I nuovi compiti che si richiedono all'Alleanza Cooperativa Torinese

I nuovi compiti che si richiedono all'Alleanza Cooperativa Torinese M i La mozione dei lavoratori al Capo della Provincia I nuovi compiti che si richiedono all'Alleanza Cooperativa Torinese Il problema alimentare, considerato in relazione all'approvvigionamento od ai prezzi delle derra-to. continua a costituire la preoccupazione delle categorie lavoratrici. E' quindi conseguente ohe l'organizzazione sindacale presti ad esso la sua attenzione. Onde la Unione provinciale dei lavoratori dell'industria ha posto il problema «il centro della propria attività-, ben consapevole che gli stessi adeguamenti salariali valgono quando la capacità di acquisto della, moneta non subisca continue contrazioni. Tal principio è stato vigorosamente e uii'naiiniemonite affermato dal Consiglio direttivo dell'Unione, il qua.lp peraltro ha accompagnato l'afferai astone formulando al Capo della Provincia tutta una serie di importanti iniziative. Cominciamo a prospettare quella ohe riflette il nuovo orientamento dell'Alleanza. Cooperativa Torinese e l'attività ad es-a. affidata con la recente nomina del Commissario e del Consiglio commissariale. Com'è noto, l'organizzazione sin. dacale aveva- invocato il ritorno del grande ente commerciale torinese alilo sue origini cooperativistiche; il Capo della Provincia, sempre molto sensibile alle aspirazioni dei lavoratori, ha accolto codesto desiderata, ed ex-co ora il Consiglio1 direttivo dell'Unione segnare alla gestione commissariale dell'AUeamza talune fondamentali direttive. La prima aspirazione dei lavoratori è questa: * che l'Alleanza Cooperativa, assumendo in virtù del decreto 4 dicembre 1945. la gestione, il coordinamento e l'approvvigionamento degli spacci aziendali,- destini in applicazione del comma 6 del suddetto decreto e come primo esperimento, quattro dei suoi negozi alla funzione di spacci interaziendali, dislocati nei quartieri cittadini che il Commissario deH'A.C.T, riterrà di maggiore necessità». Inoltre, i lavoratori chiedono: che vengano a cessare le difficoltà frapposte ailln. costituzione dei Consigli di gestione degli spacci e mense da parte delle Commissioni interne e si dia integrale e leale applicazione ai comma 4° e 9° del Decreto 4 dicembre 1943; che l'A.C.T. faccia convergere, rinunziando a svolgere la- sua attività nelle altre Provincie, ogni sua pos. sibilila tecnico-funzionale alla vita e allo «viluppo di detti spacci e comunque limiti, riportandosi ai suoi «copi cooperativistici, la sua attività, in "favore dei soci ; che tutti i lavoratori capi-famiglia si iscrivano quali eoo: alI'A.C.T. ed a tale fine rivolge appello agli industriali perchè offrano ai propri lavoratori capi-famiglia un'azione deH'A.CVT., o quaeto meno ne anticipino l'importo da recuperarsi con modesto trattenute quindicinali. Infine chiedono i raivorator^ c^e l'Autorità di Governo voglia riservare ogni agevolazione alI'A.C.T. per l'espletamento debile sue nuove funzioni, e precisamente, sia riservato alI'A.C.T. il diritto di ra-ceoltn., per conto degli spacci e nei limiti dello loro esigenze, dei prodotti ortofrutticoli in tutte le zone destinato ia IT approvvigionamento della provincia di Torino; sia requisito tutto il vino esistente e comunque tutto quello non destinato alle FP. AA., e assegnato alI'A.C.T. per la distribuzione agli spacci ; sia data facoltà alI'A.C.T. di ammassare i generi tesserati e non tesserati e di effettuare, ove possibile, delle distribuzioni per più mesi onde determinare dei piccoli depositi familiari; che siano avviate alI'A.C.T. tutte le assegnazioni straordinarie e tutti i prodotti sequestrati.

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