Illusioni ideologiche e realtà nazionale di Guido Tonella

Illusioni ideologiche e realtà nazionale Illusioni ideologiche e realtà nazionale Non credo di aver fatto una scoperta molto peregrina nel rilevare, dopo pochi giorni da che mi trovo di ritorno in Patria, come nel suo modo di considerare il nemico la massa dei miei connazionali faccia nel suo intimo una sensibile differenza tra anglo-americani e sovietici. Nonostante la cecità che costituisce, oggi come ieri, la caratteristica di molti cervelli, nonostante l'Indifferenza incosciente e l'attendismo cosciente di molta gente, l'avversione per il nemico, premessa non ultima della ripresa, mi pare abbia segnato in questi ultimi tempi una decisa tendenza all'aumento, polarizzandosi nei confronti degli anglosassoni. I devastatori delle nostre città e dei nostri monumenti di arte e di storia, i vili assassini delle nostre popolazioni inermi, si sono cosi meritatamente piazzati al primo posto nella ondata d'odio, scatenatasi, se Dio vuole, in seno agli Italia ni, ' \ quali inversamente non mancano di notare come alle criminose orgie di sangue e di distruzioni dei pirati dell'aria i sovietici, a onor del vero, non abbiano mai preso parte. Una deplorevole predisposizione a considerare le cose, anche quando trattasi di questioni internazionali, sotto la visuale di un compartimento stagno, fa anzi si che le atrocità di cui i sovietici stessi si sono macchiati e continuano a macchiarsi in tanti altri settori del nostro continente, sfuggano all'occhio della massa, tanto che oggi non è infrequente sentir dire che - i russi, al eno, la guerra la fanno da soldati, senza provocare sofferenze alle popolazioni non combattenti... ». Un altro elemento che,- sempre in campo militare, induce la massa in un consimile atteggiamento discriminatorio, a tutto vantaggio dei bolscevichi, è costituito dagli indiscutibili grandi successi che le armate rosse hanno saputo conseguire sui campi di battaglia. L'impressionante preparazione bellica che i Sovieti hanno rivelato nel corso di questa quadriennale campagna, pur costituendo una patente dimostrazione dei piani aggressivi nutriti daU'U.R.S.S. a pregiudizio dell' Europa, eserclta fatalmente un profondo influsso sulla mentalità popolare, e ciò tanto più dal momento che una propaganda, per molti versi inabile, si era affannata per anni ed anni a dipingere il comunismo moscovita unicamente sotto l'aspetto negativo, contestandogli qualsiasi capacità realizzatrice. A tutto ciò aggiungasi poi una constatazione di carattere politico basata su quello che, almeno in sede ideologica, non può non essere l'attenuarsi del contrasto coi movimenti di estrema sinistra, e conseguentemente anche col comunismo, in quanto anche essi al pari di noi ravvisano ciddmlrssladcmpctsvddevrpogp11 nemicò per definizione nelle ìoligarchie plutocratiche. ìNon appena si viene ad in- serire su questo presupposto ! il convincimento, a cui non sa remo certo noi a sottrarci, che comunque vadano le cose l'Europa di domani sarà dominata dal socialismo — di marca nazista-fascista o di marca sovietica, ma socialismo in ogni caso — ecco affiorare, attra verso un ragionamento inno-icente nell'apparenza, ^insidiadel disfattismo. La tesi a cui intendiamo accennare, la si può ogni giorno cogliere quasi, sempre con le medesime parole, sulle labbra del popolo: se è vero che a dispetto degli sforzi degli anglo-americani candidati alla parte del terzo goditore, il vincitore di domani sarà dato in Europa da ppuno dei due antagonisti che si gbattono sui canmi di battaglia \8battono sui campi di battaglia dell'est, e se è vero che questi due antagonisti sono ideologicamente più affini di quello che siano nemici, a che prò affan-|narsl e penare — ragiona una massa stanca da quattro anni \di guerra — a che prò com- \battere e dissanguarsi oltre ? Date le insigni prpve di fuorviamento spirituale forni-1 te dalla classe media e dalla \borghesia italiana, vi sarebbe i naturalmente di che stupirsi ise esse rinunciassero a por- ' tare anche in questo caso il |loro granellino di presuntuosa Insipienza destinato ad Accrescere la capziosità di un cotal modo di ragionare. Forse al fine non ultimo di calmare le apprensioni che indubbiamente gli devono premere il cuore, l'uomo della borghesia vi dichiarerà che non vi è prò- SvMuW litare del bolscevismo e con- ; seguentemente di un completo scivolamento dell'Europa verso il sistema comunista, In ^antotaltaHaVi'tTàttcTi, selmai, di un bolscevismo alla .foggia nostrana, adattato cioè alle contingenze e al modo di {pensare e di sentire degli ^nani, un bolscevismo, in altre\parole, ingentilito, all'acqua | al rose... Idea barocca se ve n'è una, perchè non è difficile immaginare, in base al precedente spagnuolo e tenuto conto degli e mento che atra caratteristica, qucui ao-|rebbero le proporzioni del <\>a.