La solenne parola del Papa dalla loggia di San Pietro
La solenne parola del Papa dalla loggia di San Pietro Nell'annuale dell'incoronazione di Pio Xll La solenne parola del Papa dalla loggia di San Pietro Roma, 1S marzo. In occasione del quinto anniversario della sua ascesa alla Cattedra di S. Pietro, il Papa ha ieri parlato ai fedeli, impartendo, al termine del discorso, che è stato radiodiffuso, l'apostolica benedizione urbis et orbis. Una densa moltitudine di popolo ha affollato piazza S. Pietro per ascoltare la parola del Vicario di Cristo. Dopo aver ricordato l'azione svolta per impedire il conflitto e poi per limitarne le dure conseguenze per le popolazioni civili il Pontefice ha invitato chi possiede mezzi a venire in aiuto ai danneggiati di Roma « dilaniata nelle vive carni dei suoi abitanti orribilmente uccisi, mutilati, feriti e ove più acute si sono moltiplicate le sofferenze e impellenti i bisogni ». Quindi ha aggiunto: « Che se ognuna delle città colpite in quasi tutti i continenti da una guerra aerea che non conosce leggi nè freni è già un terribile atto d'accusa contro la crudeltà di simili metodi di lotta, come potremmo credere che alcuno possa mai jsare di tramutare Roma, questa alma città che appartiene a tutti 1 tempi e a tutti i luoghi e alla quale il mondo cristiano e civile tiene fisso e trepido lo sguardo, di tramutarla, diciamo, in un campo di battaglia, in un teatro di guerra, perpetrando cosi un atto tanto militarmente ing-lorioso quanto abbominevole agli occhi di Dio e di una umanità cosciente dei più alti e più intangibili valori spirituali e morali? « Onde non possiamo non rivolgerci ancora una volta alla chiaroveggenza e alla saggezza degli uomini responsabili di ambedue le parti belligeranti, sicuri che non vorranno legare il loro nome a un atto che nessun motivo potrebbe mai giustificare dinnanzi alla storia, ma piuttosto rivolgeranno i loro pensieri, i loro intenti, le loro brame, le loro fatiche verso l'avvento di' una paci; liberatrice da ogni violenza interna ed esterna affinchè la loro memoria rimanga in benedizione e non in maledizione per i secoli sulla faccia della terra ». Dopo aver invitato il popò lo a pregare ed aver fede in Dio, il Papa ha concluso con una fervida invocazione all'Onnipotente perchè faccia tornare fra gli uomini la pace e la serenità degli spiriti. Il Pontefice ra disposto che fossero distribuite 50 mila refezioni calde speciali ai sinistrati e sfollati residenti nella città di Roma. Al cardinale vicario dell'Urbe il Papa ha fatto pervenire una cospicua somma perchè fosse distribuita ai noveri più bisognosi della Sua diocesi.
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