Dura risposta ufficiale svedese alle insinuazioni e pressioni americane

Dura risposta ufficiale svedese alle insinuazioni e pressioni americane Stocco/ma e l'esportazione dei cuscinetti a sfere Dura risposta ufficiale svedese alle insinuazioni e pressioni americane Le false accuse statunitensi smentite e aspramente bollate dal Ministero degli Esteri - A Washington si propongono sequestri e blocchi come rappresaglia Stoccolma, 15 maggio. In seguito alle molte insinuazioni messe in giro dalla stampa anglo-americana sulla esportazione dei cuscinetti a sfere svedesi in Germania, il portavoce del Ministero «degli Esteri svedese ha fatto una dichiarazione ufficiale in proposito. Il portavoce, dopo aver ricordato che il Governo svedese ha risposto alla nota angloamericana in cui si chiedeva la sospensione delle forniture di cuscinetti a sfere alla Germania con un rifiuto perchè i contratti ad essa riferentisi erano stati a suo tempo comunicati a Londra e a Washington e da queste Approvati, ha fatto osservare che la situazione militare e politica della Svezia non è affatto cambiata da allora> e che gli scambi con i Paesi d'oltre mi re non possono essere effet- tuatl chie da navi munite di salvacondotto delle due parti ^'"^Joce ha poi, dichiarato "che è falsa l'asserzione che la Germania riceveva, a mezzo delle forniture svedesi, del materiale che rimpiazzava le perdite inflitte all'industria tedesca dei cuscinetti a sfere dagli attacchi aerei. L'esportazione svedese di cuscinetti a sfere costituisce, come per il passato, una frazione mini ma della produzione tedesca dello stesso ramo. L'asserzione, poi, della stampa america' na che la Germania non avrebbe sviluppato la sua industria di cuscinetti a sfere preferendo acquistare questo materiale in Svezia dove le fabbriche non sono soggette a bombardamenti, è semplice mente grottesca. Si è pure affermato, ha continuato il portavoce, che la Germania dipenderebbe per alcuni tipi di cuscinetti a sfere in uso nell'aviazione sino al 90 per cento dalle importazioni dalla Svezia; anche questa asserzione è falsa, poiché i cuscinetti a sfere essenziali per la fabbricazione di aeroplani sono di tipo speciale e non sono stati mai esportati dalla Svezia in Germania. E' stato pure insinuato che il Ministro di Svezia a Londra Prytz, che fu a suo tempo capo di un consorzio svedese per la fabbricazione di cuscinetti a sfere, era stato nominato al suo attuale posto dal Governo svedese « con intenzioni particolari » per poter aumentare, cioè, l'esportazione svedese di questo materiale verso i Paesi dell'Asse. «A proposito di que¬ ste insinuazioni, mi permetto di ricordare — ha detto te stualmente il portavoce — che Prytz è stato nominato Ministro a Londra nel 1937, due anni prima, cicè, dell'ini- ££f&£EZF*fi AhS donato ogni carica nel con- sorzio svedese dei cuscinetti a sfere *' Anche l'insinuazione che importanti capitali tedeschi sarebbero cointeressati nella « SKF *'è stata definita falsa dal portavoce che ha fatto osservare che il diritto di voto nella «SKF» è per il 99,58 per cento In mano svedese. Egli, infine, ha richiamato l'attenzione sul fatto che l'armo scorso sono stati esportati cu scinetti a sfere dalla Svezia anche in Inghilterra. Su queste importanti dichiarazioni del Ministro degli Esteri i giornali di qui citano per intero il seguente commento del noto giornalista tedesco Helmut Lindemann: «La dichiarazione del ministero de gli Esteri è stata fatta in termini energici che hanno richiamato l'attenzione degli ambienti diplomatici della capitale svedese. E' noto che le menzognere affermazioni della stampa americana sul modo e sul volume delle consegne di materiali alla Germania avevano irritato notevolrnente gli ambienti svedesi e si ritiene, pertanto, che questa dichiarazione, annunciata già da alcuni giorni, sia un segno ed un indizio dell'atteggiamento che la Svezia assumerà in merito a questo problema. « E', quindi, logico presumere che, dopo aver bollato le notizie americane come false ed in alcuni casi come grottesche, l'atteggiamento ufficiale del Governo svedese non subirà nessun cambiamento; non solo, ma non dovrà neanche recar sorpresa se il fermo ed energico atteggiamento del Governo svedese avrà una decisiva influenza su quelle fabbriche svedesi le quali sono state sottoposte a considerevole pressione da parte di « emissari privati americani ». « Appare, quindi, certo che, per qualche tempo, sia da un punto di vista di fatto che giuridico, le Potenze occiden^ tali non avranno nessun mez zo efficace per esercitare una maggior pressione sul Governo svedese. dnmpcsmstgtvtnbtmngctvngnddppptddiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii « La minaccia americana della cosiddetta « lista nera » non è considerata seria, o come avente una qualsiasi importanza. La Svezia è troppo conscia dell'importanza della sua capacità economica in un mondo che, dopo la guerra, sarà esausto, per lasciarsi intimidire da minacce di questo genere le quali, oltre a tutto, non hanno, nè potranno avere, alcuna consistenza. Inoltre, non è fuori luogo accennare che i dubbi sulla possibilità da parte degli Stati Uniti di esercitare una parte dominante nel dopo guerra sono notevolmente aumentati in seguito alle pessimistiche conclusioni espresse da osservatori imparziali degli ultimi avvenimenti sui varil teatri di guerra ». Da Washington questi giornali ricevono, frattanto, che i giornali americani suggeriscono le seguenti misure immediate di rappresaglia contro l'affiliata americana della svedese S. K. F. a Filadelfia: 1) passarla sotto controllo diretto americano, come viene fatto per le proprietà dei nemici; 2) rifiutare licenze di importazione negli Stati Uniti per merci svedesi e ridurre il rilascio deC « navicert » per i trasporti in Svezia di petrolio e di grono; 3) congelamento di tutti i fondi della fabbrica di ouscinetti nei Paesi alleati, iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiimiiiiiiii

Persone citate: Helmut Lindemann, Joce