grosso calibro, ben centrate,'hanno provocato su di esse e nella città di Cisterna numerosi incendi e violente esplosioni. Anche le vie di comunicazione che da Cisterna si dirigono verso il sud e verso il sudovest, sulle quali erano stati osservati movimenti di truppe e colonne di autoveicoli in marcia, sono state violentemente colpite. Nella difesa contro le operazioni aeree alleate nel cielo dell' Italia, diciannove velivoli nemici sono stati abbattuti, come ammette lo stesso comunicato anglosassone.