Il Portogallo rifiuta di sospendere le esportazioni di tungsteno in Germania

Il Portogallo rifiuta di sospendere le esportazioni di tungsteno in Germania Un altro ."no,, neutrale alle pressioni degli anglo • americani Il Portogallo rifiuta di sospendere le esportazioni di tungsteno in Germania Lisbona, 1 maggio. In questi circoli politici, si confermano le informazioni trasmesse da Washington dall'agenzia EFE. secondo le quali, la stampa nord-americana ha pubblicato la notizia del rifiuto da parte del Governo portoghese di aderire alle richieste britanniche di sospendere le consegne di tungsteno alla Germania. Nel corso della corrispondenza scambiata sull'argomento fra Churchill e Salazar, il Capo del Governo portoghese ha dichiarato che, anche ai termini del trattato d'alleanza con l'Inghilterra, il Portogallo non è tenuto in alcun ìnòdo a sospendere le consegne di tungsteno alla Germania. Salassai ha, inoltre, fatto osservare che il Portogallo non intende assolutamente di esporsi ad al¬ tri pericoli, in quanto che i provvedimenti richiesti dalla Gran Bretagna potrebbero essere considerati a Berlino come atti di aperta ostilità. E Lisbona non ha alcuna intenzione, uè interesse di guastare i suoi buoni rapporti con il Reich. Al pari della Svezia per i cuscinetti a sfere, così il Portogallo ha risposto con un reciso « no » alle pretese britanniche, tendenti a violare il diritto dei paesi neutrali di commerciare obiettivamente e lealmente con tutti i belligeranti. Al nuovo rifiuto Londra risponde con irosa rabbia. Così, il commentatore diplomatico del domenicale Observer si luncurin un violento attacco contro il Portogallo, in cui, tra l'altro, non esita a preannunciare un inasprimento delle in- timidazioni anglo-americane onde ottenere a qualunque costo la cessazione, o, almeno, la limitazione delle- esportazioni di tungsteno in Germania. Il giornale definisce come « ambigua » la « politica neutrale del dottor Salazar » e senz'altro afferma che, sotto le imposizioni di Londra e di Washington, il Governo portoghese « sarà costretto a riesaminare le sue posizioni di fronte alla guerra ». Questo commento londinese è oggi vivamente commentato dai giornali di qui che reagiscono aspramente in difesa della libertà, D'altra parte, Z'Qbserver tanto per sostituire degnamente gli altri giornali non domenicali, non si limita a prendasela col Portogallo, ma, nel corso dello stesso articolo, se la piglia anche con la Turchia e, ad un certo punto, scrive: «La concessione di base aeree turche od altre facilitazioni da concedere agli "alleati" non sono questioni che riguardino praticamente il momento attuale, nè possono diventare tali fin quando Menemengioglu conserverà la sua carica' di Ministro degli Esteri della Turchia ». L'Observer, del resto, .non si distacca per nulla dal tono degli altri quotidiani britannici. In risposta ad un ennesimo attacco del Manchester Guardian contro la neutralità irlandese, infatti, si apprende da Dublino che. al Parlamento dall'Eire, il deputato Byrne ha attirato l'attenzione del Governo sulla propaganda senza scrupoli della stampa della Gran Bretagna e dell'Irlanda Settentrionale, nonché sui discorsi degli uomini politici inglesi ed americani, i quali « cercano di diffamare il popolo irlandese perchè esso vuole rimanere neutrale». Il ministro delle Finanze dell'Eire, O'Kelly, rispondendo a nome di Do Volerà, ha dichiarato che il Governo si rende perfettamente conto del fatto che i Paesi vicini diffondono « monTagne di dichiarazioni propagandistiche inesatte ed irresponsabile sull'Eira/. «Questa propaganda — Zm detto O'Kelly — mira unicamente a creare artificialmente delle tensioni fra il popolo dell' Eire c quelli degli altri Paesi ». Per quel che concerne, poi, l'affermazione formulata nuovamente nell'Irlanda Settentrionale, relativa a dei sottomarini nemici che sj troverebbero nei porti irlandesi — ha proseguito il Ministro — il Governo di Dublino ha fatto dei passi presso le autorità competenti e dichiarazioni in questo senso sono state pubblicaIte nella stampa irlandese.

Persone citate: Byrne, Churchill, O'kelly, Salazar