L'assassinio del metropolita di Wilno e la scoperta a Riga di una fossa di martiri

L'assassinio del metropolita di Wilno e la scoperta a Riga di una fossa di martiri I boffici di fronte offa barbarie russa L'assassinio del metropolita di Wilno e la scoperta a Riga di una fossa di martiri Tutti i lituani impugnano le armi . Riga, 1 maggio. Una nuova ondata di commozione e di indignazione contro la Russia bolscevica hanno suscitato oggi in tutti i popoli baltici due notizie che, ancora una volta, denunciano al mondo la barbarie sovietica. Esse riguardano l'assassinio del metropolita Sergio e la scoperta di una fossa di martiri nei pressi di questa capitale. Il metropolita di Wilno, Sergio, esarca della. Lituania e della Lettonia, è stato assassinato nella notte fra sabato e ieri, domenica, tra Kaunas e Wilno da una banda bolscevica. H metropolita aveva preso energicamente posizione contro il bolscevismo e si era in parecchie occasioni scagliato contro i tentativi del bolscevismo di cammuffare la sua ostilità nei confronti della Chiesa. Nei dintorni di Riga, è stata scoperta una nuova fossa comune di vittime bolsceviche del 1941. Tutte le vittime, circa una trentina, sono state liquidate con un colpo di ri-voltella nella nuca. Fr^, le vit-tlme si trova anche il cada-vere del capo dei « Giovani esploratori lettoni », generale Goppers. Il Direttore generale dell' amministrazione autonoma lettone, gen. Dankers, ha assistito alla esumazione delle vittime ed ha proclamato che « sarebbe un errore criminale ed imperdonabile il voler credere che i bolscevichi abbiano mutato i loro propositi e sistemi. Per tutti i popoli europei non ci può essere che una sola legge: da parte di tutti, fare tutto il possibile per' vincere, una volta per sempre, il nemico mondiale, il bolscevismo ». Da Reval si apprende, intanto, che i brutali trattamenti ai quali sono stati sottoposti gli estoni deportati dai bolscevici nella regione di Sverdlovsk sono descritti in un rapporto diramato ieri dall'Ufficio'per le ricerche degli estoni deportati. « La maggioranza degli estoni — è detto in questo rapporto — sono 1 stati costretti a lavorare neljle foreste vergini quali spac1 calegna e costretti a vivere delle risorse locali che erano assolutamente insufficienti. Sino a tanto che le baracche di legno non sono state da essi stessi ultimate, gli estoni sono stati costretti a passare le notti all'aria aperta, e ciò anche durante la stagione invernale, quando il termomrtro segnava diversi gradi sotto zero. Nel marzo del 1943, un violento incendio è scoppiato nel campo di concentramentr. di Kamyshlov e le fiamme si sono propagate con tale rapidità che molti non hanno fatto in tempo a mettersi in salvo. In questo incendio sono periti nelle fiamme 86 estoni». Da Kaunas, infine, si riceve che, come è già avvenuto per i popoli dell'Estonia e della Lettonia, tutti i lituani sono' stati chiamati ad impugnare le armi in difesa dell'indipendenza del loro Paese contro la minaccia bolscevica. Il proclama del Governo ha trovato immediata ed entusiastica eco nel Paese.

Luoghi citati: Estonia, Kaunas, Lettonia, Lituania, Reval, Riga, Russia, Wilno