Produzione e produttori

Produzione e produttori Dopo ìf Consiglio dei Ministri Produzione e produttori I tre schemi di decreto, approvati nell'ultima tornata del Consiglio dei Ministri, rivestono un' importanza particolare per i problemi che affrontano e le soluzioni che prospettano. II primo si riferisce ad una materia molto delicata, arruffata e complessa: la disciplina dell'attività industriale intesa nell'utilizzazione delle materie prime, nella rispettiva ripartizione, nel consumo dei prodotti finiti e nella determinazione del tipi e delle caratteristiche cui essi debbono corrispondere. Fino a ieri — un ieri molto prossimo — questo settore era talora abbandonato all' iniziativa, non sempre disinteressata, di - persone ed enti, che quasi unicamente preoccupati di esercitare la loro attività in funzioni di interessi particolaristici, si davano un gran da fare per ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Il gioco era semplice e sbrigativo: manovrare abilmente 1 dati statistici sulle giacenze di materie prime e convogliarle, In senso monopolistico, verso determinate strade. L'azione sindacale avrebbe dovuto reagire a codesto stato di cose, ma in realtà anch'essa finiva per essere impigliata In ostacoli non sempre facilmente sormontabili. La situazione era addirittura gravissima quando gli organismi sindacali, che avrebbero dovuto esercitare un controllo obbedivano, in ultima analisi, alle mene ed agli interessi dei presunti... controllati. Il legislatore, preoccupato di porre termine a codesti str'denti anacronismi, non ha voluto procedere di colpo alla totale soppressione degli orpan' esistenti, ma nello stabilire delle nuove difettive procede all'istituzione di uffici proporzionalmente attrezzati per le concrete attuazioni. E poiché nell'ambito delle disponibilità delle materie prime, del semilavorati e dei prodotti finiti è soprattutto indispensabile avere del dati attendibili, 11 * Ministero per l'Economia Corporativa ha ravvisato la necessità di far sorgere per ogni settore dell'economia un organo veramente in grado di compiere queclo lavoro-base di statistica. Non vi possono essere ordine ed efficienza laddove manca o difetta la visione esatta delle nostre disponibilità, soprattutto in rapporto ad un'equa ripartizione di materie prime, che tenga ben presenti le capacità produttive delle aziende. Dal piano complessivo dell'attività produttiva il legislatore passa a prendere In esame problemi riflettenti la posizione del produttori. In primissima linea i minorati del lavoro, di cui recentemente su queste colonne sono state prospettate aspirazioni e volontà. Lo schema di decreto va incontro alle esigenze di questi ■lavoratori: ricorda ohe la legge sull'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali prevede una speciale gestione per « provvedere al ricovero, alla cura, alla rieducazione professionale e, in genere, all'assistenza materiale e morale dei grandi invalidi del lavoro, cioè delle persone che subiscono una riduzione della capacità lavorativa non inferiore ai quattro quinti ». Un primo passo verso l'attuazione di questa gestione è stato compiuto con il formarsi dell'associazione nazionale mutilati e invalidi dei lavoro, la cui attività assistenziale sta provvidamente estendendosi al lavoratori che hanno ridotto la loro efficienza non solo dei quattro quinti, ma della metà, ed In via eccezionale del 15 per cento. Innumerevoli energie vengono, quindi, Immesse nel raggio benefico di una nobile operosità che varrà a rlscat tarle dall'oblio e dalla misconoscenza per ricondurle nei fe condì solchi del lavoro. Se alle cure del clinico si accompa gnerà veramente l'azione rie' ducatrlce della scienza del la voro, ogni minorato tornerà a trovare un* utilizzazione, che riuscirà di vantaggio a se stesso e di valido contributo alla collettività. n legislatore per conferire alla previdenza sociale un valore anche più fortemente impegnativo afferma l'opportu' nltà di trasformare l'attuale gestione dell'Istituto infortuni in ente autonomo con perso nalità giuridica di diritto pubblico. Inoltre, chiama a far parte del consiglio di amministrazione una rappresentanza di minorati sul lavoro. Ottimo questo criterio già sperimentato per 1 mutilati e gli invalidi di guerra, perchè pone gli assistiti in condizione di partecipare attivamente alla ■ vita direttiva dell'Istituto, valutandone i benefici, .misurandone gli sviluppi, conoscendone le difficoltà, rilevandone non per interposta persona, le i effettive condizioni e le eventuali possibilità di sviluppo. Il terzo schema di decreto verte sull' unificazione del contributi sociali. E' appena di ieri l'annuncio del Ministro Tarchi e già si delinea la regolamentazione giuridica di una materia molto vasta'e comprensiva di notevoli interessi. Per ragioni di semplificazione, Il concetto unitario ,dei tributi trova consenzienti Imprenditori e lavoratori; tuttavia, còme opportunamente viene posto in rilievo, non si tratta semplicemente di snellire una burocrazia amministrativa aziendale,. ma di coordinare e migliorare l'impostazione dell'intera previdenza, della quale occorre sfrondare la pletoricità, colmare le lacune, eliminare le dannose interferenze, impedire le dispersioni. / lì innovazione procederà a gradi, Iniziando il suo ciclo costruttivo nel settore dell'in dustria: quello che presenta i caratteri di una maggiore unità, suscettibile di più ardite riforme. Pino Bartoli

Persone citate: Pino Bartoli, Tarchi