Tra i suoi soldati

Tra i suoi soldati Tra i suoi soldati Nei giorni 22, 23 e 2/f aprile J Ducè, si è recato in Germa- [ ia, dove ha avuto una serie i colloqui con il Fiihrer sui maggiori ■problemi attuali e ove ha ispezionato un camo di addestramento in cui na Divi&ione italiana, sotto a guida. di istruttori germaici, si appresta a riprendere e armi per la difesa della Patria, Il Duce era accompagnato el suo viaggio dal Marescialo d'Italia Rodolfo Graziani, al Sottosegretario agli Estei, Serafino Mazzolini, dagli mbasciatori Rahn e Anfuso, dai generali Toussaint e Wolf. Due giorni di colloqui Alla frontiera il trono speiale è stato ricevuto dal miistro plenipotenziario von Dornberg, che ha accompanato il Duce durante tutto il uo soggiorno in Germania. Alla stazione di arrivo il Duce a trovato ad attenderlo il Fiihrer, s-cortato da tutto il uo Stato Maggiore. Dopp 'incontro cordiale tra i due Capi e dopo la presentazione eciproca dei due seguiti, i Condottieri delle potenze del'Asse si sono diretti verso il Quartier Generale, dove il Duce ha consegnato al Fiiher, nella sua stanza dilavo o, una copia in bronzo della tatua equestre di Colleoni, in egno di amicizia e in occaione del suo cinquantacinqueimo compleanno. Adolfo Hitler ha risposto gli auguri esprimendo la sua ommozione e il suo cordiale ingraziamento. Nelle giornate del 22 e del ,1 si-sono svolti i colloqui, di ui quattro collettivi e numeosi altri privati. Il giorno seguente il Duce a ripreso il viaggio per andare a visitare un campo di ddestramento delle trunpe della Repubblica. Il Marescialo Keit,el, Capo di Stato Maggior generale delle Forze Armate germaniche, il generale Ott, ispettore dei campi di adàestramenio, il generale von Alberti, il generale Tromm, irettore generale dell'artiglieia, e numerosi altri ufficiali rano a ricevere il Duce sulla ensilina della stazione^ di arivo da dove si è mo'sso un ungo corteo di macchine per giungere in uno dei tanti Lager riservati ai nascenti rearti dell'Esercito repubblicao e dove si sta organizsando preparando la Divisione San Marco. All' ingresso dell'accampamento si sono fatti incontro al corteo il comandante germanico del campo e il comandante della Divisione, generae Princivalle. Dodicimila uomini in armi Il Duce ha trovato la Diviione, forte di 600 ufficiali e 2 mila uomini, schierata in quadrato e l'ha passata in rasegna, soffermandosi a lungo davanti a ogni reparto. Tutti gli uomini, rigidi nella posizione del .'aiuto, erano in peretto assetto di guerra. Dopo a rivista, durata oltre mezz'ora, il Duce è salito su un grande podio eretto al centro del quadrato, decorato con bandiere italiane e tedesche, con l'aquila hitleriana, il fa- cio repubblicano e con-le inegne della San Marco. Egli ha parlato ai soldati, immobili e frementi nell'attesa, concludendo con la parola: Italia. Il grido Italia è stato immediatamente ripreso dalla folla di soldati. Come in ondate sdgpnnIsdpmptssllhscDcpDcsMcsveontinuc, più volte il.grido ha echeggiato nella vasta pianura tià le file che la passione faceva ondeggiare, e ad esso\hanno fatto seguito altre tiri- i da e invocazioni al Duce e iV grido Nettuno'.Nettuno! ' Mentre vibrava ancora questo irresistibile fervore è stato dato l'ordine di rompere le righe e ciascuno raggiungeva il posto assegnato per Vistrusione. Uniti in squadre, in plotoni, in compagnie, i soldati di Italia hanno ripreso il loro posto di lavoro continuando l'addestramento interrotto. Per tutto il tostissimo campo, illuminato da un sole primaverile, il Duce ha voluto passare da un gruppo all'altro, intere.isa7id.osi alle diverse forme di addestramento. Al suo arrivo i soldati avevano l'otdhie di continuare la regolare istruzione. Molti di essi hanno avuto il privilegio di stare qualche minuto o qualche secoìido a colloquio con il Duce. Fra i tanti quel quattordicenne ragazzo milanese, vero portafortuna e figlioccio della Divisione, che piangeva dalla commozione; e quell'altro giovanissimo — nelle file di questi reparti molti sono i giovanissimi volontari, — che