Sei giovani fascisti fucilati dai tiratori scelti inglesi

Sei giovani fascisti fucilati dai tiratori scelti inglesi Martiri per l'Italia risorgente Sei giovani fascisti fucilati dai tiratori scelti inglesi L' esecuzione, nei territori occupati, degli eroi non ancora ventenni caduti sotto il piombo assassino al grido di " Viva l'Italia,, Lisbona, 1 maggio. Il secondo punto del programma della nuova combinazione ministeriale badogliana, che riflle~eva, come sapete, l'ostracismo ai fascisti da tutti i posti occupati nelle amministrazicini pubbliche dell'Italia meridionale, trova riscontro nella crescente azione dalla gioventù di quelle terre generose, che, cresciuta nell'ardente clima patriottico creato dal Fascismo, mail sopporta di vederle calpestate dagli invasori, nella pedicroma colorazione di venti razze e sotto razze, inviate laggiù, per colmo di tragica ironia, a compiervi opera di civiltà e di liberazione... Mentre un non folto gruppo di vecchi e nuovi fuorusciti, in combutta con 1 traditori, e traditori essi stessi, si sono prosternati con supina e non disinteressata acquiescenza agli « alleati », loro padroni, quanti nutrono sentimenti di italiani — ed è, per fortuna, tutto il popolo — anelano con ogni loro forza alla riscossa, che vedono realizzabile soltanto attraverso la vittoria dei nostri gloriosi alleati, con i quali combattono valorosamente anche reparti delle nostre ricostruite Forze Armate. Ed è naturale che i giovani, infiammati dal loro coetanei schierati di qua dal Casigliano, si prodighino con maggior impeto nell'intento di contribuire anch'essi alla vera liberazione del loro e del nostro Paese. Ora ecco la Re-uter di- |ramare un annuncio destinatoa far fremere tutti gli onesti e tutti i patrioti. Sei ili questi giovani sono stati arrestati, condannati a morte e immedlafcaimente fucilati dagli anglo americani. Eccone i nomi: Vincenzo Tedeschi, di li) anni; Franco Aschieri, di 18 anni; Italo Pallese, di 20 anni; Giorgio Napoli, di 18 anni: Enrico Mamlcocci, di 2( anni, e Marino Campelli, 121 anno. jj reato loro ascritto, quel lo di aver cercato di avere in-formazioni militari nel campo aMeatOj», a profitto del Co-mando tedesco La verità è — si deve ripeterlo a loro gloria che questi sei purissimi Eroi, che vanno ad accrescere le legioni de nosori Martiri, sono morti in¬ ! Questi meriti non trovano trepidamente al servizio della Patria italiana. E questa non li dimenticherà. Il loro sangue sarà incentivo ad una più rapida vendetta. Un certo interesse presentano, intanto, alcune considerazioni retrospettive che il giornalista americano Gary Longmayer pubblica sulla New York Post, prendendo lo spunto da quella che egli definisce «l'abilità di cui hanno dato prova i russi nell'lntervenire al momento opportuno nella crisi politica dell'Italia invasa ». Il giornalista rileva che, quando la Russia adottò questa decisione, la situazione politica era laggiù al punto cruciale. Badoglio e il re lottavano per salvare ognuno la propria posizione. Vittorio Emanuele non voleva abdicare, mentre Badoglio era sul punto di dover riconoscere l'opposizione al suo gabinetto, e da parte loro Sforza e Croce con tutto 11 seguito dei partiti, agitavano maledettamente le acque per attirarveli entrambi. Mosca, dimostrando un eccezionale tempismo, si è allora fatta avanti, e l'entrata dei comunisti nel ministero, è stata 11 compenso dei due per essere stati da essi salvati. Gli * alleati » dovettero insaccare, anche se Hull, apprendendo il riconoscimento russo, diede in escandescenze. Il giornalista, accennando poi a Vittorio Emanuele dice che egli non lascia passar occasione per mettere in particolare rilievo i suoi menti dinanzi agli « alleati »... però, srazia, fra gli altri, pres- ! meridionale, anche le nazioni |Cosidftte unite sono fortemenjte responsabili, specialmente per la fame diffusa ovunque, il so Fiorello La Guardia, iloua-le, nella sua solita radio-con-versazione domenicale, ha confessato di essere rimasto molto confuso del compromesso badogliano, x per cui — ha detto — si paria di democrazia e si mantiene al potere la monarchia ». Egli ha soggiunto; «Ciò per me è difficile da comprendere e spiacevole da inghiottire *. Dopo avere affermato che dal caos politico esistente nell'Italia sindaco di New York ha dovuto ammettere che « la poesia della democrazia può essere molto meglio cantata e goduta a pancia piena ».

Persone citate: Badoglio, Campelli, Enrico Mamlcocci, Fiorello La Guardia, Franco Aschieri, Gary Longmayer, Hull, Italo Pallese, Vincenzo Tedeschi

Luoghi citati: Italia, Lisbona, Mosca, Napoli, New York, Russia