-\ gno di sangue» che, per al-\savventura, dovesse essere al- ; lestito dal capi-mattatoio dijlecessi di tempera-.e costituiscono la no- ì«eristica, quali sa-1 schiatta latina Visto e considerato che 1 argomentazione ideologica, per ciò che riguarda il comunismo, ha dunque non solo perduto della sua ffficacia, ma minaccia addirittura, conio sopra si è visto, di ritorcersi contro di noi, a me pare che il solo prezzo per porre rimedìo alle deviazioni anzidette dovrebbe consistere nel richiamare alla mente degli italiani l'insopprimibile realtà etnica e razziale, che appunto si cela sotto il fatto puramente transeunte della concezione ideologico-politica, sotto la Weltanschaung, per dirla coi tedeschi, del* bolscevismo.'Anche chi fosse per avventura animato da simpatie ideologiche per il comunismo, non può certo contestare che l portatori del verbo bolscevico, a dispetto delle loro pretese universalistiche, sono costituiti da elementi che, pure astraendo dalla minoranza dirigente ebraica, hanno dal punto di vista razziale istinti ed interessi assolutamente estranei, per non dire diametralmente opposti, a quelli del popolo italiano. Nessuna delle addomesticate precisazioni del signor Molotov sul rispetto da parte dell'U.R.S.S. delle prerogative di autonomia e di indipendenza degli altri popoli, può sopprimere la realtà dell'imperialismo russo e del panslavismo, che, a pochi lustri di distanza dalla scomparsa del regime zarista, doveva trovare la sua più impressionante reincarnazione nel Drang sovietico in direzione della Balcania e del mare cal-do per eccellenza, Il Mediter- raneo. Chi può ignorare che gli slavi, ove il Bolscevismo dovesse davvero suggellare con la definitiva conquista militare ciò che in parte è incontestabilmente già riuscito a realizzare organizzando la guerra delle bande comuniste in seno agli slavi del sud, verrebbero a costituire lungo le sponde del Mediterraneo un tale complesso etnico da poter sommergere senza difficoltà gli altri elementi razziali, e tanto più quelli che, come sembrami stia purtroppo sucoi latini, dovessero cedendo coi e e e e i e a e e ò ti e di i, e o oa ei, ri a a sel e manifestarsi spiritualmente e materialmente meno attrezzati alla difesa? A coloro che credono di poter sorridere di un tale pericolo come di una cosa lontana, conviene ricordare alcune verità elementari, e cioè: 1) che gli slavi del sud confinano direttamente con l'Italia; 2) che essi sono forniti dalla natura stessa di un vigor di vita e di un fanatismo razziale da lasciar perlomeno pensosi i popoli che li hanno per vicini; 3) che tra i torbidi Istinti che spesso li sommuovono, uno ve n'è caratteristico, come insegna la storia passata e recente, cioè l'odio per gli Italiani. Purtroppo vi sono degli italiani — ed io penso con particolare disprezzo ad un giornaletto che mi è capitato giorni fa tra le mani in Svizzera e che è diretto da uno sciagurato ieri fascista, oggi « tradizionalista-monarchico » — i quali hanno creduto di dover inneggiare alla notizia che il Governo dei traditori avrebbe dato 11 suo consenso al maresciallo Tito per allenare contingenti delle sue bande nell'Italia del Sud al fine di procedere più agevolmente anche da questo lato all'occupazione completa della Penisola.... Un popolo servito da una forte coscienza storica e nazionale non dovrebbe stentare a riconoscere ciò che vi è di aberrante in un tal modo di considerare lo sviluppo degli avvenimenti. Dietro il comunismo, che. anche se dovesse riuscire ad imporsi all'Europa — nitori Deus avertati — passerà co- -!me Passano tutte le ideologie r- j ~ ™ul 1 regimi, restano ì po- 'poll con la loro forza demo Grafica, coi loro istinti di raz e o e ia a e re n r à e e o za, col loro supremi interessi di vita. Si diceva una volta — e non sappiamo se corrisponda oggi ancora alla realtà — che un francese, anche se comunista, resta prima di tutto e soprattutto un francese. Indipendentemente dalle loro tendenze ideologiche e dai loro convincimenti politici gli italiani non dimentichino mai di essere italiani. Solo cosi provvederanno alla difesa dei loro interessi, oggi e domani. Guido Tonella

Persone citate: Molotov