L'urto russo - americano per i petroli del Medio Oriente

L'urto russo - americano per i petroli del Medio Oriente Crocicchi di interessa L'urto russo - americano per i petroli del Medio Oriente L'accaparramento dèi giacimenti è ano dei prin pali obiettivi di guerra nordamericani - Ma i Sovie pur straricchi di petrolio, contrastano il passo all' Ieato per dettare la guerra e la pace nel mor Siamo ritornati ad una fase critica della lotta fra Stati Uniti e Russia pei petroli? Tutto fa credere di sì. Gli Stati Uniti, che vedono inaridirsi le fonti petrolifere americane, hanno posto gli occhi e le mani sui giacimenti petroliferi ancora vergini dell'Arabia, mettendo a punto un colossale progetto di sfruttamento, con scavo di pozzi, impianto di oleodotti e raffinerie, che la. Reti ter definisce « il più grande caso di sviluppo nella storia dell'industria petrolifera nel Medio Oriente ». La Russia, dal canto suo, pur possedendo immensi giacimenti ancora vergini negli Urali e nell'Asia centrale, non intende distogliere gli occhi dai petroli del Medio Oriente compresi quelli dell'Arabia, in competizione con l'America, ed invia in Mesopotamia in Persia in Siria in Arabia in Egitto e nel Mediterraneo numerosi suoi rappresentanti nelle persone di noti esperti del petrolio e tecnici della lotta petrolifera. Novikof ■ieri in Persia e oggi al Cairo a capo di una rappresentanza diplomatica sovietica di ben trecento persone, e Bogomolof ieri ad Algeri ed oggi in Italia nella Commissione interalleata di controllo, sono due vecchi esperti dei problemi del petrolio. Con l'acqua alia gola Stretta in mezzo a questa lotta tra Russia e America, sta l'Inghilterra che pur sino a ieri, em la padrona dei petroli e di tutte le chiavi strategiche del Medio Oriente ed Iaveva l'assoluto controllo sui;vercgfn! gtaterritori d'Arabia entro i quali appunto si trovano i nuovi giacimenti da sfruttare. Non sappiamo se l'America sia stai." chiamata in aiuto dall'Inghilterra per cercar di resistere meglio, insieme, alla discesa e alle richieste russe, oppure se l'America sia entrata in scena sui deserti d'Arabia contro la volontà dell'Inghilterra. Sia in una maniera che nell'altra, appare fin da ora chiaro che l'Inghilterra, padrona assoluta fino a ieri di quei petroli e di quelle terre, ne fa oggi le spese. Del resto è naturale che sia cosi. L'Inghilterra con l'acqua alla gola tre anni fa ha chiesto aiuto a qualunque prezzo. E gli aiuti costano compensi, e che razza di compensi le son costati questa volta! La diplomazia britannica, che s'è sem- pre mostrata abilissima se non sapiente in materia, è già in | attività per .cercare di mettere i nel sacco domani i soccorri-! tori di ieri e di oggi, a soccorso beninteso finito. Però ensiamo che questa volta il [ radizionale gioco britannic: :on riuscirà. Russia e America on troppo forti per lasciarsi ;iocare .Non c'è dubbio che uno dei rincipali obiettivi di guerra !degli Stati Uniti sono i petroli del Medio Oriente, in lotta di|concorrenza con l'Inghilterra !fino all'anno scorso, in chiara lotta di concorrenza oggi con la Russia. Prima ancora che gli Stati Uniti fossero entrati nella guerra guerreggiata, Roosevelt un bel giorno aveva dichiarato di considerare il Mar Rosso come mare di sicurezza americano, inviandovi, a garanzia di ciò, forze nasali e aeree. Roosevelt dichiarò senz'altro l'Arabia zona di sicurezza e spazio vitale degli Stati Uniti. L'Inghilterra incassò il colpo, tanto bisogno aveva allora dei preziosi rifornimenti nordamericani'a Suez, impegnata com'era nella guerra della Marmarica. La Russia, dal canto suo, si trovava in difficilissima posizione militare sotto l'impeto della prima offensiva germanica, ed aveva altro cui pensare che non ai petroli arabi. Nel rimanente del mondo, e specie tra i paesi neutrali, la pretesa di Roosevelt apparve assurda e fece ridere, ma a tutti fece capire quale fosse l'avidità del capitalismo yankee. Roosevelt sapeva bene quello che voleva dalla guerra che aveva preparato. Già nell'estate 1941, prima che l'America entrasse in conflitto, missioni militari statunitensi arrivavano nel Medio Oriente « per preparare le basi americane ». Una missione °apeggia.ta -dal &en- Maxwell era giunta in Egitto, un'altra non meno numerosa, capeggiata dal Ben- Wheeler, era arri ^ a "?,11Irak- Nel settembre tógS»^^ .il capo dell'aviazione statuni jtense allora gen. George Brett Iarrivava al Cairo dove Roose I velt aveva già inviato quale r"'!?'1;. militare il gen. Adams, j?f ^i1^ motorizzal^: « Ben. Adams, al lume de]gU mwgnamenTe deite espeIrienze delle battaglie nei deserto libico, doveva stabilire i modelli di produzione dell'In che véniv" S""™ ."nericami a allestendosi su scala massima. La Legazione degli btati Uniti al Cairo per numero d-i personale e ricchezza di mezzi