I comunisti chiedono una vacanza del trono

I comunisti chiedono una vacanza del trono NELL'ITALIA INVASA I comunisti chiedono una vacanza del trono L'azione di Palmiro Togliatti e di altri emissari russi mentre Sforza polemizza con Badoglio Tangerì, 3 aprile. L'attegglamiento assunto dalla Russia nella soluzione del problema politico dell' Italia meridionale, iniziatosi con la presentazione di una lettera al Governo inglese, continuato con il violento articolo delle Isvestia e culminato con l'arrivo a Napoli di Palmiro Togliatti, alias Ercole Ercoli, e con la sua immediata presa di posizione, costituisce l'argomento base di tutte le informazioni e dei commenti arrivati stanotte'in proposito dall'Italia occupata. Da pairte britannica, è evidente la preoccupazione di non perderle il controllo della situazione e di far buon viso a cattivo gioco, dichiarando che P Inghilterra è perfettam enne d'accordo con 1' iniziativa russa. Il corrispondente della Reuter, Cedi Spriggs annuncia che il partito comunista ha deciso di proporre agli altri partiti di soprassedere alle insistenze per* l'abdicazione di Vittorio Emanuele e di precedere immediatamente alfa, formazione di un governo appoggiato da tutti i partiti, avanzando per quanto concerne la monarchia, una formula in base alla quale Vittorio Emanuele potrebbe di sua iniziativa demandare i poteri a un luogotenente generale del regno. Si aprirebbe cosi una vacanza de facto del trono. Al riguardo, il conte Sforza ha dichiarato ieri sera che egli non ha mai usato la parola abdicazione, ma ha detto semplicemente che « il re deve andarsene », e che ciò è immediatamente necessario. L'Agenzia Afi, intanto, comunica di aver ricevuto dal conte Sforza una dichiarazione di risposta ad un recente articolo pubblicato da Badoglio sul Corriere di Salerno Sforza smentisce di aver inviato un telegramma di adesione a Badoglio prima di venire in" Italia, e aggiunge di aver espresso il desiderio di collaborare con Badoglio e non con Vittorio Emanuele quando credeva che la guerra sarebbe stata condotta in modo soddisfacente e che «i resti del Fascismo sarebbero stati spazzati via ». Ma. tornato in Italia, . Sforza ebbe « la più dolo rosa delle sorprese » e la sua coscienza gli suggerì di rifiu tare la collaborazione con Ba doglio. Mentre il vecchio conte e gli anglo-americani chiacchierano, intanto, i bolscevichi ope rano e badano al sodo. A Napoli, ad esempio, è arrivato ieri un rappresentante del capobanda comunista jugoslavo Tito, il quale avrà dei colloqui con Badoglio, onde defi¬ nire la questione delle, basi, navali italiane da destinare al rifornimento dei ribelli bolscevichi in Balcania. Pure a Napoli, inoltre, sono sbarcate le agenti comuniste ebree Ester Proventino e Sara Montefiori, inviate da Mosca nell'Italia occupata i