Il ritorno e le favole di Concetto Pettinato

Il ritorno e le favole SETTE MESI DOPO Il ritorno e le favole Se fosse lecito guardarsi indietro un istante, in un'ora come questa in cui tutti i nostri pensieri si appuntano ardenti e fissi sul cammino da percorrere, diremmo senza esitare che, in sette mesi, della strada ne abbiamo fatta parecchia. L'8 settembre 1943, tradita e disarmata, l'Italia s'inabissava immeritatamente nell'onta più grande della propria storia. Londra, "Washington e Mosca scambiavano sulle ali dell'etere rallegramenti festosi, la nostra partita sembrava chiusa per sempre, e già nelle retrovie dell'esercito invasore si preparavano gli archi di trionfo per l'entrata di Alexander e di Eisenhover in Roma. Ma Pll settembre un uomo pallido, dal polso febbrile, dal colletto gualcito, dal bavero rialzato e dalla tesa del cappello sugli occhi mette piede su un aerodromo della Germania meridionale: è Mussolini. E' il Mussolini delle ore decisive, il Mussolini del Diciannove, del Ventidue, del Ventiquattro, del Trentacinque, del Trentanove. La partita si riapre. Il romanzo continua. « Abbiamo ricominciato ». Il 15 settembre, dopo un primo incontro col Fuhrer, l'uomo pallido riassume la direzione del partito. Il 19, dalla radio di Monaco, tiene agli Italiani il suo primo drammatico rapporto. H 23 settembre forma il nuovo governo. Il 29 presiede, in territorio italiano, il primo Consiglio dei ministri della repubblica sociale. Ricordiamo queste date memorande perchè a noi che vivemmo l'intero dramma fuori della avvelenata atmosfera italiana esse si sono stampate sul cuore come le date di un dramma intimo, familiare, personale. Sono passati sette mesi, e l'Italia è di nuo vo in piedi. Il 15 aprile, a Tokio, il primo ministro To> gio saluta il ritorno delle truppe italiane sul fronte del Tripartito. Il 22 e il 23 aprile'in Baviera, dopo una lunga conferenza politica e militare col Capo della Germania nazista, il Duce passa, acclamato, lungo i ranghi delle prime unità dericorto esercito nazionale. Accordiamoci cinque minuti di sosta nel nostro arido travaglio quotidiano per assaporare la gioia dquesto ritorno prodigiosoSoprattutto, poi, accordiamoceli per gustare la delusione, il dispetto, la rabbia dei nostri avversari. La radio inglese e americana, che giorno fa era ricorsa per la ennesima volta nei riguardi del Duce aglsbandati proiettili dell'allarmismo medico-chirurgiconon sa più a qual santo votarsi per salvare la faccia di fronte ai propri ascoltatori. H malato immaginario ie sguscia ancora una volta di mano. In un dispaccio datato da Zurigo, una delle più note stazioni emittenti dice, per esempio, che a dispetto del comunicato Bull' incontro Mussolini-Hitler, persisterebbero nell'Italia settentrionale voci secondo le quali la verità sulla salute del primo « sarebbe molto diversa-». Diversa da che? Non sappiamoProbabilmente diversa da quanto Radio-Londra aveva affermato in precedenza. Altri pretesi dispacci aggiungono, in base a notizida Chiasso, che « nella regione del lago di Como dov'è situata la villa di Mussolini il Duce non è stato veduto da molto tempo »Basterebbe questa sola notizia per giustificare non già cinque minuti ma cinque ordi ilarità. Qualunque persona appena appena bene informata è infatti in graddi dirvi che se da molto tempo Mussolini non è stato veduto nella regione dComo la ragione e probabilmente molto semplicenon ha alcun motivo di recarvisi. Su questo punto lagenzie di propaganda nemica sembrano in regressoin passato erano meglio aggiornate. Ma sapete perchil misterioso informatoranglo-americano lancia irumore di cui sopra? Pepoter soggiungere, subitdopo, che « la gente la qualdimora nelle immediate vicinanze della villa manca dtempo di prove della presenza del Duce ». Ecco il mistero create la fantasia in ebollizione. Se mancano prove della presenza di Mussolin« nella sua villa del lagdi Como », non dobbiamo desumerne che egli siscomparso? E perche masarebbe scomparso, se nofosse stato assunto in cieldurante uno di quei tali fali fatidici temporali di cuparlano le storie, alla maniera di Romolo? Ma se stato visto l'ultima volttra le nuvole come il fondatore della prima potenza dRqma, non è quanto dir a i , a o a o e o a . a a che i dodicimila soldati della San Marco schierati sul suo passaggio in un campo di manovre germanico sono dei visionari, i quali hanno veduto ed udito un fantasma e applaudito una vana parvenza, un mito? Eh, eh, l'ipotesi merita considerazione, e intorno agli apparecchi radio dei due mondi milioni di ascoltatori, con l'orecchio teso, già si crogiolano nel la beata lusinga che il ritorno in scena di Mussolini e dell'Italia non costi tuisca, effettivamente, nulla più di una visione, anzi di un cattivo sogno. Ma continuiamo a spigolare nelle notizie anglo-ame rivane: « Le visite fatte al Duce dai suoi due medici personali sono cessate a un tratto e con' temporaneamente ». Questo è grave. Ordinariamente, quando i medici smettono di recarsi al capezzale di un cliente è segno che il cliente sta bene. Ma nel ca so di un cliente della taglia di Mussolini chi può dire che la ragione del mistero sia proprio questa? Eh, eh Non si sa mai! Stiamo attenti, con questi malati immaginari. I comunicati sugli incontri politici sono una bella cosa, ma la latitanza dei medici è sospetta. ' « Le voci di improvviso ritorno di Mussolini alla attività, continua l'informatore, dopo le notizie corse sulla sua salute sono significatove ». Altro che significative ! ' Su questo punto siamo d' accordo. Ad ogni modo, poiché opporre frottole di siffatto tenore alla lieta cronaca delle due giornate tedesche del Duce non è sempre possibile, la radio nemica tiene in riserva pei più diificili una panzana più capziosa: il Duce sarebbe sì, andato in Germania a passare in rivista le sue truppe, ma il maresciallo Graziani, che Italiani e Tedeschi pretendono averlo accompagnato nel viaggio e aver preso parte alla conferenza con Hitler, Ribbentrop e il maresciallo Keitel, è invece a Milano prigioniero dei Tedeschi. Risum teneatis! O piuttosto, no, lettori cari: non trattenetelo, lasciatelo espio dere, che il riso fa buon sangue e il buon sangue dà i buoni pensieri, e può darsi che una buona risata sul muso di questa banda di ciarlatani e di bugiardi rimetta le idee in sesto a tanta gente di casa nostra che ne ha urgente bisogno. Graziani è al suo posto e Mussolini è in linea, signori Inglesi e Americani! Schiattate pure dal dispetto, se non potete far altro, ma i nostri due grandi Capi hanno ripreso il timone, pieni di vita e di energia, e li cinge, usbergo inviolabile, il destino di una Italia che non vuol morire e che, vivaddio, non morrà. Questo grande paese che l'8 settembre avete preteso avvolgere e seppellire nel vostro lercio sudario, è di nuovo in piedi, vive, lotta, lavora, resiste, a fianco dei suoi alleati, in barba alle vostre maledizioni, alle vostre insidie, ai vostri sicari, alle vostre bombe, ai vostri cannoni. Ancora .una volta alla sorte che la chiama l'Italia ha risposto: « Presente! ». Concetto Pettinato ssttspnnT