appariva più importante d'un'Ambasciata. Dollaro batte sterlina Il Ministro era Alexander Kirk. Per primo atto, dopo la presentazione delle credenziali a Re Faruk, questo attivissimo funzionario americano, accompagnato da esperti del petrolio e da esponenti della finanza statunitense, prese il volo per Gedda al fine di mettersi in relazione con Re Ibn Saud d'Arabia al quale pure presentò le credenziali. Ora è Iquest'ansia americana di acc ;parramento, che i geologi n da sapere che gli arabi, se • vono scegliere tra l'americs e l'inglese, preferiscono l'ar ricano, cioè il dollaro,, pere c'è la vecchia convinzione t gli Stati Uniti lontani, a < ferenza dell'Inghilterra vici non abbiano mire politiche coloniali. I banchieri e i tee ! ci del petrolio che erano al guito del Ministro Kirk inci trarono i favori del Sovra dell'Arabia saudita e di al capi dell'oriente, ottenendo c relativa facilità quello che fse nemmanco i migliori espe e intriganti del Colonìal Off erano riusciti ad ottenere. D laro batte sterlina. Scoppiata la guerra, i noi americani non hanno fatto c ampliare militarmente que basi nel Mar Rcsso nel Go Persico in Egitto e in Sir Palestina, dove già s'erano : sediati. Ma, accanto e sor i militari, era l'attività < tecnici del petrolio che Inter' sava soprattutto a Washir ton. Per prima cosa il ca; tale americano ha ottenuto invadere le Compagnie peti lifere dell'Egitto e dell'Ir* Una penetrazione sembra pi sino sia avvenuta nell'* Ang Iranian » che pur tanto ge samente custodisce i petr dell'Ammiragliato britanni' non per nulla chiamati « sa gue » dell'impero. I petroli d le Bahrein erano già in ma americana. Restavano i ricc giacimenti di petrolio dell'Ai bia, non ancora sfruttati, e questi soprattutto si è appu tato lo sguardo sfruttatore accaparratore yankee. E' ■ avvertire, a giustificazione nerari hanno sentenziato ess re le fonti petrolifere del co tinente americano in progrc sivo rapido esaurimento cau l'enorme sfruttamento in att Sembra che l'America avrà p trolio soltanto per una ventu di anni ancora, dato l'attua ritmo di produzione. Gli stes geologi e prospectors, fatti loro calcoli, hanno sentenzia altresì che le riserve petro fere dell'avvenire si trovai abbondanti e jncora intat negli Orali e* nell'Asia centi le in territorio russo o sovi tico, e sotto i deserti dell'Ar. bia. Gli esperti hanno cale lato che le riserve petrofite della Persia meridionale (ne la Persia centrale e settentri naie, pure ricca di petroli stanno i russi), dell'Irak, del Bahrein, della Siria, dell'Ar bia, dell'Egitto e ilei Mar Ro so si aggirino sui 25 miliar di barili. Mano alle riserve | i ! TT [ u? mese fa ì giornali ha: :,n0 dato n0JIzla che, Rooseve na approvato un colossale pi< ;no eli sfruttamento dei petre .ci Arabia: costruzione di di 2leò3°JtìV 1 !2?§&oriw,del PS1 !t0; dai deserti d'Arabia al M ^terraneo e. al Golfo Persie |imP}anto di.raffinerie a Cai: !c Alessandria. Quella di Cai- l ò o d e a i e l t o e i i r avrà una capacità produtth di cento milioni di barili a l'anno. Sempre il mese scors gli americani han chiesto i Governo turco l'autorizzazioi d'iniziare lavori di sondagg in territori anatolico. Ques primi atti del Governo ani' ricano, hanno commentato giornali turchi, fanno credei che gli Stati Uniti giudichir venuto il momento di mani vrare per mettere le mani s tutte le risorse petrolifere d' Medio Oriente. Gli inglesi, stretti tra rus.e americani, cercano di difer dersi con un progetto cui h accennato il Times. Un accoi do russo-anglo-americano, h scritto il magno organo br tannico, consentirebbe ai tr Paesi il controllo' del 95 pe cento della produzione mondia le petrolifera e darebbe quir di loro in mano un'arma pai ticolarmente efficace per in: porre al mondo una pace cor. forme agli interessi delle tr grandi Potenze. Il Times nell suddivisione suggerita preter de di riservaro alla Gran Bre tagna i petroli dell'Iran e del l'Irak, agli Stati Uniti i petro! dell'Arabia. Alla Russia, sem pre secondo il Times, non do vrebbero essere concessi nuov giacimenti ma soltanto diritt all'esportazione, Ma i Russi, pur straricch di petrolio in casa loro, voglio no anche i petroli del Modi' Oriente, perchè una volta pa droni anche di questi potranni dettare al mondo la guerra i la pace come loro piacerà. Le persone che la Russia invi* nelle rappresentanze diploma tiche consolari e militari de Medio Oriente e del Mediterraneo (300 persone alla Legazione del Cairo, 200 al Consolato in Palestina. 90 al Consolato di Damasco, per nor. parlare delle pletoriche rappresentanze nell'Irak) contane tra di esse molti tecnici del petrolio e molti esperti della lotta pei petroli. L'urto fra Stati Uniti e Russia, proprio pei petroli, sembra già avvertirsi. Certo, sarà denso di sviluppi anche imprevisti. Antonio Lovato