Tre capi ribelli di Val di Lanzo uccisi dai loro stessi uomini

Tre capi ribelli di Val di Lanzo uccisi dai loro stessi uomini IMPEDIVANO IL RITORNO ALLA PATRIA Tre capi ribelli di Val di Lanzo uccisi dai loro stessi uomini Novemila sbandati presentatisi fino a ieri alle Autorità del Piemonte A Ila mezzanotte di stasera « scade U termine di presentazione agli sbandati e renitenti. Più poche ore separano costoro dal libero ritorno alla vita della Nazione o dal cadere sotto l'inevitabile ed inesorabile scure della giustizia. Da ogni parte, intanto, giungono notizie dell'intensificato affluire di sbandati ai posti di presentazione. Nel solo Piemonte la cifra di coloro che hanno scelto per la Patria, per la famiglia, per il lavoro è salita a novemila giovani. Il ritmo delle affluenze sarà certamente oggi ancora più serrato. In non poche località alcuni sbandati hanno spezzato coraggiosamente anche le catene che, attraverso minacce e lusinglie, li teneva legati al terrore dei loro capi. Così è giunta notizia che in Valle di Lanzo tre efferati capi banda, che tentavano di impedire ai loro nomini di scendere al piano, sono stati dagli stessi attaccati ed uccisi. Tra i ca- pi abbattuti è il famigerato Rigola che risulta, cogli altri due, il responsabile delle sevizie e della morte del colonnello Fiore e del prevosto di Coassolo, nonché probabilmente il mandante del fosco sicario che Iva assassinato Ather Capelli. Affinchè tutti gli sbandati possano essere direttamente informati della loro posizione, ieri elementi dei Gruppi giovanili d'Azione hanno compiuto un vasto giro in numerose località, distribuendo manife&tini ed arringando gli sbandati attraverso gli altoparlanti. Nessun mezzo è stato trascurato. L'Italia tutto ha fatto per far rientrare nella comunità coloro che di essa vogliono ancora essere degni. A mezzanotte qualsiasi dubbio non sarà più consentito. Chi è ancora sui monti e lotta trai U sì e il no in que. ste ultime ore pensi che, spi¬ rata la tregua U castigo si abbatterà su coloro che avranno voluto straniarsi dalla Patria che sta risorgendo.'Pensino che quello del Duce è statto un atto di generosità verso di loro e non un atto di debolezza. La Repubblica Sociale Italiana è ormai salda e consolidata ed hce la forza per far rispettare le sue leggi, che sono quelle della salvezza dell' Italia, mortalmente minac. data dal nemico invasore. Centinaia di migliaia di altri piovani che avevano risposto al primo appello della Patria si apprestano a combattere perchè l'invasore sia un giorno ricacciato. Queste falangi di giovani combattenti debbono avere le spalle al sicuro da ogni insidia. Per questo il superstite ribellismo sarà inesorabilmente stroncato. Peggio per chi avrà voluto restare alla macchia agli ordini dei nemici d'Italia. La sua voluta cecità sarà pagata con la vita, poiché d'ora in poi la parola perdono per lui non sarà più pronunciata.

Persone citate: Ather Capelli, Coassolo, Duce, Rigola

Luoghi citati: Italia, Piemonte