Gli oscuri progetti di Badoglio durante la campagna d'Africa

Gli oscuri progetti di Badoglio durante la campagna d'Africa Gli oscuri progetti di Badoglio durante la campagna d'Africa Madrid, 3 marzo\ Un alto ufficiale dello Stato Maggiore badogliano, che si era- arreso durante le prime giornate dell'invasione della Sicilia, parlando con alcuni ufficiali anglo-nordamericani in Algeri, sull'odierna situazione italiana, si rammaricava, secondo quanto annuncia la Reuter, che il colpo di Stato del 25 luglio non fosse avvenuto verso la fine del 1035, epoca nella quale tutto era stato predisposto, nelle linee generali perchè il Fascismo crollasse al primo infortunio militare in Africa. Quest'ufficiale ha precisato che non poche difficoltà erano state create, in quel periodo, all'Alto Commissario dell'Africa orientale, dal quale lo Stato Maggiore Generale esigeva persino l'immediata occupazlo ne di Amba Alagi, cosa che avrebbe esposto ad un sicuro disastro il Corpo di spedizione italiano. Ciò avrebbe creato un clima politico ideale per i più oscuri disegni, tanto nei riguardi della situazione interna, quanto nei riguardi di quella esterna. Si prevedeva che, in seguito ad un nostro grave rovescio in Africa e ai conseguenti disordini interni, le Potenze sanzionistiche sarebbero intervenute militarmente contro l'Italia, ed il Corpo di spedizione in Africa sarebbe stato tagliato fuori ed abbandonato a se stesso. L'inviq di Badoglio in Africa, per assumervi la responsabilità delle operazione sconvolse i piani. Tuttavia, laggiù, Badoglio, sulle prime, non rinunciò al suo .vecchio progetto controrivoluzionario, e questo è provato dalle sue prolungate esitazioni iniziali, che avevano permesso agli abissini di guadagnare vantaggi strategici preoccupanti. All'ultimo momento, però, gli venne meno il coraggio, per diversi motivi: 1) perchè temeva che, essendo lui lontano, altri potessero approfittare della favorevole situazione; 2) porche gli era mancato il tempo di ordire un'intesa preliminare con la Francia e l'Inghilterra; 3) perchè aveva capito che la guerra era molto sentita dal popolo, la cui reazione avrebbe potuto essergli fatale. Vi fu, inoltre, un ostacolo ancora più forte, e cioè la presenza in Africa di oraziani, del quale Badoglio conosceva troppo bene l'incondizionata devozione a Mussolini, nonché il grandissimo ascendente sulle truppe e sulla popolazione della Somalia. Badoglio aveva messo in opera ogni mezzo per disgustare Graziani e per intralciarne ogni iniziativa; ma la fedeltà di Graziani era, purtroppo, molto solida. L'ufficiale badogliano ha dichiarato, inoltre, che il re era favorevole al progetto, ma che dovette cambiare idea quando lo svolgimento della campagna prese una piega favorevole e quando cominciò a lusingarlo la visione della corona imperiale. Le rivelazioni dell'alto ufficiale badogliano sono state, pertanto, accolte negli ambienti ufficiali anglo-americani con molta diffidenza, non perchè ne venga messa in dubbio l'autenticità, ma perchè ci si domanda' che cosa voglia Badoglio per autorizzare tali rivelazioni in questo momento. « Il gen. Badoglio — scrive il giornale algerino La France — sa benissimo che la sua posizione è del tutto precaria e che egli si regge, per cosi dire, per inerzia, dato che nessuno, nè gl'italiani, nè gii alleati, hanno fiducia in lui e nelle sue oltremodo scarse capacità politiche. Egli ora vorrebbe sottolineare, facendo fare da un suo ufficiale delle specifiche rivelazioni, la sua remota intenzione antifascista. Vorrebbe con ciò farsi una patente di verginità, ma riuscirà semplicemente a farsi commiserare da tutti, che si renderanno ancora meglio conto di quanto egli sia un politicante di bassa lega. Più dignitoso sarebbe per lui tacere e andarsene a giocare a bocce, giacché questo sembra essere il campo nel quale si mostra veramente maestro, almeno stando a quello che ne dicevano i suoi compatrioti ».

Persone citate: Badoglio, Graziani, Mussolini