si vantava di essere riuscito ad arruolarsi nonostante la giovane età perchè aveva il padre squadrista e ci sapeim fare. Dal campo il Duce si è recato all'accantonamento, dove ha percorso le grandi camerate delle truppe, i refettori, le villette degli ufficiali, e dove ha voluto visitare i servizi. Tutti attorno a Lui ' Dopo la insita il Duce si è seduto a mensa con gli ufficiali italiani e germanici, in sobria e veramente militare semplicità. Al suo ingresso il Maresciallo Keitel ha rivolto il suo saluto al Duce, il quale ha risposto con un evviva itila Germania, più volte ripetuto da tutti i presenti. Alla rapida colazione il Duce, inaspettatamente, ha voluto far seguire ancora una volta una visita- alle truppe. I soldati, che si radunavano in vari punti del campo, hanno visto ad un tratto la sua rnacchina avvicinarsi a laro, e subito i battaglioni hanno rotto le file, gli si sono stretti intorno, hanno costretto l'automobile a fermarsi ed hanno chiesto tutti insieme di poter sentire ancora una. volta la sua parola, con tanta insistenza che il Duce è stato nuovamente costretto, dopo tanto calore di richieste, a rivolgere ai suoi soldati parole di incitamento e di fede. Questa volta, liberi anche dal lieve impaccio dell'ordine chiuso, i soldati facevano eco quasi puntualmente alle parole di Mussolini, lo interrompevano ad ogni frase' per gridare il loro desiderio di combattere, la loro certezza di vincere, gli si stringevano sempre più vicini per dirgli il loro affetto, che non muore e non si incrina. Sotto il sole della grande pianura del Lager rivivevano le prime e più fervide adunate fasciste. Alle acclamazioni al Duce si unirono, strettamente connesse, quelle a. Graziani, in cui i soldati riconoscevano il loro comandante, e g cui chiedevano con insistenza l'onore del combattimento. Alle ore 15, nella più vasta sala del campo dove si proiettano i film per i soldati nelle ore di libertà, ha avuto luogo il rapporto ai seicento ufficia-Divisione. Il Mare li della sciallo Graziani ha rivolto a gli ufficiali un infiammato ed eloquente discorso, ribadendo in loro l'entusiasmo e la fede di cui hanno già dato prova, f. ricordando ii dovere sommo del momento. Nel fervore che ha accolto le parole del Ministro delle Forze Armate tutti i partecipanti al rapporto hanno chiesto a gran voce l'O- \nore di ascoltare ancora la i parola del Duce, V II viaggio di ritorno ha a'liutu lo stesso__ entusiasmo iiiiiiiiiitiiiiiiiiitiitiiiiiiiaiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiDiiii e lo stesso clima di quello di andata. Alla frontiera, il Duce ha inviato al Fiihrer il seguente telegramma: Il telegramma al Fiihrer Al momento di lasciare il territorio della Germania desidero confermarvi, Fuhrer, il mio grato animo per la vostra cordiale, cameratesca accoglienza. Il mio soggiorno in Germania e la visione del vostro popola alle armi e al lavoro mi' ha dato la convinzione sempre più ferma che I sacrifici sostenuti saranno compensati dalla vittoria. L'Italia Fascista Repubblicana marcerà fino in fondo a fianco della grande Germania nazionalsocialista, ristabilendo sul campo di battaglia quella fraternità d'armi destinata a suggellare la rinascita della Nazione italiana e l'avvento di un nuovo ordine in Europa». Il Maresciallo Graziani hi telegrafato al Maresciallo Von ì^itel in questi termini: « Feldmarescialo Von Keitel - Quartier Generale. * Nel lasciare la Germania reco con me la certezza che l'Esercito dell'Italia Fascista Repubblicana conterà fra le sue migliori quelle Divisioni che si stanno formando nella gloriosa atmosfera delle Forze Armate germaniche. Con tale certezza desidero rinnovarvi i miei ringraziamenti più sentiti per la Vostra amichevole, cameratesca accoglienza e per la vostra intera, preziosa collaborazione, sulla quale conto ancora nel futuro. — Maresciallo d'Italia Rodolfo Graziani». Altri telegrammi sono stati inviati dal Duce a Von Ribbentrop, dal Maresciallo Graziani pure a Von Ribbentrop e dal Ministro Mazzolini a Von Ribbentrop e a Von Keitel.