L'italia dovrebbe rinunciare all'industria pesante

L'italia dovrebbe rinunciare all'industria pesante Badoglio sempre agli ordini degli "alleati,, L'italia dovrebbe rinunciare all'industria pesante Lisbona, 3 maggio. Una notizia che vale meglio di ogni commento a chiarire lo spirito da cui è animato il nuovo governo di Badoglio, giunge per il solito tramite dei servizi di informazione britannici, dall'Italia invasa, e ce la ammannisce il Corriere di Napoli, che passa per il più diretto interprete del pensiero dell'ex-maresciallo. Questo giornale ha fatto un primo assaggio tendente a preparare il Paese alla più suicida delle rinunce: quella dell'industria pesante, che dovrebbe essere soppressa in Italia, e riservata, -fun ripartizione esclusiva, agli Stati Uniti, alla Gran Bretagna e all'Unione Sovietica. L'articolo si compiace nella affermazione che «dopò la conclusione del sanguinoso conflitto mondiale, non vi sarà ragione per l'esistenza di tale industria nel nostro Paese ». Ora, a parte che il giornale venduto al nemico sembra concepire l'esistenza di un'industria pesante soltanto in funzione della produzione di materiale bellico, il che è ridicolo per chi conosca le condizioni industriali dell'Italia, è questo un modo come un altro, senza dubbio il più mostruoso — si rileva anche in questi circoli neutrali — di porgere la testa al laccio dei plutocrati e dei loro compari comunisti, che per le mire imperialistiche e per gli sviluppi della loro economia, non sono meno pericolosi dei primi. Se questa idea balorda, assurda e delittuosa — si aggiunge — fosse concretata nella realtà, l'Italia cessereib-be dal ruolo di grande potenza in dipendente, giacchè dal pos sesso dell'industria pesante di pende il funzionamento di tut¬ ta l'industria meccanica, e la vita di questa sarebbe sotto posta ai capricci, agli interessi ed ai criteri di sfruttamento delle nazioni, non solo detentrici monopolistiche delle materie prime, ma anche del le materie uscite dalle fonde rie, sia per l'uso diretto, sia per la distribuzione alle offi¬ cine specializzate nei vari ra mi della produzione, ! Il problema è pertanto ca! pitale per il nostro Paese ed esso va additato, oltreché ai 'tecnici, soprattutto alle nostre|i masse operaie. Siamo qui in 1 presenza di due correnti ben I chiare e ben definite: da uni lato la Repubblica, che con la slszp '■ socializzazione delle industrie, i intende al loro totale poten'ziamento a vantaggio di tutti, ma in primo piano dei lavora jtori, elevati in una sfera di raccorciamento delle distanze sul terreno produttivo, che si risolverà nella instaurazione della vera giustizia sociale; I dall'altro lato, un capo di go- Iverno, Badoglio, il quale si 'prepara ad asservire il suo P aese agli « alleati », reciden; do le fonti della nostra vita " lità di popolo, che anche nel1 campo industriale ha saputo i collocarsi nel mondo con po-l sizioni di primato. Salutateceli i nostri operai di Torino, di Milano, di Geno- va, e quelli di tutte le plaghe, Che a Napoli"è scoppiata una epidemia di vaiolo, Un'altra epidemia, infine, delizia quelle terre d'sgrazia te. la rappresentanza sovieti industriali, il giorno in cui la criminosa idea badogliana entrasse nel novero dei fatti compiuti! Il loro destino sarebbe alla mercè di Washington, di Londra e di Mosca, che accentrerebbero le industrie per distribuire i prodotti e i manufatti ai paesi resi vassalli, tra i quali in prima linea, grazie a Badoglio, l'Italia. Si riaprirebbero allora gli ingaggi per gli oceani, e nuove flotte di emigranti salperebbero dai nostri porti a trasportare braccia italiane disoccupate, per l'altrui ricchezza; un'altra parte esigua si avvierei/be alle campagne a piantar patate e carote, mentre nelle vie periferiche delle nostre grandi città crescerebbe l'erba dell'abbandono e della desolazione. Questo il quadro, di cui, qui, il colpo di sonda del Corriere di Napoli, offre la tragica visione. Ma è anche vero che gli spiriti obbiettivi ed imparziali, si domandano: — Non è eccessivamente frettolosa questa vendita della pelle dell'orso da parte di Badoglio? — Perchè essi opinano che l'orso sia ancora vivo, e il proposito dell'ex-maresciallo non ha, in definitiva, che un valore di ammonimento per coloro che lo aspettano insieme ,con i «liberatori ». C'è del resto chi mette la questione dell' industria pesante in rapporto con gli approcci che Badoglio sta facendo, a mezzo del suo rappresentante a Washington, per vedere il governo da lui presieduto elevato al rango delle nazioni cosidette unite e per godere dei benefici della legge prestiti e affitti: approcci che però, si pensa, hanno'qualche probabilità di riuscita solo per quest'ultima parte, dove la Casa Bianca può trovare un vantaggio pecuniario. Ed eccovi, a mo' di conclusione, un gruppetto di notizie dall'Italia invasa: L'eruzione del Vesuvio, secondo le constatazioni compiute finora, ha distrutto 11 villaggi, con una superficie di 143 chilometri quadrati, con danni valutati a 2 miliardi di lire, ed ha cagionato la morte a 391 persone. Li'United Presse annunzia ca presso il governo Badoglio conta già 60 persone, tra cui 6 donne. La sede dell'Ambasciata è a Napoli.

Persone citate: Badoglio