L'arrivo a Londra di Stettinius salva Eden dalle dimissioni

L'arrivo a Londra di Stettinius salva Eden dalle dimissioni Fra Casa Bianca, Downing Street e Foreign Office L'arrivo a Londra di Stettinius salva Eden dalle dimissioni Una prima doccia fredda dell'inviato di Roosevelt sulle speranze britanniche - Curiose versioni sul dissidio fra Churchill e Eden ti e a a, o a ny di fa o Lisbona, 8 aprile. Eden è salvo, almeno per un po' di tempo. Ieri, infatti, è arrivato a Londra Edward Stettinius, Sottosegretario agli Esteri degli Stati Uniti nonché uomo di fiducia di Roosevelt. Dati i problemi che verranno trattati in questo nuovo incontro, quindi, nessuno potrebbe azzardarsi di chiedere le immediate dimissioni del capo del Foreign Office. Appena arrivato, Stettinius ha subito ricevuto i giornalisti ed ha loro dichiarato di aver intrapreso questo viaggio al fine di restituire la visita compiuta agli Stati Uniti da Eden ed altri politici britannici. Egli ha aggiunto che il Ministro degli Esteri americano, Cordeli Hull, non è ora in condizione di poter intraprendere un viaggio per recarsi in Gran Bretagna ed ha concluso dicendo che scopo della sua visita non è di concludere nuovi accordi con gli inglesi, ma unicamente di continuare i negoziati sui problemi che interessano i due Paesi. L'americano ha, quindi, subito messo le mani avanti onde calmare le ansiose speranze di quei cìrcoli britannici che, di fronte alla situazione di crisi della loro politica, guardavano all'arrivo del rappresentante di Roosevelt come ad una possibilità per la Gran Bretagna di poter parlar chiaro ed ottenere un qualche successo diplomatico che valesse a ridare al suo prestigio un po' di novello lustro. D'altra parte, a stare alle previsioni della stampa d'oltre oceano, Stettinius non pare debba avere incarichi troppo piacevoli presso gli alleati inglesi. Egli, infatti, dovrebbe parlare delle nuove olausole della legge « affitti e prestiti dei progetti nordamericani per il dopogurra e dei rapporti con l'Unione sovietica che Washington, da lontano, vede in moda assai meno catastrofico Idi quanto non li guardi l'opinione pubblica inglese che constata l'ingigantire del pei..; ricolo bolscevico in Europa. Ad ogni modo, come si metteranno i colloqui di Stettinius con Churchill e con gli altri membri del Governo britannico lo sapremo nei prossimi giorni. Oggi la cosa più interessante, secondo i rilievi che i corrispondenti di qui mandano da Londra, è cne l'arrivo di Stettinius ha salvato Eden dalle dimissioni. . Sull'argomento è, intanto, interessante e curiosa una versione delle recenti discussioni in seno al Gabinetto cir.ca la posizione del capo del Foreign Office, che viene avanzata da alcuni portavoce londinesi. Secondo questi portavoce, la campagna contro Eden sarebbe stata provocata... da Eden stesso. Lo scopo di Eden, appoggiato da una ben congegnata campagna di stampa, sarebbe quello di allontanarsi dal Governo al fine di riacquistare una nuova verginità politica che gli consentirebbe di sferrare una potente offensiva contro Churchill e sostituirlo nella carica di Primo Ministro. Churchill avrebbe subodorato il gioco del suo collaboratore e rivale e si è mostrato contrario alle sue dimissioni sforzandosi di affermare che non esistono fra loro due fondamentali in conciliabilità. La candidatura di Eden alla carica di Primo Ministro -troverebbe il consenso della Casa Reale britannica e, soprattutto, del Cremlino. Stalin, infatti, ne spere rebbe un miglioramento delle relazioni anglo-sovietiche. La versione, come si vede, è parecchio fantasiosa e gli ambienti ufficiali inglesi non vogliono neppure commentarla. Essa meritava^però, di essere citata in questa cronaca per la sua curiosità e perchè può essere un indice dèi disorientamento regnante in cliesti giorni nella capitale britannica, oltre che del dissidio fra Downing Street e il Foreign Office. Di tale situazione è buon testimonio un diplomatico neutrale giunto in questi giorni a Lisbona da Londra. « Chi ha conosciuto capitale britannica prima della guerra, adesso non la riconoscerebbe » ha dichiarato il diplomatico a dei giornalisti. « Giungendo a Londra — ha poi.detto — si è, in verità, .preparati a vedere numerose rovine, ma sorprendente è, però, la mancanza di manutenzione degli edifici: sembra che non esistai più la pulizia delle strade. E' evidentissimo un generale abbassamento delle forme di correttezza ». A tal proposito, anzi, il diplomatico ha letto uno stenogramma che egli ha registrato durante una corsa in autobus a Londra. Durante questa corsa durata dieci minuti, 14 persone hanno preso parte a battibecchi per questioni da nulla e usato imprecazioni ignobili. « I londinesi sono divenuti tremendamente nervosi » ha continuato l'intervistato, aggiungendo, poi, che si vedono nel centro della, capitale più soldati americani che inglesi ed ai « yankées » non mancano le conoscenze di ragazze, perchè essi possono in ogni momento tener testa ai loro camerati inglesi con il loro più ben fornito portafoglio. Il diplomatico ha citato, inoltre, come tipico il fatto, gin molto noto, che i soldati americani pretendono di essere serviti con diritto di precedenza nei negozi di parrucchiere, mentre nessuno degli inglesi in attesa osa protestare. Alla domanda di che cosa se ne pensa a Londra dell'invasione in Europa, l'intervistato ha dichiarato: ,< Alla speranza nella vittoria si mescolano molti dubbi, ed esiste, in fondo, il timore di perdere la pace a causa di lotte intestine ed esterne. La riserva nervosa degli inglesi è fortemente intaccata' ». Altro che tradizionale flemma britannica. Stettinius, per certo, capita a Londra in un momento tra i meno lieti della vita inglese e non è da escludere che la missione di cui è incaricato valga a renderlo anIcora più difficile.

Persone citate: Churchill, Cordeli Hull, Edward Stettinius, Roosevelt, Stalin