Una tregua d'armi chiesta dagli americani

Una tregua d'armi chiesta dagli americani Per raccottUei*G i caduti Una tregua d'armi chiesta dagli americani 30 mila morti e 17 mila prigionieri anglosassoni in cento giorni sui fronti italiani Fronte italiano, 26 aprile. E' continuata ieri l'attività offensiva nemica lungo la periferia delle teste di sbarco di Nettuno. Non grandi attacchi, su settori vasti, ma azioni energiche, condotte con l'appoggio di carri armati e della artiglieria. La difesa tedesca si è ovunque dimostrata insormontabile. Nelle vicinanze del camposanto di Corano una compagnia amet'xcana, preceduta da mezzi corazzati, ' dopo una battaglia durata tutta la giornata, è stata respinta con sanguinose perdite per l'avversario. Uguale sorte hanno subito altre truppe statunitensi, a nord di Isola-bella, ed a Rangone. Quest'ultima azione era stata iniziata con effettivi di. un battaglione. Il nemico, visto l'insuccesso della sua iniziativa, ha tentato di sottrarsi alla reazione tedesca stendendo una densa cortina di nebbia artificiale. Una tregua d'armi di alcune ore è stata chiesta dagli americani presso Colle Albareto, per ritirare i cadaveri dei caduti dal campo di battaglia. La tregua è stata concessa. Sul fronte meridionale presso Massa Albaneta (Cassino) espresso ArieUi, granatieri e pionieri germanici sono penetrati nelle linee nemiche e nonno fatto saltare alcune fortificazioni. Dopo tre mesi L'azione delle opposte aviazioni è stata alquanto limitata, sui fronti di guerra. Nell'Italia centrale e settentrionale durante le incursioni terroristiche degli anglosassoni, molto energica è stata invece la difesa della caccia italiana e germanica. Tredici aerei nemici, tra cui sei quadrimotori, sono stati abbattuti. Davanti alla costa tirrenica, nelle vicinanze della- Capraia, unità della marina germanica appoggiate da velivoli si sono scontrate con motosiluranti britanniche scortate da aerei da- combattimento. Durante lo scontro una piccola silurante inglese è stata gravemente danneggiata e il resto della formazione nemica ha dirottato precipitosamente. Circa l'azione di cannoneggiamento svolta da forze navali leggere germaniche contro il porto di Bastia si apprende che essa ha causato serie ed estese distruzioni alle banchine ed alle installazioni. Sono pure stati colpiti alcuni depositi. In conclusione nemmeno nelle ultime giornate il nemico è riuscito ad ottenere il minimo miglioramento della sua situazione. Dopo tre mesi dallo sbarco di Nettuno, che secondo i piani anglfi-sassoni avrebbe dovuto avere favorevoli sviluppi verso sud-est, prendendo alle spalle i difensori Cassino, e verso nord-est, aprendo la via di Roma, il nemico è sempre inefliorfoto sitHc posizioni di partenza, nè la scarsa striscia di 15 Km. penosamente tenuta basta ad equilibrare le dolorose perdite che questa zona è costata agli anglo-sassoni. Secondo un calcolo del D. N. B. gli alleati vi hanno perso infatti 30 mila morti, XI mila prigionieri, 25i co-rri armati e mezzi corazzati da ricognizione, più di 500 armi pesanti per'fanteria nonché numerosi cannoni e autoveicoli. Partita lunga Queste cifre, che si aggiungono alle impressionanti dichiarazioni dei corrispondenti di guerra nemici sull't inferno di Nettuno » trovano un com mento di tragica eloquenza proprio nelle parole di un alto ufficiale anglo-sassone. In un articolo apparso in una rivista americana, il generale Dawal, addetto al Quartier generale « aileuto » nel Mediterraneo, dice infatti: « La guerra sul fronte italiano è di una tragicità che supera ogni immaginazione. Le battaglie che vi si combattono, non possono essere paragonate a nessun'altra di questa guerra ». • Anche un ufficiale degollista, tornato a Tangeri in licenza di convalescenza per una ferita riportata sul fronte italiano, esprime un giudizio molto sfiduciato sulle possibilità « alleate ». Interrogato da alcuni suoi amici, egli ha dichiarato che l'attuale campagna in corso in Italia non è che una trappola per topi, dove, una volta entrati, le possibilità di uscirne sono esigue, e quando si verifica uno di questi pochi ca3i fortunati, lo scotto da pagare è sempre molto duro. « Dopo sei mesi di aspri combattimenti in campagna — egli ha soggiunto — continuiamo a pestare il fango e, dopo tre mesi dallo sbarco di Nettuno, la situazione è oggi più problematica di quando gli anglo-americani misero piede nell'Agro Pontino. Ovunque le perdite sono enormi, i sacrifìci vani, e le inco gnite -sempre immense: que sti i risultati tangibili sino ad ora-registrati. Ovunque i suldati germanici si battono con bravura e perizia quasi scientifica, con entusiasmo, ed il loro morale è inattaccabile. Non è davvero cosa facile aver ragione della loro tenacia, della loro calma e della loro fiducia, che li rende sprezzanti Hi ogni pericolo. Ritengo che la partita sarà ancora lunga e diffìcile ».

Persone citate: Durante, Rangone

Luoghi citati: Agro Pontino, Albareto, Cassino, Italia, Roma, Tangeri