Dignitosa fermezza a Littoria nel triste periodo badogliano

Dignitosa fermezza a Littoria nel triste periodo badogliano Dignitosa fermezza a Littoria nel triste periodo badogliano Littoria, 24 marzo. E triste evento del 25 luglio troyò la laboriosai gente di Littoria stupita e addolorata per la strombazzata definitiva sepoltura del Fascismo che aveva redente queste contrade. La vita continuavai a pulsare normalmente, ma il mattino del 27 luglio giungeva da Roma un gruppo di facinorosi in grigio-verde con un esiguo numero di borghesi, i quali si davano alla vandalica distruzione di emblemi e di mòbili delle Istituzioni fasciste. Il deciso contegno delle Camicie Nere impedì l'irruzione nella, caserma della Milizia. Soltanto il 28 luglio apparvero alle case di Littoria delle bandiere tricolori, che il municipio aveva distribuite con obbligo d'esporle. Nei giorni successivi si dà sfogo alle vendette antifasciste. Il più feroce mangiafascisti è il nuovo Prefetto Raimondi, che vuol far dimenticare la sua partecipazione alla Marcia su Roma. Ma i 45 giorni badogliani non hanno scalfitto l'operosa, serena laboriosità dei rurali dell'Agro Redento e dopo l'8 settembre, dopo la liberazione del Duce, i giovani di queste terre sono accorsi in gran numero ad arruolarsi per servire in armi la Patria.

Persone citate: Duce, Raimondi, Redento

Luoghi citati: Littoria, Roma