Formazioni d'attacco nemiche imbottigliate a Monte Maio

Formazioni d'attacco nemiche imbottigliate a Monte Maio LA "PREFASE DELL'INVASIONE,, E' CONTENUTA SU TUTTA LA LINEA DEL FRONTE 1 Formazioni d'attacco nemiche imbottigliate a Monte Maio Efficaci contrassalfi germanici presso Minturno - Aspra lotta nella zona di Castelforte e sul Rapido - Forti perdite degli anglo-sassoni Fronte italiano, 15 maggio. Sul fronte meridionale italiano la battaglia continua accanita, dice il Bollettino germanico. Da settanta ore, cioè dalla sera di giovedì, le truppe anglo-americane, affiancate da quel miscuglio di rosse che per illusione, per calcolo errato, per denaro o semplicemente per imposizione dei padroni britannici o statunitensi deve farsi dissanguare per la grandezza di due stati sfruttatori, combattono senza posa. Gli effettivi di dicci divisioni ed un gran numero di mezzi meccanici, lanciati nella lotta con quella profusione senza margini che dall'inizio della guerra ad oggi ha costituito la costante, unica e trop'po semplice strategìa degli « alleati >*; sono impegnati in un violento sforzo contro le posizioni germaniche della « Linea Gustav ». , Il forte baluardo, scaglionato in profondità contro gli invasori sopporta un urto violento, come conferma lo stesso comunicato tedesco, il quale così sintetizza la durezza della lotta: «Sul fronte meridionale Italiano i combattimenti sono proseguiti con intensità sempre, crescente, specialmente nella regione nord di Castelforte e a sud di Cassino. Le nostre truppe si sono difese con un coraggio esemplare ed hanno inflitto all'avversarlo gravi perdite, catturando anche numerosi prigionieri. Dopo violenti combattimenti, il nemico, appoggiato da una massiccia artiglieria e da potenti formazioni di carri armati da combattimento ed aerei da battaglia, è riuscito a guadagnare terreno in un settore 50 chilometri di fronte Le operazioni si svolgono in una striscia di terreno distendetesi in linea d'aria, una cinquantina di chilometri, tra il Golfo di Gaeta e le montagne a nord di Cassino. La linea dei combattimenti segue, al sud, all'indica la curva del Garigliano, mentre, più a settentrione, tocca il fiume Rapido, lascia una zona di calma relativa presso le rovine di quella che fu la città di Cassino e riprende ancora più a nord. Il generale Alexander ha tratto evidentemente un ammaestramento dal sanguinoso scacco di Cassino, dove incuti solo punto aveva concentrato per i suoi attacchi una massa imponente di aerei, di artiglierie e di uomini. Questa volta l'esito dell'offensiva non è più affidato al fattore sorpresa, anzi in proposito le stesse comunicazioni « alleate » ;-iconoscono che i tedeschi si aspettavano gli attacchi e ne erano stati informati dalla loro osservazione, nonostante tutte le cautele con cui le truppe dell'VIII Armata erano state spostate dall'Adriatico al nuovo teatro di lotta. Il successo del tentativo non poggia nemmeno su un cuneo formidabile aereo-terrestre destinato a sfondare.in una zona ristretta a far cadere le ali del sistema difensivo germanico. L'Alto Comando avver sario ha invece stabilito di at toccare su un fronte vasto, tentando di passare in parecchi punti. Lungo tutto il grande arco del Golfo di Gaeta a nord di Cassino la lotta si estende pertanto ugualmente tenace in tutti i settori. Dalle risultanze delle prime tre giornate si possono tuttavia individuare alcuni punti nevralgici, dove i germanici combattono con un valore eccezionale. Partendo dalla costa, il primo epicentro della battaglia è intorno a Minturno, a pochi ^chilometri dal mare. Quivi, 'nella giornata di ieri il nemico ha' fatto appoggiare, sul fianco sinistro, l'azione delle fanterie, da un incrociatore e due cacciatorpediniere. Le •batterie della Wehrmacht, subito entrate in azione, hanno costretto le navi avversarie a riprendere, il largo. Prigionieri catturatiaMinturno Le truppe tedesche di posizione, manovrando con abilità le loro lince scaglionate in tutti i punti in un modo multiplo, hanno obbligato gli assalitori a sempre nuove perdite di sangue. Questo procedimento, messo in atto da Minturno sino a metà della strada di Castelforte, ha già dato buoni frutti, tanto più che gli americani ieri sotto rimasti passivi, scossi probabilmente dall'aver visto fallire in un modo sanguinoso tutti i loro attacchi dei due giorni precedenti. Gli elementi d'assalto tedeschi hanno allora preso la iniziativa, ad occidente di Minturno, forzando le linee americane e riconducendo 117 prigionieri, mentre oltre S00 soldati nemici morti rimanevano sul terreno. Risalendo, parallelamente al Garigliano, verso il nord i ' combattimenti intensificano la loro frequenza nella zona di Castelforte. Quivi il nemico ha .strombazzato come un grande successo la conquista di