Mosca sta per riconoscere i "governi,, di Tito e di De Baulie

Mosca sta per riconoscere i "governi,, di Tito e di De Baulie La paradossale " guerra „ fra gli alleati Mosca sta per riconoscere i "governi,, di Tito e di De Baulie Anche il 44 Times „ liquida la Carta Atlantica L'ex-Re Pietro rischia di trovarsi senza stipendio La missione di Pierre Cot presso il Cremlino Lisbona, 21 marzo. Le preoccupazioni angloamericane per l'espansionismo e per la libertà d'azione della, Unione sovietica nelle questioni europee si fanno sempre più acute ora che le fasi della guerra sul fronte orientale portano le armate russe a contatto con i confini •europei. Gli ambienti responsabili e l'opinione pubblica di Londra e di Washington non dimostrano, tolte le manifestazioni formali e propagandistiche, alcun giubilo per tale situazione militare dello pseudo-alleato di cui rivelano sempre più di avere più timore che fiducia. A tal proposito è interessante quanto scrive l'organo di Wall Street commentando l'azione politico-militare della Russia. « Essa — dice il giornale — vuole annettersi una considerevole ulteriore estensione di territorio europeo e governare cosi su altri paesi. o à o a i a e l . o e e n - oa. nio o n el Non è nemmeno possibile supporre fin dove arrivino queste ambizioni. Forse esse raggiungono l'occidente fino al di là del Reno. Ora questi obicttivi sono diametralmente in opposizione con quanto stabilito dalla Carta Atlantica ». L.3 Carta Atlantica... Creata da Clv Thill e da Roosevelt con l'ur. scopo di gettar polvere ncyi occhi degli illusi e con la pii.Jsa intenzione segreta di non applicarla', ma o'i servirsene al solo scopo degli nteressi anglo-americani, essa appare oggi null'altro che un inutile e falso foglio di carta su cui non si può più speculare in alcun modo. Mosca non ha mai riconosciuto questo documento ed agisce nei riguardi dei principii in esso contenuti come non esistessero. Ora anche Londra si decide a gettare a mare anche i suoi ultimi rapporti con quest'inutile manifesto. Il Times, infatti, dedica all'argomento un lungo articolo riferendosi alle recenti discussioni svoltesi ai Comuni durante le quali il Governo inglese ha, in sostanza, sconfessato la Carta stessa. Secondo il Tinres, la Carta Atlantica « conserva ancora la sua autorità », ma il criterio deH'autodccisione che i combinatori della Carta Atlantica hanno preso dalla ideologia di Wilson, può all'occorrenza dover cedere di fronte alla necessità di dare ai popoli una sistemazione che li liberi dai timori e dalla miseria. Pertanto la divisione dell'Europa in venti o trenta Stati indipendenti, che non dovessero obbedienza a nessuna autorità superiore, sarebbe incompatibile con la. sicurezza militare e il benessere economico dei popoli europei ». « Oggi — conclude il Times — non c'è bisogno di grandi spazi, e sarebbe un disastro ignorare questo fatto fondamentale ». Proprio in questi giorni, anzi, il giovane Pietro di Jugoslavia vede tormentata la propria luna di miele dalle sempre più imperiose richieste di Tito. Il capo banda comunista, infatti. Ha chiesto, come è noto, in questi giorni, attraverso il giornale Norka ed in via ufficiale « il riconoscimento pieno e completo del suo comitato da parte di tutti i governi, come il solo legittimq rappresentante deTTà Jugoslavia e la rottura di ogni relazione diplomatica da parte di questi governi col governo emigrato di Puric al Cairo ». Contemporaneamente, Tito ha dato ordine, al vice-governatore della Banca nazionale di Jugoslavia, Rodolfo Sìcanic, messosi a sua disposizione, di bloccare tutti i depositi bancari del governo emigrato di Puric. Si tratterebbe di 25 milioni di sterline depositati in banche americane da cui, tra l'ultro, vengono tratte le 7 mila sterline pagate mensilmente all'ejc-Re Pietro quale suo appannaggio. Ora, a parte che Re Pietro rischia di trovarsi senza stipendio, Sicanic ha dichiarato di intendere quest'ordine di Tito come un'autorizzazione ufficiale per agire all'estero, parecchi commenta- 1 tori fanno osservare che ci troviamo di fronte alla prima lettera di credito diplomatica rilasciata dal capo-banda balcanico. Re Pietro è ora parecchio inquieto ed attende a. Londra l'arrivo del suo pseudo-ministro degli esteri, Smoplecka, per prendere decisione. Frattanto 'parecchi informatori londinesi si dicono convinti che è imminente una dichiarazione del Cremlino per riconoscere ufficialmente il comitato di Tito come « il solo Governo legittimo della Jugoslavia ». Ora che deve fare il giovane e fresco sposo reuccio? Gettare a mare Puric e riconoscere Tito corno suo Primo Ministro? La capriola sarebbe parecchio clamorosa, ma forse Eden sarebbe anche disposto a consigliarla. C'è, però, il dubbio che Stalin non voglia saperne dell'cx-rc e che intenda erigere il comitato di Tito a governo della ■■■ repubblica sovietica jugoslava » confederata allU.R.S.S. Il gioco del Cremlino è trasparente e feondra dovrà accettarlo. Ma i dispiaceri dell'Unione sovietica agli... alleati non finiscono qui. Secondo il londinese Daily Sketch, infatti, l'attività diplomatica tlell'Unione sovietica, « manifestatasi tanto bruscamente nei suoi rapporti col governo polacco esiliato, coll'intérvenire negli affari jugoslavi e recentemente col riconoscere il governo di Badoglio, è ben lontana dall'essere esaurita ». Il giornale dichiara che <: il governo di Mosca prenderà, ben presto, altre iniziative diplomatiche » e soggiunge di essere in possesso di informazioni, provenienti da fonte degna di fede, secondo le quali -, l'ex-ministro dell'aviazione francese, Pierre Cot, che si trova a Mosca, ha già avuto da Stalin l'assicurazione che l'Unione sovietica riconoscerà il governo di De Gaulle ad Algeri». «Questo riconoscimento unilaterale — conclude il Daily Sketch — non può rimanere senza effetti che saranno ben presto visibili sugli elementi di sinistra nei paesi dell'Europa meridionale e sud-orientale ». Londra, insomma, è sempre più presa alla gola dall'imperialismo moscovita nel Mediterraneo e nei Balcani. Essa si dibatte nella stretta, ma non trova una via di liberazione. Il Cremlino è implacabile. La Gran Bretagna perde ogni giorno di più la sua paradossale ma tremenda guerra con l'allento orientale ».

Persone citate: Badoglio, De Gaulle, Re Pietro, Rodolfo Sìcanic, Roosevelt, Stalin