L'istituzione dell'opera per minorati sul lavoro

L'istituzione dell'opera per minorati sul lavoro L'istituzione dell'opera per minorati sul lavoro ECONOMIA CORPORATIVA. — Su proposta del Ministro dell'Economia Corporativa, il Gonsiglio dei Ministri ha approvato: Uno schema di decreto per l'organizzazione e per il finanziamento degli Uffici per la disciplina dei consumi dei prodotti industriali. Il D. L. 27 dicembre 1940XIX n. 1728, allo scopo di regolare e disciplinare i rifornimenti delie Forze Armate e della popolazione civile in periodo ai guerra, demanda al Ministero per l'Economia Corporativa il compito di disciplinare la distribuzione e 1 consumi dei prodotti industriali ncn alimentari, sia di produzione nazionale che importati; in forza di tale decreto, il Ministero per l'Economia corporativa può adottare tutti 1 provvedimenti necessari di censimento, di acquisto e di requisizione dei prodotti industriali summenzionati esistenti nel territorio nazionale, regola la ripartizione e rassegnazione delle materie prime agli stabilimenti industriali; disciplina la distribuzilone dei prodotti finiti secondo le esigenze delle Forze Armate e della popolazione civile e adotta provvedimenti opportuni per controllare l'attività delle aziende industriali e commerciali. La collaborazione dei molteplici organismi sindacali ed economici che esistevano non ha dato all'attuazione dei compiti in questione lo sperato rendimento; e codeste deficienze, aggravate dal tradimento perpetrato contro il Regime e dagli avvenimenti che ad esso seguirono e che esercitarono ima deleteria ripercussione ih tutti' i campi dell'attività produttiva italiana, ha creato uno stato di disordine economico che ha suggerito e suggerisce la necessità di ricostituire una salda e ben congegnata organizzazione che, adeguata alle odierne esigenze, consenta al Ministero della Economìa Corporativa di affrontare e risolvere nell'interesse del Paese i compiti che la legge sopra accennata gli affida.. Si manifesta così l'urgenza che il Ministero per l'Economia Corporativa abbia per ogni " settore dell'attività industriale italiana un organo che agisca alle sue dirette dipendenze e che, affidato a persone di provata competenza, studi la funzione e attui le provvidenze utili a regolare e assicurare i necessari rifornimenti alle Forze Armate e alla popolazione civile nell'attuale periodo bellico. Codesto organo sarà composto di vari uffici che investiranno tutti i settori della produzione industriale e che dovranno assolvere un complessa di compiti che così si riassumono: a) raccolta dei dati e delle notizie attinenti alla disponibilità delle materie prime, dei semi-lavorati, dei prodotti finiti e alla capacità produttiva delle aziende che agiscono nel settore di ognuno di essi; b) acquisto e requisizione dei prodotti esistenti nel territorio nazionale; c) ripartizione e assegnazione delle materie prime agli stabilimenti industriali; d) disciplina della distribuzione e del consumo dei prodotti finiti e determinazione dei tipi e delle caratteristiche cui essi debbono rispondere; e) controllo per l'applicazione e l'osservane» delle norme dettate dal Ministero dell'Economia corporativa. L'istituzione di "questi uffici non implica che tutti, gli istituti ed enti ai quali oggi sono affidati i compiti per il regolamento della produzione e per la disciplina dei prodotti industriali debbano smettere la loro attività. Si procederà a una discriminazione per vedere quali fra essi abbiano tuttora un'utilità e debbano essere conservati. I decreti istitutivi dei singoli uffici fanno, comunque, obbligo alle ditte industriali e artigiane, commerciali e in genere ad ogni consumatore, di attenersi alle. prescrizioni che essi notificheranno direttamente, o a mezzo di altri enti, e indicano le penalità che sono comminate a carico di coloro che contravvengono alle disposizioni del Decreto. Uno schema di decreto per l'istituzione dell'Opera nazionale mgitilati e invalidi del lavoro. La legge sull'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali contempla l'istituzione presso l'Istituto nazionale fascista delle Assicurazioni con tro gli infortuni sul lavoro d'una speciale gestione con lo scopo di provvedere al ricovero, alla cura, alla rieducazione professionale -e, in genere, all'assistenza materiale e morale dei grandi invalidi del lavoro, cioè delle persone che, assicurate contro gli infortuni e le malattie professionali secondo la legge, subiscono una riduzione della capacità lavorativa non inferiore ai quattro quinti. Recentemente, poi, si è costituita l'Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, la quale si propone l'educazione spiritua¬ le e la tutela degli interessi dei mutilati e degli invalidi. Si riscontra ora l'opportu-nità, per una più larga assistenza a coloro che hanno subito per causa di lavoro una menomazione della capacità lavorativa, che l'assistenza medesima sia estesa anche ai casi di riduzione della capacità stessa di almeno la metà, ed eccezionalmente del 15 per cento. Inoltre, ragioni di carattere politico e morale consigliano di trasformare l'attuale gestione dell'Istituto nazionale fascista infortuni in ente autonomo con personalità giuridica «di diritto pubblico, chiamando a far parte del relativo Consiglio di amministrazione una rappresentanza degli stessi beneficiari, in analogia a quanto è già in atto per i mutilati e invalidi di guerra. Uno schema di decreto per l'unificazioAe dei contributi nel settore dell'industria. Già da qualche anno è in atto nel settore dell'agricoltura l'unificazione dei contributi previdenziali e sindacali; negli altri settori la legge 22 aprile' 1940-XVIII n. 495 aveva fissato norme generali, rinviando a successivi decreti l'applicazione del provvedimento. Per quanto il problema fosse stato esaminato e discusso, non fu possibile dar corso al provvedimento, pure essendo, pienamente concordi sulla sua* necessità. Nel clima della Repubblica Sociale Italiana, che vuole ricostituire su nuove basi tutta l'economia nazionale, sembra giunto il momento di dare attuazione anche a questa importante riforma nel campo del lavoro, che deve portare anche alla risoluzione di alcuni problemi ai quali si rivolgono le aspirazioni delle classi lavoratrici. In realtà, essa investe necessariamente la stessa legislazione sociale la quale deve pure essere unificata nelle sue. norme fondamentali, togliendo, così, quella disparità di condizione che è conseguenza di leggi distinte, nella preparazione delle quali non s'è abbastanza considerata la correlazione che deve esistere tra le varie forme previdenziali e assistenziali e che dovrebbe condurre ad un assetto definitivo della legislazione sociale. Tuttavia un indirizzo così radicale, ove fosse in forma totalitaria applicato contemporaneamente a tutte le categorie professionali delle quali diversi sono i bisogni e le condizioni, potrebbe portare turbamenti all'economia generale nell'attuale fase di ripresa e richiederebbe, inoltre, modificazioni molto profonde nella legislazione, per la qua.le occorrerebbe un periodo di lunga preparazione. Si ritiene, pertanto, opportuno di precedere per gradi, iniziando la riforma nel settore dell'industria, il quale, data la sua maggiore uniformità, permette una più sollecita applicazione, salvo provvedere successivamente per gli altri settori; in tal senso è stato predisposto lo schema di decreto sottoposto all'esame del Consiglio dei Ministri.