Guerra di pattuglie

Guerra di pattuglie Sul fronte italiano Guerra di pattuglie Polacchi e canadesi sanguinosamente respinti Dal 1° gennaio il nemico ha perduto 400 carri armati Fronte italiano, 18 aprile. Ieri è toccato anche alle truppe polacche. Poveri soldati nordici che combattono a tanti chilometri da casa, in una terra che non è loro, per una causa che non è loro e forse, anzi, al lume degli ultimi avvenimenti diplomatici russo-inglesi si rivela contraria a quella che sperava il loro sentimento patrio. Sono lisciti dai loro cajrisaldi e dietro l'artiglieria tambureggiava in distanza, dietro erano gli inglesi, che sparavano con cannoni a lunga portata, metodo più comodo di fare la guerra. Sono usciti raggomitolati, la testa coperta dall'elmetto, bassa e proiettata in auanti, secondo la fasica degli assalti, che tiene conto di tutte le probabilità, ed insegna a camminare molto chinati, perchè l'elmetto protegga. voZtie al capo, anche le parti del corpo|no re le ferite fan più paura ni soldati: il basso tronco ed'i visceri. Sono usciti dalle trincee favoriti dall'oscurità, e sono avanzati nella terra di nessuno della valle del Rapido, verso le linee gei-maniche. Non molti uomini, ma decisi. Ad un tratto un razzo bianco si è levato dagli avamposti tedeschi ed ha illuminalo la zona, quindi un altro ed un altro ancora. Una sentinella Ila sparafo,'poi tulio intorno l'aria è ri-suonata, di colpo, dell.sibilo dei proiettili, e le mitra-]gliatrici, e soprattutto i fucili {automatici 'si sono messi a\cantare, coprendo l'area di un ferreo esiguo tracciato di morte. Cannoncini a tiro rapido della Wehrmacht. ed » mortai, i tenibili padroni della] guerra, che se ne infischiano] degli ostacoli e vanno a colpire il fante appiattalo dietro1 gli angoli più riparati, hanno solcato il cielo con le loro1 traiettorie tese o curve. :\/ reparti polacchi Itati resi stito fino al limite delle loro possibilità, p"l ìian dovuto te itrocedere. Non avevano visto, \niente, non avevano ottenuto| ■ nulla, ina parecchi di loro e Iran rimasti distesi per «ìpre nella terra c/ie non è po- {lacca, per una causa che non \ jé la loro. . e a n r e i o n a , , , e è E' la guerra. E forse l'attacco non avrebbe avuto altro valore che di episodio, se su di esso non proiettasse un velo strano la nazionalità degli assalitori. Analoga sorte ha subito nel settore adriatico una compagnia di truppe canadesi che tentava un attacco, restando inesorabilmente respinta con parecchie perdite. Un'azione offensiva che si è sviluppata in profondità nello schieramento nemico è stata portata a termine dai germanici nella zona di Orsogna, cinque chilometri a oriente di Guardiagrele. Sono stati distrutti apprestamenti militari e cattu rati prigionieri. Sulla testa di sbarco di Nettuno puntate offensive di assaltatori nord-americani, appoggiati da carri armati, nella zona di Aprilia sono state stroncate. l o|stroncate. -ta Nella zona di Cassino, re- ; d'parti di arditi germanici e à, di e. i. o n a m nettati nelle posizioni avver- sane sono nasciti a far snMtnie numerose fortificazioni «icui presidii sono stati annien-1tati. I granatieri tedeschi sono Irientrati nelle loro posizioni senza aver subito perdite. Si apprende da fonte coni- petente che i carri armatiI« alleati ?, distrutti sul fronte\o italiano dal 1" gennaio al ell'iprite sono non meno di 400. -]A questa cifra debbono essere* li {aggiunte le antnblinde ed t-a\mezzi corazzati, ch%: sono pu-\ n o a] o] re in numero grandissimo. Non solo per i nervi, ma anche per i motori degli angloamericani riesce pesunte la tanto decantata (prima) cor\sa verso Roma... A bordo di una nave giapponese: si scruta il mare in attesa del nemico

Persone citate: Polacchi

Luoghi citati: Aprilia, Cassino, Guardiagrele, Iran, Orsogna, Roma