alcune case semidìstruttc del paese, ma in realtà i germanici hanno semplicemente abbandonato, di loro iniziativa, i punti più esposti, ritirandosi sulle lince di maggior difesa. In questo settore parechie colonne d'attacco in gran parte canadesi, hanno tentato di aggirare il massiccio di Monte Maio, verso occidente, e di ìmvedire il ripiegamento delle forze tedesche da posizioni, postate nelle regioni elevate della montagna. Gli sbarramenti tedeschi dopo violenti combattimenti, hanno adempiuto al loro compito nel migliore dei modi. Gli anglo-americani sono stati ricacciati nelle vallate occidentali da parecchi contrattacchi effettuati con slancio e dalla pioggia di fuoco sviluppata dalie batterie pesanti. Degaulllsti decimati Le perdite dell'avversario, secondo ammissioni delle stesse fonti nemiche, sono ingenti. Alcune glandi unità hanno già dovuto essere sostituite per il logorio ad esse imposto, nei disperati tentativi di conseguire lo sfondamento della linea « Gustav ». E' questo il caso di un reggimento degaullista che ha preso parte all'azione contro quota 9J(0 e che, stati do a dichiarazioni di prigio nieri, avrebbe perduto quasi tutti i suoi effettivi. Le lince di sbarramento tedesche situate presso Sant'Andrea, e davanti alle quali sono falliti non meno di sei attacchi frontali degli invasori, hanno causato nuove e considerevoli perdite alle formazioni d'attacco anglo-americane, imbottigliate davanti a Monte Maio. ÀI calar della notte, con il diminuire della lotta, le forze tedesche di posizione si sono ritirate, secondo gli ordini ricevuti, • nelle posizioni, più elevate, situate ad occidenti: sulla montagna. Anche a Sant'Ambrogio i combattimenti sono stati molto duri nelle ultime ventiquattro ore; ma dove essi hanno raggiunto un'intensità che ricorda, in orrore, i famosi attacchi frontali dell'altra guerra è sul fiume Rapido, dinanzi a Sant'Angelo di Teodice. Quivi il nemico era riuscito ad effettuare un'infiltrazione di due chilometri, su un fronte di un chilometro c mezzo: ma essa è stata già localizzata e sono in corso azioni tendenti a cristallizzarla se non ad eliminarla. Alcune frecce locali ad occidente di Sant'Angelo sono state annullate in contrattacco. A nord-ovest ed a nord di Cassino alcune puntate locali, che avrebbero dovuto essere messe in valore come attacchi di neutralizzazione, sono fallite a Monte Abate e ad oriente di Terelle. Quel che potrà accadere Aerei da battaglia tedeschi hanno attaccato ieri con buona efficacia posizioni di partenza delle truppe nemiche, nonché autoparchi presso Minturno e Cassino. Nel corso di queste operazioni si sono svolti accaniti duelli aerisi. Sono stati abbattuti sette velinoli britannici del tipo « Curtis ». Il collaboratore militare del «D.N.B.», Martin Hallcnsleben, nel suo commento alla situazione, scrive che la nuova fase iniziata con l'offensiva anglo-americana sul fronte italiano deve essere considerata e messa in relazione con l'invasione, perclvè l'azione che si sviluppa attualmente tra il gol. fo di Gaeta e il settore a nordovest di Cassino appartiene senza dubbio alla « prefase dell'invasione ». In tutto e per tutto l'azione nemica sul fronte italiano noti è altro che un diversivo in grandiB stile. In pratica, l'azione anglo-americana, che non può essere ancora qualificata « V offensiva », non ha raggiunto nulla fino a questo momento e non potrà raggiungere gran che dato il valore delle truppe tedesche e le particolari condizioni del terreno; tranne che il Comando tedesco non stimi necessario di sganciare le proprie forzo per ragioni che non hanno nulla a che vedere con questo settore del fronte. E' un'ipotesi, questa, poco probabile, data la situazione attuale. Con ieri l'altro sono passati 252 giorni da quando gli inglesi e i nord-americani calpestano il suolo italiano. E' caratteristico per lo stato delle cose che gli anglo-americani non abbiano punti di sbarco, oggi, a norH- di Roma, come essi de-[sideravano, ma unicamente ai-I l'altezza, pressapoco, di Cassi no, Minturno e Castelforte. Il Comando germanico seni bra disporre di dati sufficienti dai quali appare giustificata la supposizione che gli anglo-a mericani vogliano ancor più a nimare il teatro di guerru ita liano. Ciò si verificherà cviden temente anche nel settore di Nettuno e potranno avere luogo sbarchi più a nord, oppure sulla costa adriatica. . E' bene non dimenticare che tutto ciò non ha che un valore preparatorio. Quando l'ora sarà suonata, i tedeschi faranno parlare il linguaggio concreto dei fatti Il comandante Valerio Borghese visita sul fronte di Nettuno lo schieramento dei « fanti del mare » del Battaglione Barbarico intrattenendosi coi valorosi combattenti, (Pululiiifotn).

Persone citate: Maio, Martin Hallcnsleben, Valerio Borghese