Dall'attentato a Clark ai "comunicati,, di Badoglio

Dall'attentato a Clark ai "comunicati,, di Badoglio Eroismi e brutture nell'Italia invasa Dall'attentato a Clark ai "comunicati,, di Badoglio Tangeri, 22 maggio. Un dispaccio inviato dal fronte dell'Italia invasa a un giornale di Nuova York e rirasmesso dalla Reuter, informa che l'altra mattina il comandante della V Armata. Mark Clark, è stato fatto segno ad un attentato. Durante una ispezione nell'immediato retrofronte, l'autovettura del generale americano veniva im nrrdasprovvisamente investita da Cuna violenta esplosione, cau- tsata dallo scoppio di un can-lSnone controcarro. Un militare è rimasto ferito mortalmente, gmentre altri soldati riportava- no ferite più o meno gravi. lCirca la sorte del generale, onon seno forniti particolari ài\lalcun genere. La Reuter si li- mita a riferire che Mark Clark cè stato investito in pieno da^- co spostamento ci aria, provo- ,vIsa può '■'•<>*> cato dallo scoppio. Sempre secondo l'informa-,zione di fonte americana, al Quartier generale alleato si pretende che tale attentato sarebbe stato compiuto da « per-, sone sospette *, cioè da « sabotatori italiani », organizzati nel Fronte patriottico e che svolgono un'attività assai pe-' ricolosa per l'invasore nelle| retrovie. In attesa che il suddetto Quartier .Generale chiarisca meglio l'attentato, la stessa Reuter informa che nella provincia di Napoli sono stati arrestati 35 italiani, accusati di svolgere attività contraria alle autorità di occupazione. L'Agenzia precisa che si tratta di giovani tra i 18 e i 30 anni. Continua cosi la lotta che i patrioti hanno ingaggiato contro gli invasori ed ai quali Radio Muti ha cominciato a tra-, smettere ordini a mezzo di cifrari, terminando l'emissione con un « Evviva l'Italia repubblicana ». Per contro la propaganda nemica tenta ogni mezzo per impedire che gli sbandati della Repubblica si presentino ai Comandi militari, e si è arrivati al colmo che Badoglio ogni sera dirama addirittura un bollettino... di guerra, penserete voi? no, ma di... segnalazione dei pretesi atti di sabotaggio, scontri naturalmente, sempre vittoriosi con la Guar dia Repubblicana e con i nostri valorosi alleati germanici ed altre gesta tanto mirabolanti quanto esistenti solo nella fantasia dell'cx-maresciallo e dei suoi padroni, che sarebbero compiuti in città e borghi del nostro territorio dagli sbandati stessi. Del resto, che altro potrebbe fare Badoglio? Governare l'Italia invasa? Ma a questo pensano gli „ alleati >,! Ce lo dice remittente di Bari, la quale comunica che si è tenuta a Napoli la dodicesima seduta della Commissione consultiva di controllo per l'Italia occupata, sotto la presidenza di air Noel Charles, membro britannico, presenti i rappresentanti delle altre cinque nazioni, che fanno parte della commissione, cioè: il comitato, di liberazione francese, quello' greco, l'Unione sovietica, gli Stati Uniti d'America e la Jugoslavia. Nel corso della riunione, il commissario capo della commissione ha informato i partecipanti degli avvenimenti in corso in Italia, dopo di che si è svolta una discussione su varie questioni italiane di indole governativa, politica ed economica. Avete ca.pito? Questo è l'autentico governo dell'Italia inNaturalmente non si cui, giurare che tutta questa krava gente vada poi perfet m gruppo capeggiato da gliatti. tamente d'accordo, almeno sei si deve giudicare da ciò chel accade in seno al partito comunista, la cui vantata compattezza è invece minacciata da gravi dissidi. Si apprende, infatti che un gruppo di .com-l pagnu, fra cui Mignoli, Sta-; gnetti e Fortichiari, hanno; costituito un comitato dissi-: lente e preso posizione contro1 To-| Sul giornale Bandiera Ros SJ"; pubblicato a Napoli a cura del comitato dissidente, e su volantini, diffusi nella città partenopea e recanti il titolo «Comunisti traditori», si r:-l volgono contro il Togliatti ac-i cuse che non depongono mol-i to a favore della sua integritàI morale e della sua lealtà nei. confronti dei compagni. Durante la sua permanenza1 a Mosca, Togliatti avrebbe" fatto liquiiaee dalla G.P.U. ! numerosi comunisti italiani; che, rifugiatisi nell'U.R.S.S., ! avevano rifiutato di fare attoi di sottomissione, a causa di! vecchi rancori. Durante il pe-l riodo di prigionia in Italia il' Togliatti avrebbe infatti accusato numerosi compagni per procurarsi circostanze atte- nuanti. L'altra accusa che si rivolge contro di lui è di avere manomesso parte dei fondi del partito comunista italiano.