Attacchi e contrattacchi lungo la trasversale Itri-Pico

Attacchi e contrattacchi lungo la trasversale Itri-Pico Attacchi e contrattacchi lungo la trasversale Itri-Pico Fronte Italiano, 20 maggio. Ptò che le singole località aspramente contese, tutto il massiccio degli Aurunci è diventato nelle ultime ore il teatro di una lotta sempre più accanita. Naturalmente, mentre le fanterie hanno eseguito le loro manovre e le più dure battaglie fuori delle strade, sui pendii e .svile montagne, il grosso delle armate ha combattuto e. combatte tuttora a cavallo delle tre rotabili che, grosso modo, delimitano il massiccio. A nord, la via Casilina, ha per pietre miliari della lotta che vi si svolge, carcasse e carcasse di carri armati anglo-sassoni distrutti, a sud, lungo la via Appia, gli americani cercano di spingere innanzi i loro mezzi corazzati e dopo essere giunti ad Uri hanno seguito anche la trasversale montana che, con andamento sud-nord congìun ge le due vie Casilina ed Appia, da /fri ad Arce e forma la cornice occidentale dei monti Aurunci. La guarnigione di /tri, che era riuscita a difendersi fino alle ultime ore del pomeriggio contro tutti gli attacchi anglo-americani molto supe. riori di numero, si è ritirata in ordine perfetto su linee più arretrate. Le truppe germaniche hanno occupato le nuove linee, oonducendo seco tutto il materiale bellico e -parecchie centinaia di prigionieri. Inoltre i movimenti di sgancia* mento sono jtati coperti con un'azione abilmente condotta e consistente nel minare il ter. reno, oppure nel cospargerlo di altri ostacoli. Nel quadro di questo movi mento d'insieme sono state evacuate, dopo la distruzione di tutte le istallazioni militari, le rovine del porto di Gaeta. Una furibonda lotta si è scatenata invece a nord di Itri, dove gli americani, solo a costo di perdite molto sanguinose sono riusciti a mettere piede nel villaggio di Campodimele. La strada trasvenale degli Aurunci è stata inoltre investita accanitamente dagli anglo-sassoni ad occidente di S. Oliva, nella zona di Pico. Gli sforzi del Comando nemico hanno mirato soprattutto a sconvolgere le linee tedesche con delle puntate in profondità che consentissero di proseguirò l'avanzata in direzione nord. Al termine di combattimenti accaniti, che hanno avuto esito alterno, le truppe del Reich hanno dovuto evacuare in questo settore una serie di alture. Il movimento germanico è avvenuto dopo, che in un forte contiattacco erano state in- S. Oliva. Parecchi battaglioni degollisti sono stati duramente provati in tale azione. Lo schieramento germanico, dopo Pico, ha seguito una strada secondaria in direzione est, verso Pontecorvo, preoccupandosi di coprire quest'ultima località ed Aquino, ed appoggiandosi infine a Piedimonte di S. Germano, al di là del Liri. Quivi i polacchi, calati a nord della Casilina dalla collina dell'Abbazia cassinese. si sono trovati bloccali a due chilometri-a Oliente del villaggio di Piedimonte. Nel corso di cinque successivi attacchi essi hanno subito perdite estremamente gravi, che li hanno costretti a desistere da ogni ulteriore tentativo e adaitestarsi sulle posizioni rag-gxunte. Nella valle del Liri vera e propria il Comando Supremo americano, dopo aver sostitui-to con truppe fresche una se-rie di formazioni molto prova- te, ha effettuato alcuni via- lenti attacchi, appoggiati da duecentocinquanta carri arma. ti; soprattutto contro posizioni chiave nel settore di Aquino. Le truppe d'invasione sono riuscite a guadagnare terreno in direzione di Pontecorvo e presso Aquino a costo di gravissime perdite. Nel settore di Pontecorvo sono stati distrutti SI carri armati nemici ed in quello di Aquino 12 altri di tipo pesante. Un contrattacco tedesco, violentissimo, ha strappato all'avversario alcune posizioni importanti. L'aviazione nemica non ha compiuto nelle ultime ventiquattro ore incursioni di rilievo su località, lontane del retrofronte, limitandosi a bombardare le immediate retrovie della valle del Liri, e segnatamente Prosinone. Sul litorale, Terracina ha subito una massiccia visita dei « Liberatori » che hanno infierito sul centro abitato. Dal canto suo la- Luftwaffe ìia operato esclusivamente sui campi di battaglia, intervenendo efficacemente nella lotta terrestre. Tredici bombardieri e %itri otto apparecchi angloamericani sono stati abbattuti. Sulla testa di sbarco di Nettuno la giornata è trascorsa calma. Sondaggi avversari sono continuati in più punti, ma le forze impiegate in questa operazione erano quanto mai esigue, non raggiungendo mai gli effettivi di una compagnia. I tedeschi si sono limitati a impedire agli attaccanti di migliorare le loro posizioni. Dal settore adriatico nuUa di notevole da segnalare. La stessa ricognizione aerea non ha notato nulla di anormale nelle immediate retrovie avversarie, cosicché non sembra essere nell'intenzione dell'Alto Comando alleato di iniziare azioni di fiancheggiamento Monte Cairo e il Tirreno assorbe tutte le energie dell'avvei'saiio, come si potrebbe dedurre anche dal fatto che numerosi reparti sono stati tolti dalla zona Orsogna - Guardiagrele e da quella di Roccaraso, per essere spostati verso la valle del Liri. Un sintomo, questo, confortante, giacchè significa che le perdite delle due armate nemiche hanno superato tutti i limili premati, al punto che si è dovuto ricorrere, dopo appena una settimana di lotta, al prelievo di riserve da altri settori, togliendo addirittura reparti di prima schiera. •In merito alla situazione delle ultime ore il critico miti- - ial'e germanico, capitano Ser'^orius, scrive: La difesa tede\sca, la quale — come sempre si attua secondo il metodo elastico ed in modo da rispar \ nuare, il più che sua possibile \'f. /.or?e scaglionate in proton1 dtta> ,ha impedito agli anglo i a™ePc.a?}' ^0,,± ne}ut Oiorna ' e a ta di ieri, di conseguire qualsiasi rottura del fronte, sebbene essi abbiano spiegato una grande superiorità di uomini e mezzi. I movimenti di sganciamento, previsti dal Comando Germanico, sono continxuiti senza alcuna molestia da parte delle forze nemiche d'invasione. L'evacuazione della striscia di terra che si addentra nel mare e su cui poggia Gaeta, è avvenuta prima per il fatto che il mantenerne l'occupazione sarebbe stato contrario alla tendenza di raccorciare la linea di fronte e, in secondo luogo, perchè gli attacchi lanciati dall'estrema ala sinistra della V Armata americana da Formia in direzione di Marancola e Monte Petrella, avevano raggiunto, al costo di enórmi perdile, la regione di Itri.

Persone citate: Petrella, Pico Fronte, Piedimonte