La difesa germanica a nord della Via Appia

La difesa germanica a nord della Via Appia La difesa germanica a nord della Via Appia I 26 maggio 1927 Mussolini pronunciava, un discorso per molti motivi rimasto memorabile: quello passalo alla storia col nome di discorso dell'Ascensione. Oggi, che così viva e sentita è la necessità di ritornare alle origini, conviene che gli Italiani meditino sulle più significative affermazioni del loro Capo e ciò per meglio comprenderlo e, in quanto possono, secondarlo nella realizzazione del suo programma ideale. Programma ideale che non è di ' oggi, e neppure di ieri, ma che invece ab initlo ha ispirato la sua azione politica, con fortuna forse non sempre completa e sicura ma solo perchè non sempre fu tale la collaborazione che il Duce trovò intorno a sè. Vediamo l'ultima parte del discorso, quella in cui Mussolini, con parola ispirata e vorremmo quasi dire ardente, spiega ed esalta la creazione dello Stato unitario, sorto da qjialclie cosa che non si poteva nemmeno dire uno Stato, in quanto altro non era che Fronte Italiano, 25 maggio. La fisionomia dei combattimenti in Italia, trasmette alla sua agenzia il corrispondente del D.N.B., ha subito un cambiamento nel senso che le formazioni germaniche operanti sulla costa italiana tra il fronte meridionale e la testa di ponte di- Nettuno sono state trasferite sulle alture a nordest della Via Appia, in seguito allo sviluppo generale della situazione. Si è venuto così a costituire un fronte unico e continuo i cui vantaggi ed inconvenienti potranno essere misurati con esattezza solo nelle settimane che verranno. Tuttavia-, quel che fin d'ora è certo è che nell'insieme il fronte tedesco è stato sensibilmente raccorciato, Si può ancora notare che gli anglo-americani, contrariamente alle speranze espresse a parecchie riprese, non sono stati in grado di tagliare fuori dalle retrovie le formazioni tedesche operanti sulla costa tirrenica. Un tentativo di sbarco di « Commandos » inglesi alle spalle delle truppe tedesche a nord di Nettuno, e più precisamente nella zona di Torre S. Lorenzo, è stato stroncato ieri da un potente contrattacco germanico. Il maggior numero di attacchi avversari nella sona di Nettuno si è sviluppato preva. lentamente in direzione nord est per sfruttare l'unico suecesso conseguito nella prima giornata di lotta, con l'infiltrazione che ha portato reparti americani oltre la linea ferroviaria sino u tagliare la Via Appia ai due lati di Cisterna Contrattacchi germanici hanno bloccato gli invasori, che sono stati contenuti per tutta la giornata sulle posizioni pre. cedentemente raggiunte subendo gravissime perdite, tra cui la distruzione di 17 mezzi corazzati. Nella parte meridionale della testa di sbarco il nemico ha potuto fare avanzare qualche pattuglia lungo la piana allagala, essendosi, più a sud, i germanici ritirati dalla zona di Terracina che non presentava più alcun interesse strategico. Dopo gli sforzi americani contro Monte Leano, le truppe della Wehrmacht si sono attestate più verso l'in terno, cosicché reparti della V Armata, proseguendo lungo la costa, sono avanzati fino a S. Felice Circeo. Secondo notizie dell'ultima ora le truppe nemiche si sa rebbero già riunite nella zona pontina. Da fonte militare germanica si fa rilevare che, secondo ordini rinvenuti addosso ad ufficiali della prima Divisione Britannica catturati, tale collegamento avrebbe già dovuto effettuarsi sin dal 22 febbraio. Come si vede, la eroica resistenza dei soldati di Kesselring ha fatto ritardare di tre mesi l'esecuzione del piano dell'Alto Comando avversario. Nella zona montuosa meridionale degli Ausoni il nemico ha insistito ieri su due direttrici, da Lenola — evacuata dal presidio germanico che era minacciato di accerchiamento — verso Vallecorsa e da Monte San Biagio, attraverso il gruppo dei Monti delle Fate su Sminino. A nord-ovest di Pico e Pontecorvo e a ovest di Piedimonte si è combattuto accanitamente nelle ultime ventiquattr'ore. Gli anglo-americani, mediante l'impiego di brigate corazzate, sono riusciti, verso sera, ad effettuare una penetrazione ai due lati di Pontecorvo e a guadagnare terreno anche nel settore di Piedimonte. In conseguenza le truppe aertnaniche si sono ritirate attcstandosi sul fiume Melfa. Cinquantatre mezzi blindati anglo-statunitensi sono stati distrutti. Le truppe del Reich hanno resistito tenacemente contenendo le punte di attacco nemiche a sud ovest di San Giovanni e nella zona di Roccasecca.

Persone citate: Duce, Kesselring, Melfa, Monte Leano, Mussolini, Piedimonte, Torre S. Lorenzo

Luoghi citati: Italia, Lenola, Monte San Biagio, Pico, Pontecorvo, Roccasecca, Terracina, Vallecorsa