Incontri e letture

Incontri e letture Incontri e letture • Un operano, Pietro P. da Aosta, mi senve annunciandomi un suo « diario », e consultandomi circa l'opportunità di pubblicarlo. A quell'operaio voglio rispondere coram populo, dato che dal popolo mi parla, e con aper- • to, schietto, affettuoso incoraggiamento.. Certo che potrà pubblicarlo, quel suo « diano ».' Lo potrà e lo dovrà. Perchè soltanto i letterati di carriera, dunque, dovrebbero farci sapere i fatti loro ? Un « diano » è una confessione: e una volta tanto ci/sarà utile, ci sarà prezioso di conoscere l'esperienza vissuta, sofferta d'un uomo che lavora, e non ta-iyora soltanto a uno scrittoio in collaborazione con le sacre Muse. Mio caro Pietro P.: questi scrittori professionali ci hanno stancato, ormai, coi loro « giornali » pieni di fisime, di bizze, di vanità puerili, di pettegolezzi comareschi. Venga finalmente un'anima chiara, un ciwre semplice a scoprirci ■ il suo- segreto. Venga un « maestro cantore », se Dio vuole, a prendere il posto dei vari Beckm esser pedanteschi e' stupidata ; dei tanti, dei troppi letterati di professióne che hanno afflitto l'Italia, dal crepuscolo dannunziano in poi, dimostrandoci si raramente un'oncia d'intelligenza, o un milligrammo di carattere! Questa è l'ora, Pietro P. — e lo dico a voi, come a tutti i lavoratori compagni vostri — in cui i « Miaesi?-i cantori » debbono farsi ascoltare portandoci to rinnovata e rinr novante voce dei solchi, delle strade, delle miniere, degli opifici. Basta con la letteratura di mestiere, che ci ha rivelato il 25 luglio la sua sozza- indigenza! morale, dopo averci afflitto per venti anni con la miseria del suo pensiero. Basta cogli scribi. Avanti gli scrittori. 9 « Gli Europei che in questo momento combattemo vogliono salvare la civiltà; gli Europei che non combattono vogliono salvare la mancia ». E' un bel pensiero di Enrico Sacchetti, pubblicato nelle deste pagine di Italia e Civiltà. Artista geniale, Enrico Sacchetti è anche un uomo rettilineo. E giustamente gli fanno ribrezzo, gli fanno orrore quei molti intellettuali del nostro povero paese, che dopo avere sollecitato tante e tante mancie dal Regime Fascista, adesso ne aspetterebbero qualcuna da quello degli inglesi... • Renzo Pezzani, l'ottimo poligrafo "emiliano di cui ho ricordato giorni fa l'eccezionale elezione nel « Premio Paliamo: » (eccezionale, dico, e dico. per documentabile esperienza, in quanto quei premi letterari erano generalmente delle goffe, sconcie, pietósissime burlette) mi manda i tre volumetti di Focovivo destinati alle scuole elementari: letture d'una purgata eppure vibrante nitidezza, che ben mi sembrano distinguersi tra l'uniformità un po' lassa, un po' sciapa di opere siffatte. Perchè poi taceremmo la nostra simpatia) a uno scrittore che, per quanto «premiato» (e premiato una volta tanto a buon diritto) per dei libri destinati ai grandi, si adatta con sì educata umiltà a scriverne per i piccoli? E' la stagione delle mammole. Cogliamo anche questa, rarissima nel campo editoriale, e portiamola ad esempio. • Uno studente, Renato G., vorrebbe sapere « la verità sulla, musica moderna ». Oh, perbacco! La musica non ha bisogno d'essere scoperta nella verità, ma soltanto capita nel sentimento. Comunque, bisogna comprendere pure questa inquietudine, questa insofferenza delle anime giovanili, in un tempo tiranneggiato, anche nell'ambito musicale, dalla più disastrosa fantasia di gusti e di tendenze. Soffrono, le anime ben nate; soffrono vagamente, nel delirio senza mai fine di questo sincopato che appesta l'aria; e soffrono, come i fanciulli nella febbre, senza saperne dire il perchè! Ma allora, caro Renato, non c'è che una via da seguire: ascoltare dell'aera musica — la buona, l'onesta, antica — e cercare di guarire con quella. t) La prima attrice d'una compagnia che non nomino, avendo il seno di Ebe e volendo mostrare quello di Giunone, s'era imbottita di... (debbo dirlo?) di .calze di lana! Andò a finire che una di queste, nella concitazione d'una scena appassionata, fece capolino dal corsetto. Ma non c'era in platea neppure un Prìncipe Azzurro. E così nessuno potè prendere nota della pìccolissima, invidiabilissima misura del piede... 9 Paola Borboni, a una scritturata -in quelle stesse condizioni, dava un consiglio diverso: — Mia cara: o prendere delle pillole, o prendere marito. Ma un palpito d'amore, sulla scena, si deve anche « vedere ». Altrimenti è fatica sprecata! • Stando un'ora — piacevolissima — con Francesco Pastonchl, ho fatto una nuova scoperta: egli rassomiglia straordinariamente a Gaspare Spontini! All'amica Eccellenza, quando mai l'ignori, darò una notizia consolatrice: Spontini, oltre che l'autore della Vestale, era itti «odio elegantissimo. Wagner, fra gli'altri, ne testimonia. Vede pastonchi che, una volta tanto, so trovare dei para- . goni generosi anch'io. Ramperti

Persone citate: Enrico Sacchetti, Francesco Pastonchl, Gaspare Spontini, Paola Borboni, Renato G., Renzo Pezzani, Spontini

Luoghi citati: Aosta, Italia