Fallimento del "sistema Clark,,

Fallimento del "sistema Clark,, Dinanzi ai capisaldi del fronte italiano Fallimento del "sistema Clark,, zioni di partenza. (Dal nostro inviato) Fronte Italiano, 12 maggio. Ormai i bombardamenti lo hanno ben diradato il bosco di Vallicene Grandi! E più, di un incendio ha carbonizzato vaste zone della giovane selva. Ma ci sono infoltimenti che il fuoco e l'artiglieria non hanno ancora toccato e dove gli alberi sono verdi verdi, il muschio lungo i ruscelli è tenero, rorido, e ne spira una freschezza cosi pnmaverìle! Ecco: un'oasi nel bosco. Pare un controsenso e, invece, non lo è. E' contro il sistema di caposaldi germanici che presidiano gli orli di questo bosSo che, ancora ieri, si sono accanite le truppe anglo-americane, che pare annettano enorme importanza al suo possesso: un attacco « sistema Clark », un tipo di attacco, cioè, che si chiama così dopo che fu sperimentato, invero senza brillare molto per successo, a Cassino. Il « sistema Clark » viene applicato alla zona da sfondare cosi: 1°) Fuoco di artiglieria pesante, intenso, per qualche ora; 2°f Bombardamenti aerei- a tappeto: un immenso numero di bombe, cioè, sganciato da moltissimi aeroplani su spazio ristretto; 3") Fuoco dell'artiglieria da campagna in accompagnamento delle truppe attaccanti; 4") Scattano le fanterie dietro una cortina di carri armati; 5°) Sfondamento delle linee nemiche e immediata sistemazione a difesa. Fino ad oggi le truppe anglo-americane sul fronte italiano hanno sempre portato a termine egregiamente i primi quattro punti di questo programma tattico. E' il quinto punto, invece, cioè proprio quello conclusivo, che esse non sono riuscite ancora a realizzare, malgrado gii sforzi indubbiamente tenaci, quasi testardi, e sanguinosissimi che queste truppe hanno fatto. Anche in questo massiccio attacco contro i capisaldi del bosco di Vallicene Grandi gli anglo-americani, negli ultimi giorni, si sono accaniti inutilmente. Infatti, ogni ondata veniva inesorabilmente respinta quando ancora le sue avanguardie non erano arrivate davanti alle linee germaniche. I reparti venivano schiantati dal fuoco tremendo che si sviluppava dalla difesa tedesca e, soprattutto, dall'intensificarsi improvviso dell'impiego dei mortai a sei canne. Un altro attacco molto violento gli anglo-americani hanno condotto a ovest di Ponte Bosso, e questa volta le 'fanterie erano precedute da aliquote di carri armati pesanti del tipo « Shermann », uno dei quali, centrato in pieno da pezzi anticarro, è saltato in aria a cento metri dalle trincee germaniche. Anche questo attacco, però, è stato bloccato e, prima ancora che il contrattacco germanico scattasse dalle linee, le truppe anglo-americane destinate allo sfondamento di questo delicato settore, sono ripiegate sulle posi- tdErano rimasti nella zona tra le due linee, moltissimi morti e feriti gravi. Questa volta, senza che una tregua ufficiale corresse tra le due linee, come per una tacita intesa, per circa un'ora non si è sparato nemmeno un colpo di fucile onde dar modo ai soldati della Croce Rossa britannica di po- ter ricuperare i feriti gravi che riempivano di lamenti la notte e di poter dare sepoltura ai morti. Ieri, soltanto azioni di pattuglie in quasi tutto il fronte di Nettuno. Reparti più nutriti hanno tentato un attacco di disturbo a sud di Aprilia. Invece, a ovest di Cisterna, for ze dell'entità di due battaglio ni hanno tentato un attacco avvolgente per impadronirsi di un saliente germanico stabilito da più giorni. Senonchè, dopo accaniti e furiosi oom battimenti, i battaglioni angloamericani sono stati ricacciati con gravissime perai-e. L'aviazione unglo-americana ha impiegato squadriglie di caccia - bombardieri, oltre che in appoggio ai combattimenti teiTestri, in bombardamenti e mitragliamenti assidui su tutte le strade di accesso a Roma, senza però un grande spiegamento di forze. La Luftwaffe, invece, ha condotto dieci formidabili attacchi sulla testa di sbarco, impiegando sino a parecchie centinaia di apparecchi per ogni ondata e seminando di incendi il porto e il suo retroterra. Sono state sganciate migliaia di bombe dirompenti e incendiarie, e speciali spezzoni incendiari, mentre i « caccia-fulmine », apparecchi da caccia germanici velocissimi e di sbalorditiva maneggevo. lezza, hanno triplicato l'assiduità e la pioggia dei mitragliamenti a volo radente su truppe, automezzi, parcheggi e posizioni. Nella notte divampavano ancora gli incendi scoppiati ieri mattina nel porto di Nettuno: le fiamme, il fuoco denso e opaco parevano un sinistro satanico sipario che dividesse dalla terra il mare. " Nulla di nuovo al cimitero di Corano: sono due giorni che c'è assoluta quiete in quel caposaldo germanico stabilito tra le tombe, e anche la bonifica del terreno antistante è terminata. Non tutti i morti, dopo gli sconvolgimenti delle giornate passate per i bombardamenti e i combattimenti accaniti, sono ancora stati re sfittati alla pace dei loro tuguri. Ma è proprio il caso di dire che stanotte nel cimitero di Carano i vivi dormono in pace. Attilio Crepa» Il sommergibile è in emersione. Si scruta II mare In cerca del nemico

Persone citate: Cisterna, Shermann

Luoghi citati: Aprilia, Cassino, Ponte Bosso, Roma