Un gallo mancato

Un gallo mancato La nota della " Corrispondenza Repubblicana „ Un gallo mancato Roma, 2 maggio. La radio di Roma ha trasmesso la seguente nota numero 52, de/lila Corrispondenza Repubblicana dail titcUo « Un gallo mancato ». Nell'ultima settimana di aprile i propagandisti nemici si sono trovati nello stato d'animo di un brigante da strada che mediti un grosso colpo e vede accostarsi la preda sempre più vicina, sempre più ghiotta, sempre più desiderabile finché... A questo punto la prosecuzione del confronto è impossibile poiché i briganti da strada hanno di solito l'occhio buono e il polso fermo, mentre i briganti della propaganda anglo-americano - sovietico - badogliana fanno assai spesso cilecca, essendo sbagliata la mira e bagnate le polveri. Per una settimana la propaganda nemica ha messo in opera tutti gli strumenti di tutte, le orchestre con un crescendo assordante, con un rincorrersi di motivi e di spunti, di appelli e di sobillazioni, di proclami e di incitamenti che nascevano a Bari per spegnersi a New York, partivano da Milano Liberta per arrivare a Londra, venivano lanciati da Mosca per rimbalzare sulle antenne della Reuter. Il tutto ad un solo scopo: preparare il mondo agli strepitosi avvenimenti che si sarebbero verificati nell'Italia repubblicano, durante la giornata ''el l.o maggio e dare sugge' nentl, consigli ordini e direttive Il l.o maggio avrebbe dovuto essere una giornata trionfale, l'apoteosi del movimenti anti-fascisti, la giornata degli scioperi, del sabotaggi, delle sommosse, la sagra degli assasslnli, la prova del fuoco, la messa a punto finale della rivolta. E non si è trattato soltanto di una sfunata propagandistica, ma di una grossa manovra, di una vera e propria offensiva politica concentrata, cui non è mancato neppure il crisma ufficiale della parola di Stalin, il quale, nel proclama lanciato per 11 l.o maggio, non ha lesinato — dimenticando di avere da tempo disclolto il Komintern e di essersi ultimamente offerto quale candidato al sommo pontificato — gli appelli bolscevichi alla rivoluzione mondiale, all'Insurrezione delle masse proletarie, alla rivolta del popoli oppressi. Si è mosso per l'occasione 11 consiglio dei ministri badogliano, il nuovo consiglio dei ministri, quello che, a detta del varil Candidus e Stevens, gode già di un prestigio straordinario e si prepara a imprese mirabolanti. Si è mosso — e, visti 1 risultati, ha perso un'ottima occasione per non muoversi — proclamando il l.o maggio festa nazionale e invitando la popolazione dell'Italia repubblicana a fare — è Radio Bari che parla — del l.o maggio una giornata di lotta per la liberazione del Paese. Sono poi entrati In lizza i partiti socialista e comunista 1 quali non fidandosi evidentemente dell'efficace protezione della presa di posizione del governo di cui hanno accettato a malincuore di far parte, hanno sentito il bisogno di lanciare .essi stessi un messaggio ai compagni del Nord Italia. Non bastando ancora, prende la parola la cosiddetta confederazione generale del lavoro per tramite di radio Milano-Libertà, dicendo che 11 1° maggio tutti 1 cittadini del nord Italia debbono lottare contro i fascisti e contro i tedeschi. Radio Milano-Libertà, portavoce del comunisti, si distingue per zelo e violenza. Lancia il 24 aprile il primo appelLo dicendo che il 1° mag- flo deve essere una giornata 1 lotta e di odio in cui i fascisti debbono sentire la forza indomabile e la potenza delle classi operaie. Insiste il giorno seguente invocando addirittura la mobilitazione generale del popolo Italiano per ili 1<= maggio; incalza il 26 aprlle gridando che si approssima T'ora dell'azione. Radio-Bari Inizia, d'altra parte, il controcanto, invitando gli operai dell'Italia meridionale a celebrare il 1" maggio raccogliendo fondi a favore degli antifascisti del Nord, affinchè essi possano moltipllcare le loro imprese. Il giorno seguente il coro si arricchisce di altre voci. RadioLondra, come sempre autorevole e tene informata, avverte gli italiani che tiisogna farsi coraggio, poiché l'ora della resa dei conti si avvicina a grandi passi. Il 28 aprile prende la parola Radio New York; è al microfono, naturalmente, un ebreo, Leone Fiammingo, il quale saluta profeticamente — le solite profezie • giudaiche — 11 1" maggio 1944, come un'alba di resurrezione. Intanto le cornacchie di Radio Milano-Libertà gracidano in tono sempre più alto. Dai propositi e dalle previsioni passano addirittura ai giuramenti e alle certezze. « Abbiamo giurato di aumentare le jiostre forze combattenti, di «stendere le azioni di guerrigMa in tutta l'Italia settentrionale. A questo giuramento terremo fede; prendiamo per li 1° maggio impegni solenni che manterremo fermamente ». La certezza nella perfetta riuscita di quelli che sono soltanto pii desideri è talmente accentuata nel campo nemico che Radio New York trasmettendo alle 15.45 del 1° maggio, quando già il fragore dei tuoni e del fulmini abbattutisi sull'Italia settentrionale avrebbe dovuto farsi sentire, dice che sono attese da un momento all'altro le notizie sul clamorosi fatti verificatisi nel Nord della penisola. Ma passa un'ora, passa l'al¬ trtesenè prdlatlamLErilndtrilèptpt4dpmmstlpbmntiilzbctcdM1qscaconsmnud1srimdsa tra e mal non giungono le attese notizie. Com'è? Sono forse interrotte le comunicazioni ? No. Tutto funziona, tutto è in ordine. Già. Tutto è in perfetto ordine; il disordine regnava soltanto nei cervelli del propagandisti nemici. Radio Milano-Libertà perde la parola, dopo aver valgamente accennato al 1° maggio nella prima trasmissione del mattino dello stesso giorno. Le ailtre emittenti non fiatano. E allora, per uscire dall'imbarazzo, interviene la Reuter alile 3 di notte con una serie di notizicile scucite provenienti da autorevoli fonti segrete, tanto segrete da essere addirittura inconsistenti; notiziole, tra cui la più interessante è che a Genova i lavoratori portuali hanno chiesto alle autorità di sospendere il lavoro por due ore, ma sarebbero stati poi costretti a lavorare per 48 ote consecutive. Un bel modo, in verità, per sabotare la produzione! Un po' di primi maggio di questa sorta e le miniere inglesi, dove si è scioperato sul serio e per settimane, avrebbero dato alla luce tanto carbone da riempire le stive di tutte le navi britanniche calate a picco. La verità vera, circa il l.o maggio nell'Italia repubblicana, la verità di cui sono stati testimoni trentadùe milioni di italiani, è stata resa nota con ila sciita inconfutabile esattezza dal Governo fascista repubblicano attraverso 11 comunicato del Ministero dell'Interno. . In conclusione, hanno incrociato le braccia 4.560 operai di Genova, Reggio Emilia e Milano per cinque minuti, e 1.100 a Imola per due ore e un quarto. Un totale di neppure seimila operai. Il che vuol dire che il grande incendio, tanto atteso, pronostioaio e auspicato, è venuto meno all'ultima ora perchè, come al solite, sono entrate in azione le pompe. E allora ci permettano i nostri molti e molto ingenui nemici di stendere, a fatti avvenuti, o piuttosto non avvenuti, un onesto e sereno bilancio della giornata del l.o maggio 1944-XXn, Non c'è dubbio che la classe operaia italiana del territorio della Repubblica ha dato al l.o maggio una prova di maturità nazionale e sindacale di cui si dovrà tenere e si terrà conto. Senza voler giungere a conclusioni ottimistiche, si può tuttavia affermare che con questo atteggiamento lè classi lavoratrici italiane hanno acquistato il diritto di entrare nell'organizzazione della Repubblica per veder tutelati i loro interessi morali e materiali, e diciamo che hanno acacquistato questo diritto in quanto stanno compiendo nel momento attuale Ù loro dovere. Questa giornata, ecco 11 nostro sereno bilancio, invece di segnare il successo delle forze antinazionali costituisce un autentico successo, un'autentica dimostrazione della vitalità della Repubblica Sociale Italiana e perciò Fascista.

Persone citate: Leone Fiammingo, Stalin, Stevens